All'Est gli ex comunisti battono Kohl di Emanuele Novazio
Disfatta nelle comunali del partito del Cancelliere. Astensioni record: quasi il 50% GERMANIA Disfatta nelle comunali del partito del Cancelliere. Astensioni record: quasi il 50% All'Est gli ex comunisti battono Kohl Voto in Brandeburgo: trionfano i socialdemocratici BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Crollo della Cdu che, travolta dagli scandali e dal calo di popolarità di Kohl, perde un terzo dei voti; trionfo dei socialdemocratici e degli ex comunisti, che riescono a drenare l'insoddisfazione degli «ex tedeschi orientali» e diventano rispettivamente il primo e il secondo partito della regione; schiacciante «vittoria» delle astensioni, che sfiorano il cinquanta per cento. Le prime proiezioni per le elezioni comunali nel Brandeburgo, il più grande Land dell'Est tedesco, indicano una secca sconfitta per il governo Kohl e una netta vittoria per le opposizioni nazionali, tre anni dopo il trionfo del Cancelliere nella ex Ddr. Ma, alla vigilia del «superanno elettorale» che porterà al rinnovo del «Bundestag» e alla scelta del nuovo Cancelliere, il voto di ieri conferma soprattutto il disagio degli elettori emerso in altre recenti occasioni. Anche nel Brandeburgo, do- ve erano chiamati alle urne quasi due milioni di persone, gli astenuti sono il primo partito: ieri un elettore su due non ha votato. Sintomo di questa profonda disaffezione per la politica, tre anni dopo il crollo delle speranze alimentate dall'unificazione, era stata la difficoltà di trovare candidati alla carica di sindaco: mancavano in un Comune su cinque. Ma a differenza di quanto avvenuto in altre recenti elezioni locali, questa volta soltanto uno dei grandi partiti popolari, la Cdu, è stato penalizzato: rispetto al 1990 (il voto di ieri, il primo in un Land orientale dopo l'unificazione, è stato anticipate di alcuni mesi) il partito di Kohl perde oltre undici punti e scende dal 31,8 al 20,6 per cento. L'Spd al contrario, che nelle più recenti elezioni locali ha condiviso la diffidenza della gente per i cosiddetti «partiti storici», nel Brandeburgo guadagna quasi sei punti, salendo dal 28,1 al 33,8. Un'evoluzione inattesa: sulla carta anche l'Spd - che regge il governo della regione avrebbe dovuto perdere terreno, di fronte all'attesa avanzata degli ex comunisti. Per loro, il voto ha confermato invece le previsioni: secondo le proiezioni il pds, erede pentito del regime di Honecker, guadagna oltre 5 punti e sale dal 16,5 al 21,8 per cento. Buono anche il successo dei Verdi, che passano dal 3,8 al 6 per cento. Stabi¬ li, intorno al 6 per cento, i liberali. Insignificante invece la presenza dell'estrema destra, che all'Ovest ha spesso raccolto il voto di protesta: le formazioni neonaziste si presentavano soltanto in tre comuni su 1700. Dietro la sconfitta della Cdu ci sono ragioni generali e locali. Dovunque, dicono i sondaggi, il partito di Kohl è in grave difficoltà, e su scala nazionale è superato stabilmente dall'Spd. Da mesi, la crisi è grave soprattutto all'Est: dove la Cdu aveva trionfato tre anni fa sull'onda dell'unificazione ma dove oggi prevale la delusione per le «promesse non mantenute» e per il benessere che non arriva. Proprio pochi giorni fa, inoltre, uno scandalo ha costretto alle dimissioni l'intero governo regionale della Sassonia-Anhalt, un altro Land orientale dominato dalla Cdu. Di certo, il voto di ieri rimescolerà le carte anche a Bonn: per Kohl cominciano mesi di emergenza. Emanuele Novazio Il Cancelliere Kohl
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