Il Milan va tre volte in porto

Coppa campioni: portoghesi ko a S. Siro nella sera del rilancio rossonero Coppa campioni: portoghesi ko a S. Siro nella sera del rilancio rossonero Il Milan va tre volte in porto Gli assist di Savicevic stregano la platea MILANO. A una settimana dal gran rifiuto di Bruxelles, Dejan Savicevic trascina il Milan a una squillante vittoria sul Porto, salutata dagli euforici ole di un pubblico scarso ma generoso. Proprio lui, il cocco del Dottore, l'incubo di Capello, la pecora nera della squadra, riesumato in extremis sul filo di una devastante emergenza, propizia i gol di Raducioiu, Panucci e Massaro. Un trionfo, per la gioia (e le sinergie) di Berlusconi. Ma anche, e soprattutto, una vittoria di Savicevic su se stesso, e non solo sul destino cinico e baro. E così il Milan passa al comando del gruppo B della Champions League, scavalcando i bolsi portoghesi, non un tiro nello specchio in novanta minuti. La squadra di Capello è l'unica a onorare lo spettacolo. Impeccabile in difesa, laboriosa nel mezzo, micidiale sotto porta. Decisivi, i bicchierini di Amaro Montenegro. A casa nostra, quello di Ivic si chiama catenaccio, non importa se a zona: 6-3-1 o 5-4-1, dipende dal su e giù di Secretarlo, un nome che è tutto un programma. Da destra a sinistra, Joao Pinto, José Carlos, il più libero della ciurma, Fernando Couto e Aloisio, su Papin e Raducioiu, Paulo Pereira. Poi il Secretario di cui sopra, Semedo e Paulinho Santos. Quindi, in attacco, il solitario Domingos. La partita è tutta sulle spalle del Milan. Schema classico (44-2), formazione d'emergenza: Panucci-Savicevic a destra, Baresi e Costacurta centrali, Maldini-Massaro a sinistra, Albertini e Donadoni in cabina di regia, Jpp e Radu di punta. Al Porto mancano due colonne, Jorge Costa e Kostadinov, squalificati. La marmellata di Ivic è quanto di più imbelle si possa immaginare. Finché i Berlusconiani tengono basso il ritmo, la scommessa paga. Ma non appena si mettono a dialogare in velocità e a scavalcare il centro campo con lanci lunghi e tesi, il bunker si squaglia. E meno male che Ivic passa per lo stregone che insegnò a Goethals e al Marsiglia come si batte il Milan. Con Donadoni, Savicevic è il primo a impegnare Vitor Baia. Dal limite, senza fortuna, si cimentano anche Costacurta e Albertini. Il Porto pensa in piccolo: un po' di Semedo, l'onesto sferragliare dei fanti in trincea. La nemesi, in agguato, lo punisce al primo, pallido, tentativo di allungarsi (17'). Savicevic recupera e, da destra, lancia in verticale Raducioiu. Il romeno scatta a tempo, resiste al trafelato recupero di avversari spiazzati e tremebondi, e infila Vitor Baia in uscita. Il gol gasa il popolo, l'assist trasfigura il Genio. Splendidi, al 24' e al 29', i servizi che Dejan sforna a beneficio di Papin (alto, in corsa) e Radu. E sempre firmata Savicevic è, al 39', la parabola liftata, su corner, che consente al brillante Panucci d'incornare il raddoppio. Figuratevi il Cavaliere, in tribuna. Ivic, bontà sua, corre ai ripari. Fuori Paulo Pereira (l'uomo di Savicevic, un disastro) e Paulinho Santos (per la serie chi l'ha visto?), dentro Rui Filipe e Vinha. Costui va ad aggiungersi, in attacco, a Domingos e, attenzione attenzione, a Fernando Couto, sradicato dal cuore della difesa. Su Papin, retroce¬ de Semedo. Come dire, Costacurta centravanti e Van Basten stopper... Il Milan invita il Porto a uscire dal guscio. Una sventola di Couto sibila non lontano dai pali di Rossi. E poi Domingos, presuntuoso, perde l'attimo fuggente a tu per tu con il portiere. Fernando Couto (quello che si fece espellere in Italia-Portogallo per una gomitata a Casiraghi, ricordate?) cerca grane anche questa volta. L'arbitro opta per uno stravagante lassismo, e quando un giocatore finisce a terra, perde più tempo lui a decidere se il massaggiatore può entrare che il massaggiatore a entrare e «operare». Il livello della sfida scade. Papin non è in serata: lo fosse, sfrutterebbe in ben altra maniera le imbeccate di Savicevic. Il Genio è un pozzo di idee. E così nessuno si stupisce quando, al 64', sfodera l'ennesima magia (una palombella da urlo) che Massaro, di testa, schiaccia nell'angolo. Ovazioni. Tassotti, intanto, rileva Papin. Panucci scala in avanti e Dejan affianca Radu, sostituito nel finale da Carbone. I Berlusconiani sono sazi, basta così. Roberto Beccantini Comincia Raducioiu replicano Panucci e Massaro ispirati dalle magie di Dejan MILAN S. ROSSI sv PANUCCI 7 MALDINI 7 ALBERTINI 6,5 COSTACURTA 7 F. BARESI 7 MASSARO 6,5 DONADONI 6,5 PAPIN 5 (65' TASSOTTI) 6 SAVICEVIC 8 RADUCIOIU 6,5 (81'CARBONE) sv All.: CAPELLO 7 3 PORTO VITOR BAIA 5,5 JOAO PINTO 6 PAULO PEREIRA 5 (46' RUI FILIPE) 6 ALOISIO 6 FERNANDO COUTO 6 JOSE' CARLOS 5,5 SECRETARIO 5 RUI JORGE 6 DOMINGOS 5,5 SEMEDO 6,5 PAULINHO SANTOS 5 (46' VINHA) 5 All.: IVIC 4 0 Arbitro: SUNDELL (Svezia) 6 Reti: 17' Raducioiu, 39' Panucci. 64' Massaro. Ammoniti: 61 ' Secretario. Spettatori: 12.776 paganti, incasso 541.399.000. Abbonati 19.137, quota abbonati 549.025.600. LA CLASSIFICA MILAN 3 2 1 1 0 3 0 PORTO 2 2 10 1 3 5 ANDERLECHT 110 10 0 0 WERDERBR. 0 10 0 1 2 3 NB. L'altra partita della 2a giornata, Werder Brema Massaro e Raducioiu (da sinistra) festeggiano Panucci dopo il 2° gol

Luoghi citati: Amaro Montenegro, Bruxelles, Carbone, Italia, Marsiglia, Milano, Portogallo, Svezia