«Per legittima accusa» Rebecca De Mornay

«Per legittima accusa» «Per legittima accusa» Rebecca De Mornay PERSONAGGI: due. Un'avvocatessa brava e brillante, ambiziosa, vincente e di pochi scrupoli, bionda piccola di statura, caruccia, freddina con l'amante, piuttosto presuntuosa e petulante, che non si fida di nessuno e vuol bene davvero soltanto al suo vecchio amico, consigliere e collaboratore Jack Warden. Un ex giovanotto seduttore («Ho vissuto sempre alle spalle delle donne, so fare solo questo»), con la faccia un po' frolla e la speciale arroganza degli uomini che piacciono molto, ben vestito, affettato, processato per aver ucciso buttandola dalla finestra la sua ultima ricca moglie malata di nervi: lui sostiene che s'è trattato del suicidio d'una grande depressa, la moglie ha lasciato una lettera profetica accusandolo d'uxoricidio. Ma nell'impianto classico da film giudiziario prima s'insinua, poi si materializza qualcosa di violento, oscuro e fatale. L'avvocatessa si pentirà presto d'essersi lasciata sedurre dal suo cliente, d'esser riuscita a farlo assolvere; si sentirà manipolata, complice. Storia lambiccata ma interessante, interpreti inadeguati: voler fare un Genio del Male di Don Johnson di «Miami Vice» è una pretesa eccessiva. PER LEGITTIMA ACCUSA di Sidney Lumet con Don Johnson, Rebecca De Mornay, Jack Warden, Stephen Lang; Usa, 1992 VENEZIA, Cinema Agorà Mignon (Mestre) TORINO, Etoile MILANO, Cavour GENOVA, Universale 3 BOLOGNA, Capitol 3 FIRENZE, Principe ROMA, Barberini 1 NAPOLI, Arlecchino Thriller Se durante la settimana volete farvi rileggere queste schede telefonate al 144-66-0919 (952 lira/mìnuhMlVA) In collaborazione con Edrt. 8. Marco Mestre \fcnazia l del weekend ! i LIETTA TORNABUONI Animazione «Aladdìn» favola araba per Natale IL personaggio più divertente del Disney-film per Natale, il primo nel quale eroe ed eroina dell'animazione non siano dei bianchi, è il Genio che appare strofinando la lampada magica della favola di Aladino e che può realizzare tre desideri del suo momentaneo padrone: comico e commovente, fatto di fumo azzurro o rosso, trasformista capace di mutarsi in ape, in sommergibile o in turista, benissimo doppiato da Gigi Proietti. Altro gran personaggio è il tappeto volante, umanizzato e affettuoso: l'animazione è invece imperfetta e volgaruccia nella mimica facciale dei giovani protagonisti, Aladdìn e la principessa Jasmine. ALADDÌN di John Musker e Ron Clements Canzoni di Howard Ashman e Alan Menken; Usa, 1993 TRIESTE, Cinema Grattacielo; VENEZIA, Corso, San Marco (Mestre); TORINO, Eliseo Rosso, Lux; MILANO, Nuovo Arti, Odeon 9, Orfeo, Manzoni; GENOVA, Odeon, Universale 2; BOLOGNA, Jolly, Manzoni; FIRENZE, Odeon; ROMA, Ambassade, Atlantic, Barberini 3, Capitol, Ciak, Empire 1 e 2, Giulio Cesare 1, Paris, Reale; NAPOLI, Ambasciatori, Arcobaleno, Fiamma; PALERMO, Fiamma, King Drammatico «Kalifornia» Viaggio per due coppie PRIMO film di Dominio Sena, americano che viene dagli spot pubblicitari televisivi e dai videoclip, il thriller-horror racconta un viaggio tremendo attraverso il Tennessee, l'Arkansas e il Texas per raggiungere la California lungo le vecchie strade provinciali, a bordo d'una Lincoln del 1961. In auto, due giovani coppie che non si conoscono, altro che attraverso un annuncio economico e che sono insieme per dividere le spese. Una coppia sofisticata, composta da una fotografa e da un ricercatore che