Scalfaro disco verde per il voto

6 Un vertice con Spadolini e Napolitano appena approvata la Finanziaria StoHaro, disco verde per il volo L'iniziativa per bloccare i tentativi di rinviare le elezioni Ciampi: il cammino verso il nuovo ha ancora ostacoli ROMA. Scalfaro ha avviato, di fatto, il tanto atteso percorso istituzionale che porterà allo scioglimento delle Camere all'inizio di gennaio e alle elezioni, probabilmente, il 27 marzo. Lo fa a tre giorni dai risultati elettorali del ballottaggio per i Comuni con una breve lettera, dal tono insolitamente perentorio, inviata ai presidènti di Senato e Camera, Spadolini e Napolitano. Il Presidente della Repubblica fa sapere che ritiene «indispensabile» incontrarli non appena saranno definiti i collegi elettorali e approvata la legge finanziaria. Questo perché Scalfaro ritiene che «la situazione politica richieda, da parte nostra, un comune pacato esame in vista dei successivi impegni». «Di ciò mi è parso opportuno darvi fin d'ora preavviso». Ogni parola della lettera, resa pubblica, ha il suo peso ben calibrato così come ha un significato preciso un preavviso di convocazione di almeno 17 giorni. E' come se il Presidente della Repubblica volesse dire, sin da ora, una parola definitiva sullo scioglimento delle Camere, per bloccare i tentativi di nuovo in corso per ottenere un rinvio delle elezioni almeno sino al mese di giugno, in contemporanea con le elezioni europee. Rinvio che chiede Marco Pannella, proponendo un «rimpasto» del governo Ciampi. Rinvio che pretende l'ex portavoce di Craxi, Ugo Intini, che vorrebbe mandare Ciampi a casa («non dà garanzie») e fare nascere un altro governo. Il presidente del Consiglio, da parte sua, dichiara di «non saper niente» della lettera di Scalfaro. Ciampi ha detto che «il cammino verso il nuovo ha ancora degli ostacoli», rivendicando anche il proprio ruolo: «Quando il governo tornerà ad essere maggiormente espressione parlamentare, segno della normalità riacquisita, alcuni comportamenti dell'attuale esecutivo non cesseranno d'influenzare anche i futuri governi». C'è peraltro un gran tramestio dietro le quinte per conquistare ancora qualche mese di vita al Parlamento da parte dei tanti che non si rassegnano. In questa situazione diventa essenziale la chiarezza sulle tappe. Il Presidente della Repubblica ha previsto l'incontro con Spadolini e Napolitano, di fatto, per il 24 dicembre, quando anche il Senato dovrebbe avere approvato la legge finanziaria modificata dalla Camera. Spadolini, per la verità, precisa che i senatori hanno tempo sino al 31 dicembre, ma pare improbabile che serva realmente tanto tempo. Scalfaro parla anche di «comune, pacato esame» da compiere. Se ne ricava che, al momento, non ci sarebbe ancora piena coincidenza di vedute tra lui e qualcuno dei presidenti delle Camere o tra i due presidenti. Alla riunione prenatalizia seguirebbe il messaggio di Capodanno col quale Scalfaro spiegherebbe al Paese i motivi che lo inducono a sciogliere il Parlamento: unicamente perché le Camere non rappresentano più la volontà popolare. Cada o non cada Ciampi, si va lo stesso a votare, sembrerebbe essere la linea scelta dal Capo dello Stato. Ma non tutto è ancora deciso. Ieri sera è stato chiesto dal Tg3 al presidente del Senato; Spadolini, cosa è stato stabilito a proposito della possibile crisi di governo e di un dibattito in Parlamento. La risposta è stata: «E' esattamente quello che dobbiamo decidere Quindi, queste sono le decisioni che si dovranno, probabilmente, prendere nel «pacato esame» che sarà fatto al Quirinale prima della fine dell'anno dalle tre massime cariche della Repubblica. Scalfaro penserebbe, poi, ad una nuova consultazione ufficiale dei presidenti delle Camere per lunedì 10 gennaio, per sciogliere il Parlamento. Ma Spadolini pensa che occorra più tempo. Ieri ha dichiarato che «lo scioglimento potrebbe avvenire intorno al 20 gennaio, il tempo necessario per ultimare le circoscrizioni elettorali». Poco dopo, però, il presidente del Senato ha precisato che «quella data deve essere intesa esclusivamente come termine per la definizione delle circoscrizioni elettorali». Quindi, non per lo scioglimento. Ora c'è da capire se Bossi vuole sempre le elezioni anticipate al più presto o se ha cambiato opinione. Così come è incerto se si terrà o no un dibattito in Parlamento sul governo o sullo scioglimento, come chiede il socialista Intini. Dibàttito che potrebbe servire sia a cancellare l'impressione di una divisione tra Capo dello Stato e Parlamento, sia per innescare una manovra ritardatrice. Alberto Raptsarda Giovanni Spadolini e Giorgio Napolitano In alto il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

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