Roma ha scelto Rutelli al Campidoglio di Barbara Palombelli

Per il candidato del fronte progressista una notte di festa dopo il balletto degli exit poli Per il candidato del fronte progressista una notte di festa dopo il balletto degli exit poli Roma ha scelto, Rutelli al Campidoglio «C'era in palio qualcosa di grande e abbiamo vinto» ROMA. Un sospiro di sollievo. Un profondo sospiro di sollievo, di quelli che accompagnano la fine di una grande paura. Francesco Rutelli reagisce così ai primi «exit-poli» che lo indicano come il prossimo sindaco di Roma. Ma tanti sono stati i timori della vigilia che il vincitore, il bel ricciolo della politica italiana, per non avere sorprese nello spoglio delle schede, preferisce trattenere la gioia e pregare i suoi sostenitori raccolti in una specie di veglione di Capodanno nel «roof-garden» del palazzo delle Esposizioni, di fare altrettanto. «Io - è l'implorazione che rivolge ai suoi - vorrei pregarvi di trattenere ancora per un po' tutta la gioia e tutta la forza che abbiamo dentro di noi». C'è da capirlo il neo-sindaco. Questa campagna elettorale è stata una continua sorpresa ed è doveroso fare fino in fondo gli scongiuri. Meglio rimanere soli con il proprio staff, magari nelle cucine come racconta un'agenzia di stampa, e chiudersi dentro anche quel grido di gioia che viene dal cuore, che non rischiare una figuraccia. Forse un motivo, una ragione Rutelli ce l'ha davvero: Fini può anche permettersi di dire subito che ha perso, ma lui, che deve assolutamente vincere, non può assolutamente rischiare una beffa. E in fondo questa reazione descrive più di ogni altra cosa un sentimento diffuso che ha pervaso gli ultimi giorni della campagna rutelliana: la paura. Ci vuole ancora un'ora, o meglio la prima proiezione Doxa, per far salire Rutelli sul palco. Sotto i suoi fans, instancabili, continuano a gridare «Francesco, Francesco» tra una tartina e un bicchiere di vino. E lui finalmente si abbandona. «C'era in palio qualcosa di grande. La vittoria è nostra, hanno vinto le persone perbene» grida. «Le cifre ci hanno fatto soffrire, vi chiedo scusa. Sarò il sindaco di tutti i cittadini perché Roma è la capitale democratica di una grande nazione democratica. Non voglio bollare come fascista tutta la gente che ha votato per Fini. Anzi, ho telefonato a Fini e gli ho raccomandato il massimo di responsabilità. Spero di potergli stringere la mano ma mi auguro che non ci siano disordini e che si mantenga un clima di pace e di tolleranza. Il mio pensiero va anche a colui che siede dall'altraparte del Tevere, al Papa, alla storia di questa città. Con questa domenica Roma chiude la porta al vecchio sistema di potere. E' una svolta». Rutelli ha vinto. Ma ieri sera, anche in quella sala piena di amici e di collaboratori, c'erano ancora gli echi dei timori e delle ansie che hanno caratterizzato la coda di questa campagna elettorale. «Che strizza, che strizza» non si è stancato di ripetere fino alle prime proiezioni Mauro Paissan. E gli stessi discorsi ha fatto Gianni Mattioli, un altro leader ambientalista che in un crocchio di amici ha rivelato: «Due giorni fa il pds ha avuto un sondaggio che dava Fi- ni vincente. Ci hanno obbligato al silenzio, ma è bastato quello a metterci tutti in ansia». Eh sì, una vittoria sofferta per Rutelli, fino all'ultimo giorno. E pensare che due mesi fa lui stesso, il candidato «principe» al Comune di Roma, pensava di arrivare al Campidoglio portato in trionfo. Invece, con il passare delle settimane le difficoltà sono aumentate e hanno fatto temere il peggio. Anche l'ultimo giorno Rutelli lo ha trascorso tentando di cacciare i timori, cercando di concedersi in po' di pace dopo questa campagna elettorale da cardiopalma. Alle 11 si è presentato al seggio, al liceo classico Dante Alighieri in compagnia della consorte, Barbara Palombelli. E anche lì, l'espressione del viso del neo-sindaco di Roma sempre sorridente, studiata per dare fiducia, non è riuscita a celare le residue paure. Sono bastati qualche gesto, qualche parola, qualche battuta per far trapelare le residue, leggittime ansie del candidato. Proprio questa piccola insicurezza ha reso più umano un personaggio che per settimane si è imposto, quasi esagerando, l'immagine tipo del candidato vincente. Un personaggio che per conquistare il consenso ha dovuto soddisfare tutte le esigenze di una competizione spietata: ad esempio, si è dovuto iscrivere all'associazione fumatori, lui che non fuma. E forse queste ultime scene di una campagna elettorale vissuta sul filo dell'incertezza, con lui calato nei panni scomodi del favorito, dell'uomo che tutti danno per vincitore tanto che se perde, perde due volte, hanno permesso a molti di capire a quale sforzo sovrumano Rutelli è stato costretto. «Io ho la coscienza a posto, ho fatto tutto quello che potevo fare» ha spiegato ai giornalisti e ai fotografi che ha invitato ieri, dopo aver deposto la scheda nell'urna, a prendere un aperitivo da Ruschena, la pasticceria di famiglia. Parole che per lui debbono essere state quasi una liberazione, un modo per riap¬ pacificarsi con se stesso, per far scendere dopo tante settimane l'adrenalina. Poi un pomeriggio passato tra una partita a tennis al Circolo di Montecitorio con gli amici ambientalisti e a casa con la famiglia. Ma solo alle 23 e 40 di ieri sera, quando, finalmente si è convinto d'aver vinto, il neo-sindaco di Roma è tornato a respirare. Solo in quel momento la tensione è finita e si è concesso alla gioia, al divertimento e, soprattutto, ha celebrato il successo ma anche la fine di una grande paura. Non si è risparmiato alle tv, ha accettato anche un dialogo in diretta sul Tg5 con il suo avversario Fini, ha annunciato che lascerà la Camera e si è abbandonato al primo bagno di folla al Campidoglio, tra canti da stadio e cori partigiani (a cominciare da «Bella ciao»), attorno al piedistallo che una volta faceva da base alla statua equestre di Marco Aurelio. Augusto Minzolini Paissan: sarà che abito in un quartiere nero ma fino all'ultimo ho avuto strizza LA SQUADRA ti w LINDA LANZILLOTTA (Bilancio) PIERO SANDULLI (Servizi informatici e legali) WALTER TOCCI (Mobilita e del (mitico) AMEDEO PIVA (Servizi sociali) FIORELLA FARINELLI (Personale) Altri tre nomi saranno resi noti entrò martedì. I numero due del pds Massimo D'Alema con il segretario Achille Occhetto Francesco Rutelli è sindaco di Roma. Al centro, la moglie Barbara Palombelli

Luoghi citati: Comune Di Roma, Fini, Roma