vuol completare un suo lavoro sui serial killers visitando i luoghi dei massacri più malfamati. E una coppia trucida, che troppo tardi si rivelerà composta da una ragazzettaccia e da uno dei killer su cui lo studioso ha intenzione di documentarsi. Naturalmente il killer prende il sopravvento, la situazione precipita in un finale di grande violenza: intanto s'è manifestata anche la oscura attrazione dei sofisticati (e degli spettatori) per gli assassini. Bella fotografia di Bojan Bazelli, lo stesso de «Il ritorno degli ultracorpi» di Abel Ferrara; interpreti bravi ed efficaci (Juliette Lewis fantastica); avventura sinistra che coinvolge, spaventa e diverte. KALIFORNIA di Dominic Sena con Brad Pitt, Juliette Lewis, David Duchovny, Michelle Forbes; Usa, 1993 TORINO, Cinema Reposi MILANO, Metropol, Odeon 3 BOLOGNA, Capitol 1 FIRENZE, Vittoria Atelier ROMA, Holiday NAPOLI, Acacia e Fiorentini (solo sera) Thriller Avventuroso «Senza tregua» Van Damme contro John Woo Jean-Claude Van Damme E, il primo film diretto negli Stati Uniti, non senza conflitti anche con il protagonista Van Damme, da John Woo, 45 anni, nato nella Repubblica popolare di Cina e cresciuto a Hong Kong, istruito dai preti cattolici a una forte e schematica visione morale ammiratissimo per la sua vocazione all'esagerazione, per la sua capacità di portare i film d'azione a un parossismo di violenza superarmata, per il suo talento nel trasformare ogni scontro in qualcosa di parodistico oscillante tra una guerra mondiale e i fuochi artificiali, per la perfezione delle sue coreografie di disastro e brutalità. Porgli amanti del genere, è il massimo. SENZA TREGUA di John Woo con Jean-Claude Van Damme, Yancy Butler, Lance Henriksen; Usa, 1993 TRIESTE, Cinema Nazionale 1 VENEZIA, Excelsior (Mestre) TORINO, Capitol MILANO, Splendor GENOVA, Ariston 1 BOLOGNA, Arlecchino ROMA, Royal BARI, Armenise PALERMO, Nazionale Thriller Thriller «Una vita al massimo» scappando CHRISTIAN Slater, commesso in un negozio di fumetti a Detroit, ancora fanatico di Elvis Presley e dei film di kung-fu, incontra al cinema Patricia Arquette, che ha iniziato soltanto da quattro giorni l'attività di prostituta. S'innamorano, si sposano, piombano nei guai (lui uccide l'ex magnaccia di lei e prende per sbaglio una valigia piena di cocaina), cominciano a scappare inseguiti da poliziotti e da criminali. Grande virtuosismo registico, montaggio frenetico, puzzle di ogni possibile situazione di repertorio «noir», il film è stato scritto da Quentin Tarantino prima del suo debutto nella regìa con «Le iene». UNA VITA AL MASSIMO di Tony Scott con Christian Slater, Patricia Arquette, Gary Oldman, Dennis Hopper; Usa, 1993 TORINO, Cinema Ambra MILANO, Astra GENOVA, Lux BOLOGNA, Settebello ROMA, Metropolitan Drammatico «L'uomo senza volto» Mei Gibson E, il primo film diretto da Mei Gibson, e il primo in cui il bel divo trentasettenne appaia con la faccia deturpata, per metà arsa e disfatta nel rogo di un'automobile. C'è qualcosa di perverso nella smania di sfigurare i più belli (un altro esempio è Tom Cruise paraplegico in «Nato il 4 luglio» di Oliver Stone). C'è qualcosa di strano e reticente anche in questa storia tratta da un romanzo di Isabelle Holland, che racconta l'amicizia difficile e il solidale aiuto reciproco tra l'uomo senza volto e un ragazzino poco intelligente: il sospetto è che si tratti in realtà di una storia di rapporti omosessuali