Già vendute tutte le Credit A febbraio tocca alla Comit

Le richieste sono state talmente numerose che si procederà al riparto Le richieste sono state talmente numerose che si procederà al riparto Già vendute tutte le Credit A febbraio tocca alla Comit ROMA. Ufficialmente lo comunicheranno soltanto oggi, ma il mercato finanziario dà già per scontata la notizia: l'offerta pubblica di vendita delle azioni del Credito italiano si è sostanzialmente chiusa ieri, dopo solo due giorni dall'inizio, contro i cinque che erano stati preventivati per portare a termine l'intera operazione. I mercati hanno infatti dimostrato di gradire il Credit messo sul mercato con lo sconto del 9,6%. II collocamento che è partito lunedì e avrebbe dovuto concludersi soltanto il 10 dicembre, con un tetto minimo del 40% sul totale degli 840 milioni di azioni offerte, continua ad avere «segnali incoraggianti», dopo le 125.000 prenotazioni nella giornata di lunedi. Al Credit non si sbilanciano, ma gli umori tendono all'otti¬ mismo. Ora un riparto appare inevitabile, al punto che Piazza Affari, sulla base di questa ipotesi, ha premiato i valori ordinari dell'Istituto ex Iri con un rialzo del 4,15 per cento a 2336 lire e scambi per 5,4 milioni di titoli e 12,6 miliardi di controvalore. Basti pensare che solo sulla base dei 125.000 risparmiatori che hanno sottoscritto lunedì e nell'ipotesi che ciascuno di costoro abbia acquistato il lotto minimo di 2500 azioni, si arriva già a 312,5 milioni di azioni, non molto lontano dai 336 milioni, su un totale di 840 milioni messe in vendita dall'In, che rappresentano la quota minima da destinare all'Opv. Deve infatti essere ancora deciso quante azioni fanno parte dell'Ópv e quante andranno agli investitori istituzionali: per ora esiste solo un'indicazione di quota minima per l'Opv, pari al 40% del totale ossia, appunto, 336 milioni di azioni. Si andrà al riparto dunque, che potrebbe riguardare sia la quota dell'Ópv, quella destinata ai piccoli risparmiatori, sia la parte istituzionale, in cui non si può superare il 2% per ciascun investitore. I due riparti saranno decisi con criteri molto diversi. Quello dell'Ópv seguirà un criterio automatico: sarà cioè determinato dal numero delle domande rapportato a quello della disponibilità di titoli, salvo restando il criterio del lotto minimo di 2500 azioni che corrisponde alla quantità minima trattabile in Borsa. Se le domande di sottoscrizione saranno comunque troppe, si prenderà come criterio di decisione l'ordine cronologico con il quale sono state presen- tate. Diverso il discorso con gli investitori istituzionali, per i quali i vertici della banca hanno discrezionalità molto maggiore: in questo caso saranno preferiti investitori poco speculativi, che promettono di mantenere a lungo il possesso azionario. , L'operazione ha riscosso il plauso di Ulrich Weiss, consigliere di amministrazione della Deutsche Bank e responsabile delle attività in Italia, che ha definito intelligente la mossa di fissare un prezzo di collocamente non troppo elevato. In serata, l'ultima «chicca»: dal governo è arrivato all'Iri l'invito a procedere anche alla cessione della Comit entro il mese di febbraio del '94. E dall'In è subito rimbalzata una risposta positiva, che a questo punto non può più apparire velleitaria: «Noi siamo già pronti». [r. e. s.] La Deutsche Bank elogia l'operazione Il presidente del Consiglio Cario Azeglio Ciampi

Persone citate: Azeglio Ciampi, Ulrich Weiss

Luoghi citati: Italia, Roma