Non sapevano del mutuo di 2 miliardi aperto dalTEdilpiemonte

Non sapevano del mutuo di 2 miliardi aperto dalTEdilpiemonte Non sapevano del mutuo di 2 miliardi aperto dalTEdilpiemonte Quella casa non è più loro Truffate 61 famiglie a Venaria Hanno pagato fino all'ultimo centesimo le somme dovute per l'acquisto di alloggi e villette costruiti in cooperativa: hanno speso da 200 a 300 milioni, dando fondo ai risparmi o indebitandosi fin sopra i capelli. Hanno firmato gli atti notarili di assegnazione degli immobili, ma ora quei documenti rischiano di diventare carta straccia. Ai soci viene chiesto infatti di rinunciare agli alloggi o di pagarli per intero una seconda volta. Succede a 61 famiglie che abitano in via Barbi Cinti 78 a Venaria, in palazzine costruite dalle cooperative Vanadio, Salice e Cripto. All'origine dei loro guai, il fallimento del consorzio Edilpiemonte di via Rosta a Torino, cui le tre cooperative sono associate. «I soci della cooperativa Cripto - spiega l'avvocato Loredana Gemelli credevano di avere stipulato un mutuo per un miliardo e 300 milioni, necessario a costruire gli alloggi. Invece il consorzio ha aperto a loro insaputa un mutuo di due miliardi, ipotecando gli alloggi: non si sa che fine abbia fatto la somma eccedente, di cui le banche chiedono la restituzione». I 24 soci della «Cripto» hanno presentato una denuncia per truffa. Lo stesso avevano fatto, a febbraio, i 56 soci delle cooperative Zodiaco, Unsa-Casa e Sagittario, seguiti dall'avvocato Antonio Rossomando: «Hanno versato 4 miliardi al consorzio Edilpiemonte, per appartamenti da realizzare su un terreno tra via Barbi Cinti e corso Machiavelli Le case non sono state costi uitu. o i soci hanno scoperto dopo 4 anni che il terreno non era in realtà mai stato acquistato dal consorzio, cui hanno inutilmente chiesto la restituzione del denaro». «Nello scandalo-Edilpiemonte - dice ancora l'avvocato Gemelli - sono coinvolti anche i soci della cooperativa Platino. Sono una ventina: anche loro hanno versato denaro al consorzio per appartamenti che non sono stati realizzati. Tra i miei clienti ci sono persone che hanno venduto l'appartamento in cui abitavano per acquistarne uno nuovo: ora si trovano senza casa, e senza poter più disporre del denaro incassato dalla vendita. Altri si sono indebitati per versare al consorzio i soldi necessari ad alloggi che non saranno mai costruiti». Quando, il 21 settembre, il Tribunale ha dichiarato il falli¬ mento del'Edilpiemonte, il pm Sandrelli ha contestato le accuse di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta al presidente Paolo Tedino, ad alcuni sindaci e a quasi tutti i membri del consiglio d'amministrazione. Si parla di un «buco» superiore ai 10 miliardi. Il curatore fallimentare Enrico Stasi ha ora chiesto la nullità di tutti gli atti notarili con cui sono stati assegnati, nei mesi scorsi, gli alloggi delle cooperative associate all'Edilpiemonte: i soci della «Cripto», che hanno firmato gli atti il 10 aprile '93, saranno presto chiamati davanti al giudice. I 37 soci della «Vanadio» e della «Salice» hanno firmato a novembre '92: in quel momen¬ to, secondo il curatore, erano a conoscenza dello stato di insolvenza del consorzio. «A noi spiegano i soci - è già arrivata la convocazione davanti al Tribunale fallimentare: dobbiamo restiutuire gli alloggi, consegnandoli al curatore, o pagarli una seconda volta. Non sapevamo che il consorzio fosse sull'orlo del fallimento: se lo avessimo sospettato non avremmo certo versato il saldo che ci hanno domandato alla firma degli atti. Sembra che l'Edilpiemonte abbia dichiarato di aver adoperato il denaro della Zodiaco, dell'Unsa-Casa e della Sagittario per terminare i nostri alloggi. Invece noi abbiamo pagato quanto dovevamo per i nostri appartamenti: anzi, ci troviamo a fare i conti con i mutui "gonfiati" aperti dal consorzio, di cui le banche chiedono la restituzione». L'avvocato Gemelli: «Ci costituiremo parte civile all'udienza preliminare, ma è davvero una brutta storia. Il consorzio ha combinato guai a non finire. Contiamo di ottenere qualcosa da un terreno che l'Edilpiemonte ha acquistato a Genova, valutato 15 miliardi. Ma temo che pur di evitare la revoca degli atti notarili, i soci finiranno col rassegnarsi a pagare qualche milione in più di quanto avrebbero dovuto». «Per ora - dicono i cooperativisti - ci tocca cercare aiuto dagli avvocati, anche se non abbiamo commesso nessun reato». Ma non vogliono sentire parlare di sborsare altro denaro: «Le nostre case ci sono costate anche troppo. Abbiamo pagato quanto dovevamo, non è giusto che ci si domandi di rispondere del fallimento del consorzio». [g. fav.] La casa di Venaria in via Barbi Cinti 78 al centro della clamorosa truffa

Persone citate: Antonio Rossomando, Enrico Stasi, Gemelli, Loredana Gemelli, Paolo Tedino, Salice, Sandrelli

Luoghi citati: Genova, Torino, Venaria