che non si è avuto il coraggio di raccontare esplicitamente. L'uomo, un insegnante reduce da un incidente d'auto nel quale era morto un suo allievo e che aveva suscitato sospetti di sue tendenze omosessuali, vive totalmente solitario tra i boschi del Maine; il dodicenne Chuck, orfano di padre e infelice, vive emarginato nella propria famiglia distratta e sogna di essere ammesso all'Accademia militare di West Point. Il rapporto tra i due fa rinascere in paese i vecchi sospetti, provoca conflitti e dolore, ma trasforma e risolve l'esistenza di entrambi. L'UOMO SENZA VOLTO di Mei Gibson con Mei Gibson, Nick Stahl, Margaret Whitton, Fay Masterson; Usa, 1993 TRIESTE, Cinema Nazionale 2 TORINO, Adua 200, Nazionale 1 MILANO, Corallo, Odeon 6 GENOVA, Olimpia BOLOGNA, Embassy FIRENZE, Manzoni ROMA, Ariston NAPOLI, Santa Lucia BARI, Nuovo Splendor PALERMO, Rouge et Noir «Misterioso omicidio a Manhattan» «Il socio» avvocati, mafiosi e Tom Cruise TRAGICOMMEDIA brillante, condotta benissimo e divertente, un'avventura di coppia così incantevole da compensare i fans di Woody Alien di tutte le notizie odiose che è toccato leggere su di lui nell'ultimo tempo. Ma non è soltanto una commedia newyorkese con delitto, mistero e indagini: racconta pure come s'avvia e come funziona il meccanismo del sospetto, della voglia di scandalo, del desiderio di romanzo nero; e come quattro intellettuali eleganti possano compiere con naturalezza azioni illegali, abusive, anche criminali. Alla fine il colpevole viene scoperto: ma nessuno è davvero innocente. MISTERIOSO OMICIDIO A MANHATTAN di Woody Alien con Woody Alien, Diane Keaton, Anjelica Huston, Alan Alda, Jerry Adler; Usa, 1992 TORINO, Cinema Ambrosio 1, Eliseo Grande MILANO, Odeon 5, Plinius, President GENOVA, Palazzo BOLOGNA, Arcobaleno 2 FIRENZE, Astra 1 ROMA, Alcazar, Excelsior, Giulio Cesare 2, Maestoso 4, Rivoli, Vip; NAPOLI, President; BARI, Esedra DUE ore e mezzo sono davvero tante per un thriller, anche se tratto dal lambiccato romanzo (editore Mondadori) di quel John Grisham che è adesso lo scrittore più pagato da Hollywood: ma il film, girato benissimo, grande successo negli Stati Uniti, si vede senza noia. Quando il giovane ambizioso avvocato Tom Cruise capisce d'essere entrato a far parte d'uno studio di avvocati della mafia, usa il gioco legale sporco per riuscire a fregare sia lo studio sia il Fbi, e a sopravvivere. Parte arrampicatore e arriva idealista. Tom Cruise, ancora e sempre bello, si salva anche per una gran corsa velocissima, entusiasmante. IL SOCIO di Sydney Pollack con Tom Cruise, Gene Hackman, Holly Hunter, Ed Harris; Usa, 1993 TORINO, Cinema Faro MILANO, Mediolanum BOLOGNA, Imperiale ROMA, Greenwich 1 NAPOLI, Posillipo Commedia Commedia «Insonnia d'amore» a Seattle «Tango» si balla in coppia PATRICE Leconte, il regista del bellissimo «Monsieur Hire» e dell'incantevole «Il marito della parrucchiera», si esercita in un misogino e inconsueto pamphlet sull'adulterio. Quando un marito sistematicamente infedele viene a sua volta tradito, è ridotto alla disperazione. La moglie Miou-Miou lo lascia ma seguita ad ossessionarlo; per restituirgli la tranquillità, lo zio magistrato in pensione Philippe Noiret recluta un aviatore assassino disposto a eliminare la donna ingombrante; e tuttavia la morte di lei non risolve il problema, «se non si può vivere con le donne, non si può vivere nemmeno senza». Purtroppo «gli