Incriminati per il blocco alTAusimont: il processo si celebrerà a febbraio

Incriminati per il blocco alTAusimont: il processo si celebrerà a febbraio Incriminati per il blocco alTAusimont: il processo si celebrerà a febbraio Alla sbarra i 13 di Greenpeace Il gip li ha ritenuti responsabili anche di violenza privata ad un autista. Volevano sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi dei clorofluorocarhuri. Rischiano pure di essere giudicati in pretura ALESSANDRIA. Il giudice per le indagini preliminari Pierluigi Mela ritiene che i 13 attivisti di Greenpeace, che il 13 novembre '92 impedirono per alcune ore il transito di un'autocisterna uscita dall'Ausimont e diretta a Brescia con un carico di migliaia di chilogrammi di Cfc, attuarono un blocco stradale e si resero responsabili anche di violenza privata ai danni dell'autista Giuseppe Coltura, via Varza a Valle San Bartolomeo. Il magistrato li ha incriminati fissando il processo in tribunale per il 22 febbraio del prossimo anno. I giovani ambientalisti rischiano di affrontare due distinti dibattimenti. Infatti, anche la pretura procede nei loro confronti, ma solo per violenza privata. Il 23 giugno erano comparsi davanti ai giudici, accusati di blocco stradale. Il presidente Emiliani, ritenendo gli inquisiti responsabili soltanto di violenza privata, dichiarò la propria incompetenza e ordinò la trasmissione degli atti alla procura della Repubblica presso la pretura. Il pm Bruno Rapetti ha invece chiesto nuovamente il rinvio a giudizio anche per blocco stradale e ha potuto farlo in quanto la sua attività non si è fermata non essendo suscettibile di passare in giudicato la sentenza del tribunale. L'udienza preliminare si è svolta ieri, presenti gli ambientalisti e i loro legali Andrea Ferrari e Luca Gastini. Gli attivisti di Greenpeace hanno detto di aver manifestato per sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli della produzione dei clorofluorocarburi, responsabili di assottigliare lo strato di ozono che protegge il pianeta dall'eccessivo irraggiamento dei gas ultravioletti. I difensori hanno chiesto l'assoluzione di tutti asserendo che non volevano bloccare la strada, dove fra l'altro fu possibile transitare fino a quando i vigili urbani non deviarono il traffico. Il dottor Rapetti ha ribadito la tesi accusatoria. Sarà quindi discussa in tribunale la vicenda che ha avuto per protagonisti Luca Antonini, Valfanera di Asti (via Bricco Visconti); Claudia Degol, Costigliele d'Asti (via Bastia 15); Simona Giacosa, Niella Belbo (corso Piemonte 93); Paolo Vaccari; Monica Giani, che è l'addetto stampa di Greenpeace; Ivano Novelli, residente a Roma; Andrea Penasso di Asti (via Baretti 8); Paola Bombaci, di Asti (via Conte Verde 18); Antonella Cussotto, di Asti (via Ariosto 10). E, ancora, Antonio Lumicisi, Anguillara Sabazia; Aldo Gotta, Bra, via fratelli Carando 62; Walter Cortevesio e Paolo Spertino, Alba (via Rossini 17 e via Ognissanti 14). [r. al.] La mongolfiera targata Greenpeace: una protesta pacifica in vista del processo

Luoghi citati: Alessandria, Anguillara Sabazia, Bra, Brescia, Niella Belbo, Roma