Caduta di stelle sulla Michelin

E' già polemica prima dell'arrivo in libreria della nuova edizione E' già polemica prima dell'arrivo in libreria della nuova edizione Caduta di sielle sulla Hidielin La guida boccia ristoranti storici LA PAGELLA DEI FORNELLI OUIDA dei miracoli, della preveggenza e della saggezza. Che dire d'altro, se no, del libretto rosso della gastronomia, di quella Guida Michelin, mito francese ed un po' meno italiano, che ieri ha festeggiato il suo trentanovesimo compleanno dell'edizione di casa nostra? Già, perché come si fa a stampare 250 mila copie, essere in libreria ai primi di dicembre ed aver fatto in tempo a giudicare «più e più volte» un ristorante ed averlo stimato francamente così grande da dovergli attribuire subito addirittura tre stelle alla sua prima apparizione? D'accordo, lo chef in questione si chiama Gualtiero Marchesi, ma dov'è la proverbiale prudenza della casa dell'omino di gomme? Ma che, anche la Michelin prova i ristoranti per telefono? Se al Nord, in Franciacorta, ad Erbusco, all'Albereta da Gualtiero Marchesi si è compiuto il miracolo gastronomico della preveggenza, al centro Italia, a Civitella del Lago, frazione di Baschi, in provincia di Terni, dieci chilometri da Orvieto, si è compiuto un altro miracolo: la Michelin oggi non è più cieca, ci vede. Si è perfino accorta che Gianfranco Vissani, il più grande cuoco italiano nel mondo, sommo anche per molte altre guide, esiste: finalmente il mitico Vissani approda con il suo gabbiottone di Civitella del Lago (con una sola stelletta, questa sì che è prudenza) sulle pagine della più vecchia e meno inascoltata guida gastronomica del no- slro tricolore. Certo, se gli ispettori della guida Michelin tedesca provano i ristoranti una volta ogni paio di anni, non potranno certo essere più frequenti le esperienze in casa nostra. Con tutta la buona volontà del loro capo, Roberto Restelli, la dozzina di ispettori ed ispettrici mangioni di corso Sempione inanellano valutazioni dubbie, problematiche, misteriose, inspiegate. Cade sotto la loro mannaia e sparisce da quell'Olimpo nel quale aveva un tempo due stellette (l'anno scorso già ridotte ad una sola) la Scaletta di Milano su cui non splende più niente. La Scaletta fa la stessa fine, in questa stessa edizione, del Dodici Apostoli di Verona dove io non vado più da dieci anni dopo tristi esperienze, e del Boschetti di Tricesimo (Udine): tre locali che avevano due stelle e che sono rimasti senza premi. Ben tardi la Michelin si accorge della grandezza (che oggi premia con una stelletta) della Grotta di Brisighello, dell'Autoespresso di Marghera, del Gigetto di Miane, del Principe di Pesaro, del Lancellotti di Soliera. Esordisce con due stelle anche il delizioso Petit Restaurant dei fratelli Vai che vedono così tornare lo stesso altissimo punteggio del loro mitico Cavallo Bianco; si ridimensiona giustamente (e passa da due ad una) il romano Jardin dell'Hotel Lord Byron. Rimangono con la consolazione (ma non basta!) della sola stelletta miserella che avevano l'anno scorso locali che hanno fatto passi da gigante e che sono raccomandabili per la loro succulenta cucina. Prendete nota di questo manipolo di sottostimati indirizzi: Gener Neuv (Asti), Pinocchio (Borgomanero, Novara), Betulla (San Bernardino di Trana, Torino), Panoramica (Lorenzo, Torino), Lanterna Blu da Tonino (Imperia), Bersagliere (Goito, Mantova), Fulmine (Trescore Cremasco, Cremona), Dolada di Pieve d'Alpago (Belluno), Andrea (Merano, Bolzano). Sono solo citati e quindi non hanno, incredibilmente, la stelletta: Borgo Antico di Barolo, La Torre di Casale Monferrato, Cacciatori (Cartosio, Alessandria), Fioraia (Castello d'Annone, Asti) Belvedere (La Morra, Cuneo), Forlino (Mont.acuto, Alessandria), Bardon (San Marzano Oliveto, Asti), Ulmet (Milano), Caterina (Casella, Genova), Maso Cantanghel (Civezzano, Trento), Schoneck (Molini di Falzes, Bolzano). Stessa citazione, indifferenziata e niente più, anche per il Baia Beniamin di Ponte San Ludovico (Imperia), che ha appena ricevuto da Gault &• Millau la prestigiosissima Chiave d'oro. La mannaia dell'omino di gomma sulla Scaletta e sui Dodici Apostoli Ma Gualtiero Marchesi ottiene un alto punteggio sulla fiducia Albereta da Gualtiero Marchesi Aosta Petit Restaurant Hoslellerie du Cheval Blanc * Ciriè [T0] Dolce slil novo Orla San Giovanni [NO] Villa Crespi Milano Sambuco dell'Hotel Hermilage Treviglio [BG] San Martino Chioggia [VE] El gato Mestre [VE] Autoespresso Miane [TV] Gigetto Montebelluna [TV] Marchi Padova Aulico Brolo Verona Desco Trento Osteria alle 2 spade Argelato [FE] L'Ottocento Bologna Rodrigo Brighella [RA] La Grotta Reggio Emilia 5 Pini da Pelati Soliera [MO] Lancellotti Lucca vlpore Castagno di Piteccio [PT] // Castagno di Pierangelo Pesaro Principe da Teresa Civitella del Lago di Baschi [TR] Vissani Barletta Antica Cucina PERDONO L'UNICA STELLETTA CHE AVEVANO Chàtillon [AO] Parisien Bellinzago [NO] Grillo Borgomanero [NO] Atrium Moneglia [GE] La Ruota Bergamo Angelo Milano Riccione Milano Scaletta Cavallino [VE] Laguna San Michele al Tagliamelo [VE] Mallarello Verona 12 Apostoli Verona Nuovo Marconi Tricesimo [UD] Boschetti Merano [BZ] Flora Santa Gertrude in Val d'Ultimo [BZ] Genziana Comacchio [FE] Sambuco Latina Enoteca dell'Orologio Roma Patrizia e Roberto del Pianeta Terra Messina Alberto Edoardo Raspelli e, sotto, Gualtiero Marchesi