L'Inter lo rilancia di Bruno Bernardi

L'Inter lo rilancia L'Inter lo rilancia C'è Pancev altra grana per Bagnoli Una macedonia di frutta avariata. 0, se si vuole, un minestrone precotto e riscaldato. E' il piatto, indigesto, che l'Inter offre a Bagnoli reintegrando Darko Pancev, il macedone, nella rosa della prima squadra. L'ha annunciato ieri il dg Boschi: «E' giusto dargli le sue chances». L'uomo della Bovisa ne prende atto e sospira: «Ricomincia ad allenarsi. Useremo anche lui». Come? Riproponendo il «tridente» che è già stato accantonato e che costringe Schillaci a stare in panchina? E' difficile che Bagnoli schieri Pancev, Bergkamp e Sosa in gare importanti. Forse, la spiegazione è un'altra: c'è da rivalutare un capitale azzerato o quasi, in vista di gennaio, quando sarà ancora possibile piazzare il ventottenne centravanti all'estero. Dopo aver invano cercato acquirenti in Italia (la Reggiana lo voleva, poi ha scelto Futre) e nel resto d'Europa (due le richieste ma poco allettanti). Pellegrini è costretto a tenersi uno dei bombers più pagati e meno utilizzati: 10 miliardi di lire, compreso l'ingaggio quadriennale di 600 milioni a stagione con scadenza nel'96, per cinque presenze e zero gol in un campionato e mezzo. Cinque le reti segnate, ma in Coppa Italia. Quello di Pancev è davvero un mistero buffo. Scarpa d'oro nel'91, nella Stella Rossa aveva vinto tre titoli di capocannoniere (più uno precedente in quello serbo), contribuendo a uno scudetto, una Coppa di Jugoslavia, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Un curriculum da fuoriclasse. Fallimentare, invece, la sua avventura nell'Inter. Un acquisto sbagliato? Pancev scarica le responsabilità su altri: «Se una squadra prende uno dei più forti attaccanti europei e poi non lo utilizza, non è colpa del giocatore. A Savicevic è andata meglio». Era un opportunista del gol, ora è un paracarro attorno al quale passano palloni che non sa più catturare. Bagnoli gli ha dato poche occasioni, bocciandolo troppo presto? La verità sta nel mezzo. Bruno Bernardi

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