Così duttile e prezioso
La realtà virtuale Artistici pezzi di argento «da museo» esposti da Casartelli Così duttile e prezioso ^amwPsree lucerne-veri capoìcwori Che fascino l'argento! Metallo antico, prezioso, duttile, trasformato in moneta e in mille oggetti d'uso corrente. Per i capolavori, ovviamente, i prezzi volano alle stelle. Così spiega al profano Roberto Casartelli nel bel negozio di via Maria Vittoria 25, che in questi giorni espone pezzi da museo (per tutto il penodo natalizio). Il boom dell'argento s'ebbe tra Sei e Settecento quando la committenza si allargò alla borghesia, alla società laica ricca e raffinata; sorsero in questo periodo '.ebotteghe degli argentieri che si differenziarono dagli orafi. Straordinarie le botteghe italiane che potevano competere con quelle francesi mostrando un barocco di straordinaria fattura. Rilevante la produzione pie¬ montese. Siamo ài tempi di Juvarra quando lavorano a contatto con gli argentieri francesi il Inadatte, il Lavy, il Minutto, il Boucheron, il Giustetti, la famiglia Ravizza, tanto per citare le celebrità. Ricordiamo anche che il piemontese Meissonier finito a Parigi divenne orefice di corte e pubblicò il primo repertorio degli argenti rococò europei. Da questi laboratori uscirono cioccolatiere, caffettiere, vasellame, oggetti di vario uso, cose bellissime. Alcuni capolavori stanno nelle vetrinette con il loro bagaglio di stile, eleganza e storia. Accanto, altri argenti di lavorazione italiana. Rara, molto rara, la coppia di lucerne in metallo fuso e cesellato prodotta a Siena a metà Settecento. Venendo alla produzione piemontese da segnalare la guantiera cesellata eseguita da G. Battista Carron, la zuccheriera di Carlo Micha, la grande caffettiera di Ferdinando Canetti di Novara (1824). Poi oggetti di fattura inglese, francese, oreficeria russa. Dalle 200.000 ai cento milioni. Pier Paolo Benedetto nto quando la allargò alla ocietà laica ricrsero in questo he degli argenrenziarono dadotta a Siena a mVenendo alla pmontese da segtiera cesellata Battista Carrondi Carlo Micha
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