LA PITTURA E IL CINEMA

LA PITTURA E IL CINEMA LA PITTURA E IL CINEMA L'arte nelle pellicole francesi sino al 15 al Centre Culturel LM ipotesi da cui è nata la rassegna «Peinture et cinema», organizzata dal Centre Culturel Francais di Torino e dal Castello di Rivoli, è quella che esista nel cinema francese una grande attenzione per l'arte. Attenzione che si è manifestata in molte forme: film di pittori cineasti (come Femand Léger, il cui «Ballet mecanicnie» è considerato uno dei lavori più importanti dell'avanguardia degli Anni Venti, o come Robert Lapoujade) e film di cineasti che si sono occupati di pittura (è il caso di Alain Resnais, il regista di «Hiroshima Mon Amour», che ha diretto in gioventù documentari su Van Gogh e su Guernica, o del grande documentarista Frédéric Rossif). Il nome di Resnais, naturalmente, ci richiama la Nouvelle Vague (alla quale sono ascrivibili anche Pierre Kast e Jean Eustache, altri registi inseriti nella rassegna): e proprio in quel movimento troviamo molti accenni alla pittura, visualizzati in modo magistrale da Jean-Luc Godard che ci propone in «Fino all'ultimo respiro» il bel profilo di Jean Seberg sullo sfondo di un quadro firmato da un grande autore, quasi un rimando tra la bellezza moderna dell'attrice e quella classica del dipinto. Eleganza e competenza caratterizzano negli anni il «film d'arte» francese, un genere cinemato¬ grafico composito che ha visto nel paese transalpino grande attenzione e ottimi risultati. La rassegna si svolge sino al 15 dicembre nella sala cinematografica del Centre (via Pomba 23) e nel teatrino del Castello di Rivoli. La manifestazione raggiungerà successivamente altre città italiane (Genova, Milano, Bologna, Firenze, Bari) e si concluderà nella primavera 1994 a Parigi, al Centre Pompidou di Beaubourg. [s. d.c] O cominciato a lavorare e a guardarmi attorno dopo i 27 anni, prima vivevo nella nebbia, pensavo solo a divertirmi, leggere e viaggiare» ha dichiarato anni or sono Jane Campion, la regista neozelandese più famosa nel mondo. Firmati dall'autrice di «Sweetie», «Un angelo alla mia tavola» e «Lezioni di piano», il Museo del Cinema propone sabato 4 (ore 20,30) e domenica 5 (ore 18,30) al Massimo 2 il ciclo «Corti e tv movies». Quattro i lavori in cartellone, realizzati dalla Campion all'interno dell'Australian Film School and Television e ritenuti come una sorta di prova generale del cinema che la renderà celebre. Il primo è «Peel» (Buccia), Palma d'Oro al Festival di Cannes 1986 per il miglior cortometraggio. Dura nove minuti e vanta come elementi basilari della vicenda narrata un'arancia e un'automobile su un'assolata strada provinciale australiana. «A girl's own story» (Storia di una ragazza) descrive, invece, gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza di una ragazza australiana negli Anni Sessanta: la Campion l'ha diretto nel 1983 e dedicato «allo spirito degli Anni Sessanta in cui sono cresciuta». Una serie di differenti situazioni domestiche è al centro di «Passionless moments» (Momenti di passione), mentre due adolescenti, Louise e Kelly, sono le protagoniste di «The two friends» (Le due amiche). Il biglietto d'ingresso costa 7 mila lire. [d. ca.] Alain Resnais ha diretto da giovane documentari su Van Gogh e Picasso