Vince Jimmy torna libero

Il giallo di elusone ora riparte da zero: è stato scarcerato l'ex fidanzato della vittima Il giallo di elusone ora riparte da zero: è stato scarcerato l'ex fidanzato della vittima Vince Jimmy, torna libero La madre di Laura: altra coltellata MILANO. Libero. Alle 15 e 50 finisce l'incubo di Gian Maria «Jimmy» Bevilacqua, quattro mesi di carcere a Bergamo con l'accusa di aver ucciso a coltellate la sua ex fidanzata. E ne ricomincia un altro. Quello dei genitori di Laura Bigoni, uccisa senza un perché la notte del 31 luglio. «Per noi è un'altra coltellata», dice Maria Facchi, la madre di Laura. Sgomma la Mercedes marrone davanti al carcere di via Gleno a Bergamo. Dentro c'è «Jimmy», mostro per quattro mesi. Il bavero del giubbotto alzato, gli occhiali neri fuori stagione. Torna in libertà, ripulito di quell'accusa infamante. Non è stato lui ad uccidere Laura, non è stato lui a bruciare il corpo della ragazza per cercare di nascondere le tracce di quelle coltellate furiose. No, non è stato lui, scagionato definitivamente dal test del Dna. Eppure Maria Vittoria Isella, pubblico ministero di questo omicidio d'estate, non crede all'innocenza di «Jimmy». «No», è il suo parere alla richiesta di scarcerazione del giovane presentata dal suo difensore. Chiede anzi una proroga di altri 8 mesi. Ma il suo è un «no» che non convince il giudice per le indagini preliminari Galileo D'Agostino. E alle 14, dopo 4 mesi, il gip firma la scarcerazione. «E' stata una battaglia durissima», dice soddisfatto l'avvo- cato Michele Saponara. Poi aggiunge: «Jimmy è ancora frastornato, gli ho consigliato, per il momento, di non rilasciare dichiarazioni». Poche parole anche dai genitori della ragazza massacrata a elusone, dopo una notte in discoteca. «E' un'altra coltellata», ripete la madre. E aggiunge: «E' come se tutte queste coltellate le abbiano date a me». Per lei non c'è nemmeno una certezza, quella di sapere chi ha ucciso sua figlia. Le indagini adesso ripartono da zero. Non c'è nemmeno un indiziato dopo che è caduta l'accusa di omicidio volontario contro «Jimmy». Minuto per minu¬ to, ora per ora, gli inquirenti cercheranno nuovamente di ripercorrere ogni attimo della vita di Laura, 23 anni, impiegata comunale, cinque coltellate senza un motivo. E allora via a ricostruire quella notte d'estate: il passaggio in discoteca dato da Pietro Serturini, l'inquilino del piano di sotto; i balli e le lemonsode con Marco Conti, il «biondino» che alle 3 di notte la riaccompagna a casa. Il ragazzo non sale quella notte nell'appartamento. C'è una luce accesa. Aspetta qualcuno Laura? E' già lì l'assassino? Domande ancora senza risposta, che a quattro mesi di distanza sembrano ancora di più un enig¬ ma. Poi era saltato fuori «Jimmy», l'ex fidanzato. Il rapporto con Laura si era interrotto da mesi, ma i due continuavano a vedersi. Anche quel giorno. «Solo fino alle 19», giurerà lui davanti ai carabinieri in una notte intera di interrogatori. Non gli credono. E non credono nemmeno a Vanna Scaricabarozzi, la sua fidanzata del momento, che giura e rigiura di aver passato la notte, quella notte, con lui. Troppi indizi contro «Jimmy». Anche quella macchiolina rossa sui pantaloni. Ci vorranno quattro mesi e il test del Dna per escludere con certezza che quel- lo sia il sangue di Laura. Anzi, non è nemmeno sangue. Quattro mesi di carcere fino a ieri pomeriggio quando, con qualche ora di ritardo rispetto ai termini di custodia cautelare, «Jimmy» esce di prigione e forse per sempre da questa vicenda. Ma la sua vita non sarà più quella di prima. Impossibile parlargli, e impossibile parlare anche con Vanna. Risponde la mamma della ragazza al telefono: «Mia figlia non vuole più sentire parlare di questa vicenda, non vogliamo pensarci. Adesso lasciateci perdere». Fabio Potetti Ma per il magistrato rimane il principale indiziato del delitto v'ilililll ■'5. A fianco Laura Bigoni, vittima del giallo di Clusone, sotto l'ex fidanzato Jimmy, scagionato per quel delitto

Luoghi citati: Bergamo, Clusone, Milano