«E ora puntiamo al governo» di Francesco Grignetti

«E ora puntiamo al governo» «E ora puntiamo al governo» Occhetto esulta: meglio che con Berlinguer ROMA. E' fatta. Le coalizioni progressiste, imperniate sul pds, superano la soglia del 50 per cento dei voti nelle maggiori città. En plein. Le televisioni non hanno nemmeno finito di elencare i primissimi sondaggi ed ecco che Achille Occhetto e il suo intero stato maggiore - assente solo Massimo D'Alema, in viaggio per gli studi del Tgl - si presenta a commentare i risultati. «E' una dato storico, una rivoluzione. I cittadini dal basso stanno cambiando la classe dirigente di questo Paese», dice con il sorriso sulle labbra. La sinistra vince. Occhetto vince. E vincendo, il segretario del pds archivia un passato difficile, i momenti brutti della scissione, i congressi roventi, e anche quell'immagine del mitizzato Berlinguer che lo deve aver tormentato non poco: «E' meglio persino del 1975. Quella vittoria era minata dal consociativismo. Questa viene dal basso». Occhetto, questa volta, ha lasciato in armadio il solito tweed. Veste di blu. Un blazer di colore governativo, si potrebbe dire. Sfumatura da palazzo Chigi. E' chiaro che pensa a un suo vecchio sogno accarezzato chissà quante volte - primo presidente del Consiglio espresso da Botteghe Oscure - l'Achille, quando dice: «Se fossimo in Inghilterra, il candidato naturale sarei io. Ma si vedrà. Magari per allargare la maggioranza si potrebbero fare altre scelte...». Insomma è fatta. Anni e anni di opposizione. Poi arriva Tangentopoli e di colpo sparisce dalla scena l'intera nomenklatura. Metti poi il nuovo sistema elettorale, destra contro sinistra, e il pds stravince. Occhetto sa però che deve la vittoria al voto moderato. E le prime parole sono di ringraziamento: «E' stato molto commovente. Molto bello. I moderati hanno dato un segno di grande civiltà, votando anche contro le loro idee politiche, ma per far prevalere i candidati democratici di fronte al pericolo di una avanzata fascista. Contro la canaglia reazionaria. La seconda fase della Repubblica si apre bene». Moderato, però, in casa pds, è sinonimo di Mariotto Segni. «I moderati illuminati», li chiama Occhetto. Che dice: «Sia benedetto Segni. Ha presentato uno schieramento alternativo alla sinistra. Io l'ho benedetto lo stesso. Ha fatto perdere tempo alla sinistra, poi ha fatto quello che doveva fare. Molti telegiornali hanno detto: "Ecco, è rinato il centro". No, ci dev'essere una vasta alleanza democratica che voglia governare con la sinistra e un altro schieramento che voglia governare con la destra». Però Occhetto ha qualche critica da fare ai commentatori politici: «Cambia la classe dirigente, dovrebbero cambiare anche gli "opinion maker". Ho sempre considerato una sciocchezza la tripartizione d'Italia tra un Nord leghista, un Centro progressista e un Sud reazionario che davano per sicura». Che differenza, però, tra rocchetto e gli altri. Ci sono tutti, o quasi, i colonnelli del pds. Petruccioli, Bassanini, Salvi, Stefanini, Pecchioli, Angius, Quercini, Visani, Zani. Tutti con il viso disteso, la giacca sbottonata e le mani in tasca, a ostentare distacco. Lui no. Le mani le tiene serrate, nascoste nelle tasche della giacca. Oppure gioca con l'unghia sul tavolo. E' quasi teso, Occhetto. E non ne fa mistero. Gli viene spontaneo paragonarsi con Cristoforo Colombo: «E' stato un anno diffeile. Mi sono sentito come il capitano di una nave che non vedeva la costa. Qualcuno voleva anche buttarmi giù. Ma adesso la terra si vede». Già, la terra si vede. Ed è una terra promessa: il governo. «Abbiamo rassicurato i mercati finanziari. Abbiamo parlato con la stampa internazionale, con gli ambasciatori Cee. Abbiamo fatto capire che non è vero che c'erano in Italia due estremismi. Che l'estremismo è uno solo ed è quello di destra, fascista e leghista». Fin qui le premesse. E ora? ((Adesso prepariamo la vittoria pbpssarimmaalmesc per il governo nazionale. Sì, l'obiettivo è il governo. Lavoreremo per una stabilità nuova, progressista e democratica. Perché esiste, sapete, una stabilità così. E assicureremo stabilità monetaria, difesa della lira e del risparmio, una seria politica di risanamento». Però non sarà facile, portare automaticamente i voti di queste amministrative alle prossime politiche. Occhetto lo sa bene. ((A marzo sarà più difficile, perché entrerà in campo una nuova destra pulita alternativa». Una giornata felice, insomma, cominciata però malissimo. La lettura di due quotidiani aveva mandato di traverso il caffé a tutto il vertice del pds. Due quotidiani - «Il Gazzettino di Venezia» e «La Gazzetta del Mezzogiorno» - hanno strillato in prima pagina la notizia che Sama avrebbe dato ad Occhetto un miliardo in contanti. Immediata, è scattata la querela del pds, più un comunicato di smentita: «Nel giorno del voto, con l'intento di influenzarne l'esito, sono diventati il ricettacolo di voci calunniose e totalmente false. Si tratta di una vera e propria provocazione». Francesco Grignetti

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