Solo tre preti ordinati nel '94 di Maria Teresa Martinengo

La diocesi cerca seminaristi La diocesi cerca seminaristi Solo tre preti ordinati nel '94 Un architetto, un diplomato al Conservatorio, un laureato in Agraria, un altro in Informatica e tanti diplomati. Sono questi i giovani che «hanno ricevuto la chiamata» - lasciando un lavoro e magari una ragazza - e che studiano nel Seminario Teologico della diocesi. «La serra da cui vengono i nostri fiori e i nostri frutti», ha detto ieri il cardinale Saldarmi presentando la Giornata dell'«università dei sacerdoti» che oggi si celebra in tutte le parrocchie. Un'occasione per fare il punto sul futuro «organico» della Chiesa torinese. I dati non sono confortanti, confermano il calo delle vocazioni in corso da tempo. Il prossimo 11 giugno solo tre giovani saranno ordinati preti: un'annata magra, al di sotto della già bassa media degli ultimi anni (una decina). Una situazione che ha reso rara la figura del viceparroco e che spesso, soprattutto fuori città, costringe un solo prete a reggere più centri religiosi. Nella diocesi i preti sono 737 e l'età media è di 58 anni e mezzo. «La particolare "crisi" di quest'anno - spiega don Giovanni Coccolo, rettore del Seminario Maggiore - è casuale: alcuni ragazzi hanno dovuto perdere un anno in seminario per portare avanti i loro studi universitari, uno ha dovuto fare il servizio civile. Nel '95, comunque, dal seminario dovrebbero uscire 12 nuovi preti. La media nei prossimi anni sarà di 8-9, tenendo presente che l'attuale III corso è nuovamente "povero", con quattro sole presenze». Questi quattro giovani partecipano oggi alle 15,30, in Duomo, al rito di ammissione al sacerdozio presieduto dall'arcivescovo. Complessivamente, nell'istituto di via Lanfranchi 10, oggi studiano 57 seminaristi: un terzo proviene dalle parrocchie cittadine, un terzo dalla periferia, i rimanenti dalla campagna. A Torino si stanno preparando anche quattro ragazzi della diocesi di Pinerolo e tre della diocesi segusina. «Il nostro quarto - dice il vescovo di Susa, monsignor Bernardetto - studia a Roma e dovrebbe essere ordinato l'anno prossimo». Ivrea completa il quadro della provincia: nel locale seminario studiano sei candi¬ dati al sacerdozio. Anche in provincia, dunque, non si può parlare di abbondanza, ma, fatte le debite proporzioni, qualche vocazione in più sembra nascere. «Tutti i nostri ragazzi - dice don Coccolo - avrebbero avuto aperte altre strade, per questo mi commuove particolarmente la generosità della loro scelta. Nella società in cui viviamo diventa sempre più impegnativo per un giovane rispondere alla chiamata del Signore a seguirlo nella strada verso il sacerdozio perché tante altre sono le "chiamate", purtroppo più accattivanti, più facili». Nelle parole del rettore pare di scorgere la convinzione che le «chiamate» d'oggi poggino su basi solide perché molto «insidiate». E la prima prova, oggi assai più che in passato, viene affrontata in casa. «Sono numerose le famiglie che cercano di impedire la scelta. Ma se il ragazzo ce la fa, molti genitori poi si ricredono perché lo vedono contento. E non di rado riscoprono la fede». Maria Teresa Martinengo Un momento della solenne cerimonia del giugno scorso in Duomo nel corso della quale tredici nuovi sacerdoti furono ordinati dal cardinale Giovanni Saldarmi

Persone citate: Bernardetto, Giovanni Coccolo, Giovanni Saldarmi

Luoghi citati: Ivrea, Pinerolo, Roma, Susa, Torino