uomini e le donne non sono fatti per vivere insieme», il trio maschile e il quartetto femminile del film ne sono la prova. «Statistiche stupefacenti» di «Tango»: nel 1992, 20.853 mariti hanno desiderato uccidere la moglie, 122 l'hanno uccisa; su 50.000 mariti interrogati, 48.956 hanno dichiarato che avrebbero preferito tornare celibi; su 50.000 celibi interrogati, 49.653 hanno garantito che avrebbero preferito il matrimonio; su 25.000 coppie interrogate, soltanto 12 coniugi (sposati da tre giorni) hanno assicurato di non essersi mai reciprocamente insultati. TANGO di Patrice Leconte con Philippe Noiret, Richard Bohringer, Thierry Lhermitte, Miou-Miou, Carole Bouquet, Judit Godrèche; Francia, 1993 TORINO, Cinema Charlie Chaplin 2 MILANO, Colosseo Sala Alien GENOVA, Corallo 2 BOLOGNA, Roma d'Essai ROMA, Capranichetta NAPOLI, America Hall, Mignon Meg Ryan RADICAL Love. Battute brillanti, spirito aggiornato, gusti intellettuali e costume alternativo rendono speciale una storia romantica che sarebbe melensa: un colpo di fulmine radiofonico, una ragazza che s'innamora d'un giovane vedovo sentendolo parlare alla radio del proprio amore per la moglie e dolore per la morte di lei, un bambino che vuol trovare al padre una nuova moglie perché non sopporta di vederlo troppo infelice, tante vecchie canzoni irresistibili e Seattle, ormai una tipica cinecittà. La regista e co-sceneggiatrice Nora Ephron è la scrittrice, anche sceneggiatrice di «Harry ti presento Sally». INSONNIA D'AMORE di Nora Ephron con Tom Hanks, Meg Ryan, Ross Malinger, Barbara Garrick; Usa, 1992 TRIESTE, Cinema Nazionale 4 VENEZIA, Ritz; Palazzo 2 (Mestre) TORINO, Romano MILANO, Arlecchino, Colosseo Sala Visconti BOLOGNA, Capitol 2 FIRENZE, Goldoni ROMA, Embassy, Giulio Cesare 3, Maestoso 3; BARI, Kursaal; PALERMO, Igieia Lido Thriller Commedia «Occhi di serpente» con Madonna MADONNA viene sottoposta a estremi oltraggi in questo film-d'un-film di Abel Ferrara sull'inferno del matrimonio e sul rapporto realtà-rappresentazione, con Harvey Keitel bravissimo e con un titolo che allude a un tiro nel gioco dei dadi, chiuso quasi sempre fra le tre pareti di un set cinematografico. Il film fa di Madonna una martire gonfia e pesta, umiliata e piangente: il marito James Russo la picchia, la tortura, la violenta, le sforbicia i capelli biondi, sghignazza sulla sua religiosità, la costringe a rivedere vecchi video in cui lei quasi si strozzava per conciliare inumazione e bocca piena di cocaina. Turpe, geniale e ridicolo, il film racconta di un regista in crisi anche coniugale che gira un film sul disfarsi d'un matrimonio altoborghese, forzando se stesso e gli interpreti a un'identificazione ossessiva con i personaggi che porterà alla tragedia. La costruzione molto elaborata prevede diversi livelli intersecati di narrazione, molteplici mezzi visivi. Gran bravura, stile sapiente, gusto della contaminazione: e sesso promiscuo, moltissima cocaina, corone del Rosario, alcol, botte, un estremismo edonistico e un estremismo mistico, due dannazioni. OCCHI DI SERPENTE di Abel Ferrara con Harvey Keitel, Madonna, James Russo; Usa, 1993 TORINO, Cinema Studio Ritz MILANO, Odeon 2 GENOVA, Corallo 1 BOLOGNA, Moderno FIRENZE, Teatro della Compagnia ROMA, Quinnetta PALERMO, Aurora Thriller «Sol Levante» Sean Connery è il migliore Sean Connery IL romanzo di Michael Crichton edito da Garzanti viene ancora una volta (è già successo con «Jurassic Park») impoverito, ammorbidito, mutilato. Diventa un thriller come tanti e peggiore di altri, un intrigo che parte dal cadavere d'una ragazza violentata disteso sul grande tavolo della sala del consiglio d'amministrazione d'una potente industria giapponese attiva negli Stati Uniti, trovato la sera d'una festa inaugurale. Il meglio del film resta lo speciale poliziotto Sean Connery, con la sua elegante barba bianca, il suo fascino calmo, sicuro e protettivo, il suo personaggio bravo, savio, seducente. SOLLEVANTE di Philip Kaufman con Sean Connery, Wesley Snipes, Harvey Keitel; Usa, 1993 TRIESTE, Cinema Excelsior VENEZIA, Corsino (Mestre) TORINO, Vittoria MILANO, Apollo, Nuovo Orchidea GENOVA, Grattacielo BOLOGNA, Metropolitan, Nuovo Splendor FIRENZE, Gambrinus ROMA, Admiral, America, Etoile NAPOLI, Abadir, Alcione BARI, Royal; PALERMO, Gaudium «Caro Diario» Carissimo Nanni Moretti Nanni Moretti MOLTO divertente, molto bello, molto commovente. In tre capitoli autobiografici, abbandonando il nome del suo classico personaggio Michele Apicella per recitare direttamente se stesso, Nanni Moretti racconta la sua storia recente: il tumore che l'ha attaccato e poi lasciato; la felicità libera e leggera di tornare a sentirsi sano; gli incontri con alcuni suoi coetanei quarantenni che hanno sostituito l'ideologia perduta con l'isolamento in manie o paranoie diverse; l'insipienza o la violenza di alcuni film, lo snobismo ridicolo di alcuni critici cinematografici. E quasi un addio al suo cinema precedente. CARO DIARIO di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Carlo Mazzacurati, Valerio Magrelli, Jennifer Beals, Alexander Rockwell; Italia, 1993 TRIESTE, Cinema Ariston VENEZIA, Palazzo 1 (Mestre) TORINO, Centrale, Eliseo Blu MILANO, Eliseo, Mignon; GENOVA, Orfeo; BOLOGNA, Odeon A, Rialto Studio 1; FIRENZE, Excelsior; ROMA, Eden, Mignon, Nuovo Sacher; NAPOLI, Academy Astra, Vittoria; PALERMO, Metropolitan Drammatico «Giovanni Falcone» vita e morte ultimo a pretendere e ottenere tagli è stato il magistrato Vincenzo Geraci; il primo è stato l'arrestato Bruno Contrada, uomo dei servizi segreti. Il film aveva già suscitato anche da parte di amici di Falcone o di parenti delle vittime, polemiche veramente non troppo giustificate: pure al cinema, come ai giornali, spetta il diritto di cronaca e la libertà di opinione. Uscita proprio nel momento in cui si è preso a discutere pubblicamente di magistrati siciliani legati alla mafia, questa cinebiografia agiografica che ripercorre vita, battaglie e morte del giudice Falcone è utile agli spettatori anche come rilettura sintetica di oltre dieci anni terribili a Palermo. Conciliaboli e assassinii si alternano nel film, un docudrama nello stile popolare di Giuseppe Ferrara (già autore di «Cento giorni a Palermo» e de «Il caso Moro», sulle uccisioni del generale Dalla Chiesa e del presidente democristiano). Falcone è Michele Placido (non somigliante e tutt'altro che bravo), sua moglie Francesca Morvillo è Anna Bonaiuto, il magistrato Paolo Borsellino è Giancarlo Giannini (molto efficace), Tommaso Buscetta è Gianni Musy: Andreotti si vede soltanto di spalle. GIOVANNI FALCONE di Giuseppe Ferrara con Michele Placido, Giancarlo Giannini, Anna Bonaiuto, Massimo Bonetti, Gianni Musy; Italia, 1993 TRIESTE, Cinema Nazionale 3 VENEZIA, Centrale TORINO, Nazionale 2 ROMA, Sala Umberto BARI, Ambasciatori PALERMO, Rivoli Aladdìn