Pornofilm con amiche: ricattato
Presi i due estorsori: «Paga 80 milioni o diciamo tutto a tua moglie» Presi i due estorsori: «Paga 80 milioni o diciamo tutto a tua moglie» Pornofilm con amiche: ricattato / nastri rubati dall'auto Era uscito dal cinema con degli amici, ha trovato la portiera dell'auto forzata. Un gesto di rabbia: «Che schifo di città». I ladri avevano preso l'autoradio, un maglione e i documenti. Poi ha scoperto che era anche scomparsa una borsa che teneva nel baule. E la rabbia si è trasformata in paura. Nella borsa in pelle teneva tre videocassette: riprese «particolari», lui abbracciato con diverse amiche, gesti ed effusioni che appartengono alla sfera più intima e privata. Le sue paure hanno trovato puntuale conferma. Due giorni dopo la prima telefonata: «Prepara 80 milioni o mandiamo una cassetta a tua moglie». Una brutta storia. Dopo settimane di paura ora gli agenti della squadra mobile hanno arrestato gli estorsori: due pregiudicati. Il questore Carlo Ferrigno dice: «Fondamentale è stata la collaborazione di chi era stato ricattato». E' un professionista. Sui 40 anni, attività ben avviata. Di più non si sa. Il furto risale ai primi di novembre. E, due sere dopo, la prima telefonata a casa. Aveva risposto la giovane moglie: «Mio marito? Un attimo, lo chiamo». La minaccia: «Abbiamo in mano certi tuoi telefilm. Ti facciamo i nostri complimenti. E tu capisci a che cosa ci riferiamo. C'è però un problema: il nostro silenzio ha un prezzo. Prepara 80 milioni, poi ti faremo sapere». Le telefonate si sono susseguite. In casa e in ufficio. Lui ha tentato di guadagnar tempo: «E dove trovo 80 milioni?». Una breve trattativa. Prima 70, poi 60, poi 50 milioni: «Non una lira in meno, altrimenti molti vedranno certi tuoi esercizi di ginnastica». Il professionista è andato in questura, si è confidato con il capo della mobile, Aldo Faraoni: «Dottore mi creda, vecchie storie, dovevo ancora sposarmi. Adesso sono nei guai: che cosa posso fare?». Quella sera nuova telefonata: «Undici milioni. Prima rata. Ti daremo una cassetta. Appuntamento davanti al bar... C'è un vaso di fiori, lascia busta e soldi». Le indagini della mobile hanno permesso di scoprire che le telefonate arrivavano da zona Mirafiori. Poi sono state localizzate due cabine che sono state tenute sotto controllo, giorno e notte, dagli uomini del dottor Domenico Condello. All'appuntamento, domenica pomeriggio, nessuno è andato a ritirare la busta con il denaro. Gli agenti hanno però notato due giovani che gironzolavano nei pressi del bar. Domenica sera è arrivata un'altra telefona¬ ta: «Nuovo appuntamento, domani, via Nizza. Metti i soldi in una busta rossa». Lunedì in via Nizza c'erano gli uomini della mobile. E quando uno dei ricattatori ha preso il denaro è stato bloccato. Mario Comes, 28 anni, via Piobesi 19, ha infilato nella tasca del cappotto la busta rossa. Ha mormorato: «Non capisco, ma che cosa volete da me?». Tossicodipendente, operaio disoccupato, era già stato denunciato per furti su auto. Il complice è stato fermato a pochi metri di distanza. E' Ubaldo Lepori, 41 anni, via Fratelli Garrone 63. Aveva in tasca un foglietto che ha tentato di ingoiare: erano le istruzioni per la consegna del denaro. Lepori era già stato inquisito per rapina, coinvolto in un traffico di droga. In questura Comes e Lepori qualcosa hanno ammesso. In casa di uno sono state trovate le cassette rubate con la borsa di pelle nera. Il professionista mormora: «E' stato un lungo incubo». E promette: «Le distruggerò. Per favore, mia moglie non deve sapere nulla. Sono felicemente sposato». Ezio Mascari no Bloccati dalla polizia mentre intascano la busta con 11 milioni I due arrestati Mario Comes (da sinistra) e Ubaldo Lepori Quest'ultimo al momento dell'arresto ha tentato di ingoiare un foglietto con le istruzione per la consegna del denaro La disavventura del professionista che ha portato alla cattura dei ricattatori è più comune di quanto si creda. Sono in aumento i ricatti basati su foto scattate in momenti particolari, filmini, registrazioni compromettenti
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