Le first lady: qua la mano di M. G.

Le first lady: qua la mano Le first lady: qua la mano Disgelo tra la Palombelli e Daniela Fini ROMA. «Comunque vada, vorrei che i nostri mariti si stringessero la mano». Dieci meno cinque della sera: le urne sono ancora aperte quando dagli schermi di Telemontecarlo la signora Rutelli lancia la sua proposta alla moglie di Fini. «Sì, una stretta di mano, per dare un segno di pacificazione della città, che altrimenti rischia di dividersi». Il messaggio di Barbara Palombelli giornalista di «Repubblica» e consorte del leader verde - è subito raccolto da Daniela Fini, collegata per telefono con lo studio di Sandro Curzi: «Sono perfettamente d'accordo. D'altronde, il motto del nostro ultimo manifesto era: "Per non odiare ancora". Appena possibile, i nostri due mariti si devono incontrare per stringersi la mano. Perché veramente cambi la Roma che abbiamo conosciuto fino ad ora. Così gli elettori avranno un segno che chiunque sia il vincitore sarà il sindaco di tutti». L'applauso del pubblico e la benedizione sorridente di Curzi sanciscono l'avvio della pacificazione. Dieci in punto: primi exit poli, avrebbe vinto Rutelli. Dieci e un quarto: non si era mai vista tanta gente per le strade, con questo freddo. Si ammassano davanti ai cinema e ai bar che hanno la televisione accesa, mentre al Testacelo sta cominciando la «veglia antifascista» organizzata da gruppi di sinistra. I punti caldi sono tranquilli, ma già presidiatissimi. Ecco, laggiù il famoso balcone di palazzo Venezia, a due passi dal Campidoglio. E qui che si temono disordini. Sotto, c'è una ragazza in camicia nera e bretelle rosse che grida parole incomprensibili, ma poi si allontana nel disinteresse generale. In mezzo alla piazza, proprio davanti al balcone, sono parcheggiate tre macchine dei vigili urbani, mentre all'angolo con via del Corso c'è una camionetta a fari spenti piena zeppa di carabi¬ nieri. Un'altra camionetta attende cento metri più in là, sotto il Bottegone del pds, illuminato a festa. Addossata al portone del partito, la libreria «Rinascita» è ancora aperta e con parecchi clienti che si aggirano fra libri, dischi e videocassette. Al ghetto c'è più animazione del solito, ma anche qui i carabinieri sono già schierati. Dieci e mezzo: la gente comincia ad uscire dai cinema e si affolla sempre più numerosa per le vie del centro. C'è una sola isola di pace: piazza del Gesù. Il palazzetto della democrazia cristiana, dove un tempo i cronisti si affollavano per le veglie elettorali, è sprangato. Buio il primo piano, quello delle stanze che contano. La finestra di Martinazzoli ha le persiane sigillate. Una sola luce occhieggia da un abbaino all'ultimo piano, proprio sotto il tetto. L'ultimo guardiano della Prima Repubblica, [m. g.]

Persone citate: Barbara Palombelli, Curzi, Daniela Fini, Fini, Martinazzoli, Palombelli, Rutelli, Sandro Curzi

Luoghi citati: Roma, Venezia