Artisti espongono alle Gallerie Principe Eugenio

Artisti espongono alle Gallerie Principe Eugenio Artisti espongono alle Gallerie Principe Eugenio I pittori bevono caffè In mostra cinquantasei dipinti: protagonista la fumante bevanda Si conclude a Torino un itinerario culturale durato dieci anni «Più lo mando giù e più mi tira su» diceva fino a poco tempo fa Nino Manfredi sorbendo una tazzina di caldo caffè. Era uno spot televisivo di sicuro successo. Ora questa pubblicità non c'è più, ma Emilio Lavazza, tramite il Centro Luigi Lavazza, gioca un'altra carta per far conoscere il suo prodotto: la cultura, o meglio, l'arte pittorica. Da alcuni giorni, e sino al 31 dicembre, sui quattro piani delle sofisticate Gallerie Principe Eugenio, cinquantasei quadri dipinti da noti pittori mostrano lei, la tazzina con la nera bevanda, o lui, il chicco: insomma il caffè attraverso le immagini, ma sempre come protagonista sulla tela. E a eseguire questi lavori, esposti nel corso di un decennio in Italia e all'estero, sono stati nomi come Brindisi, De Stefano, Tadini, Silombria, Crippa, Carotenuto, Chessa, Fran¬ cesco Casorati. Il meglio, insomma del bel dipingere. Quasi per un gioco curioso del destino, questa galleria di via Cavour porta il nome del principe savoiardo che alla fine del '600 sconfisse l'esercito turco a Vienna. Dopo quella disfatta, negli accampamenti ottomani, furono trovati sconosciuti chicchi rossi, bianchi e neri. Nessuno sapeva che farsene, qualcuno addirittura cercò di cuocerli in brodo. Era caffè e Kolschitzky, un furbo polacco, ne capì l'importanza e Vienna diventò la capitale della nuova bevanda che divulgò nell'intera Europa. Cominciarono i pittori a trattare il caffè, ancor prima della sua «scoperta» ufficiale a Vienna. Nel 1654, Rembrandt, in un disegno a bistro e penna, riprodusse la scena dei quattro sceicchi che se lo gustano, ispirato da una miniatura orientale di scuola Mogul. Dopo arrivarono gli scrittori a decantarlo: «scelta bevanda» è per il Parini. E più tardi, precisamente ai nostri giorni, entrerà pure nei compact disc: è Fiorella Mannoia a cantare «Caffè nero bollente». Non c'è che dire, il caffè piace e ammalia. E la Lavazza, grata, annuncia di dedicargli un museo, a Torino. Edoardo Ballone ofisticate Gallerie Principe enio, cinquantasei quadri nti da noti pittori mostrano la tazzina con la nera beda, o lui, il chicco: insomma affè attraverso le immagini, sempre come protagonista a tela. E a eseguire questi ori, esposti nel corso di un ennio in a e all'eo, sono i nomi co Brindisi, Stefano, ini, Silom, Crippa, otenuto, ssa, Fran¬ rato da una miniatdi scuola Mogul. rono gli scrittori a«scelta bevanda» èE più tardi, precisastri giorni, entrecompact disc: è Fnoia a cantare «Calente». Non c'è cheplivadmn

Luoghi citati: Brindisi, Europa, Italia, Torino, Vienna