Tutti sul carro vincente a corteggiare la Quercia di Pierluigi Battista

§m m Tutti sul carro vincente a corteggiare la Quercia TRA BENEDIZIONI E TRASFORMISMI AROMA SSICURO cordiale et convinta collaborazione. Stop. Per quanto prepria competenza della comunità cristiana e napoletana et mia personale. Stop». E' il testo del telegramma con cui il cardinale Michele Giordano consacra il nuovo sindaco di Napoli Antonio Bassolino. L'acqua santa viene cosparsa sulla fronte dell'ex diavolo diventato destinatario di una «convinta collaborazione cristiana». Ex comunisti, quelli del pds per la Chiesa ora possono diventare soltanto degli ex nemici, così come sono diventati ex perturbatori della stabilità economica per i mercati finanziari ed ex avversari dell'economia di mercato per la Confindustria che proprio ieri, nel giorno numero uno dell'Italia «progressista», ha stabilito la fine di ogni «esclusione pregiudiziale». Movimenti vorticosi attorno alla Quercia dalle fronde rigogliose. Danze rituali di avvicinamento si intrecciano nei paraggi del vincitore, dichiarazioni ammiccanti, congratulazioni della prima ora, improvvise folgorazioni nei paraggi del carro che porta in trionfo l'arca della nuova Alleanza. La scorsa settimana Pietro Larizza ha portato in dote all'Alleanza la Uil, un tempo sindacato socialista. E che dire degli spezzoni della Coldiretti, ex feudo de, che virano improvvisamente verso i lidi della sinistra? Dopo Yen plein, ricompaiono gli artisti del fiancheggiamento. «Da stamattina è un continuo telefonare di pezzi grossi dei ministeri», confessa soddisfatto il deputato pidiessino Chicco Testa. Che ebbrezza. E che tempestività nel capire che di qui alle prossime elezioni politiche il tempo non è poi così lungo per tentare l'abbordaggio dell'appetitosis simo pds. Gongola Valdo Spini per la «vittoria dei progressisti» e chiede a Del Turco di non esitare più per concorrere all'apoteosi «della sinistra di governo». Giorgio Benvenuto e Enrico Manca: «Riaggreghiamo un soggetto socialista all'interno dello schieramento progressista». Fabrizio Cicchitto: giusto «un rapporto dialettico e costruttivo con il pds». C'è persino il liberale, Raffello Morelli, un tempo leader della sinistra del suo ex partito, che plaude all'«aggregarsi» delle culture attorno al «sindaco sicuramente democratico», e il psdi Filippo Caria che esprime «la più profonda soddisfazione per la vittoria dei candidati dell'Alleanza progressista». Del resto i Verdi annunciano con grande enfasi la partecipazione di Occhetto al loro prossimo consiglio federale e dal pds si attendono grandi cose dal prossimo congresso delle Acli il cui presidente, Giovanni Bianchi, ha formulato il giubilo per «il passo ulteriore verso l'alternativa». Per la verità, lo squillo più fragoroso della nuova egemonia pidiessina non viene dai cattolici e nemmeno da esponenti del- la politica tradizonale. Oggi l'Unità pubblica con grande evidenza la firma di un nuovo editorialista: Aldo Fumagalli, il presidente dei giovani industriali che spinge per una legittimazione ancora più netta dell'Alleanza progressista di quella espressa dalla Confindustria. E si attende una collaborazioneanche da Giovanni Moro, il leader del Movimento federativo democratico. Intanto a Botteghe Oscure incassano con soddisfazione le aperture di credito formulate da giornalisti e intellettuali non proprio teneri nei confronti del pds. Come Antonio Ghirelli, per esempio, che subito dichiara che «con l'elezione di Bassolino, Napoli dimostra di non far parte del Terzo Mondo». O di Lucio Colletti, uno dei promotori della forma zione di un nuovo Centro, che però ieri si è congratulato con i «mercati finanziari che stanno reagendo in modo ragionevole e tranquillo», asserendo inoltre che «di fronte al caos anche una presidenza del Consiglio ad Achille Occhetto non mi sembra un evento catastrofico». Già, gli intellettuali. Giovani e vecchi. Tradizionali e di nuovo stampo. Con terrazza o senza. E nell'attesa che si riaprano le desuete terrazze della sinistra, c'è sempre il mondo dello spettacolo, il cinema, il teatro ad aprire le sua braccia accoglienti al vincitore. O la tv. E in particolare le redazioni politiche in blocco di Tgl e Tg2. Oppure il nuovo, sempre più spasmodico protagonismo di Alba Panetti, ospite nella serata di commenti elettorali del Tg3, che rivendica il diritto per «un personaggio pubblico di prendere posizione»: «Solo in Italia ci si stupisce se una soubrette prende posizione, negli Stati Uniti Jane Fonda ha fatto politica per anni continuando a fare l'attrice». E qual è la posizione della Parietti? La partecipazione al comitato prò Rutelli perché 1'«Italia di sinistra non ha terrorizzato la Borsa». Posizione analoga a Nino Manfredi che in tempi brevissimi ha dettato alle agenzie una dichiarazione in cui si sottolinea come «papà Nino, moglie e figli hanno votato tutti per Rutelli». Come ha detto Ghirelli: «C'è da essere moderatamente ottimisti». Pierluigi Battista E l'Unità «arruola» Fumagalli, leader dei giovani industriali UH. §m m m Sopra: il presidente nazionale delle Adi Giovanni Bianchi Sotto: Nino Manfredi A destra: Alba Panetti commentatrice al Tg3 dei risultati elettorali A sinistra: Aldo Fumagalli presidente dei Giovani imprenditori

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