E Breton pugnalò Eluard con un oroscopo

E Breton pugnalò Eluard con un oroscopo Parigi, all'asta le cinque pagine con cui il padre del Surrealismo liquidò l'amico: valore, 15 milioni E Breton pugnalò Eluard con un oroscopo «Carattere vanesio e licenzioso, spenderà fortune nei bordelli» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Carattere vanesio e orgoglioso, incline a licenziosità e dissipatezza. Gli farà spendere una fortuna con le mondane. Influenza maligna sulla vita coniugale, incomprensione fra sposi. Adulterio...». E' l'oroscopo che André Breton stilò nel 1938 per l'ex amico Eluard, cinque pagine attraverso cui il padre del Surrealismo distilla veleni con l'astrologia quale pallido alibi. La Maison Drouot le metterà all'asta stasera. Vorrebbe ricavarne un 15 milioni, prezzo caro ma non esoso. Basti pensare che nella medesima circostanza verrà aggiudicato per il quadruplo il romanzo Le con d'Irene a firma Aragon, in una rarissima edizione. Come se già il titolo non fosse esplicito, la copertina reca «un emblema fallico policromo» e «lembi di pelliccia nera che ricordano il sesso femminile». Ma torniamo al Breton astrologico. Che sia un divertissement è vistoso, eppure lo scrittore non lesinò lo zelo, disegnando con precisione il tema astrale. A fianco, la dicitu¬ ra «Paul Eluard / 14 décembre 1895/ 1 heure matin». Peccato che il romanziere - il cui vero nome, ricordiamolo, era Eugène Grindel - fosse nato alle ventitré e non due ore dopo come sembra credere Breton. Lo rileverà non senza humour lo stesso interessato qualche anno più tardi. Siamo in piena Occupazione. Eluard fa pervenire dalla clandestinità a Valentino Hugo (la bisnipotina di Victor) l'oroscopo, con la mali¬ ziosa annotazione: «E' un lavoro quasi inutile, visto l'errore iniziale, ma Lei saprà ben scorgervi pallidi bagliori notturni». Meglio lasciar perdere l'attendibilità zodiacale e immergersi nella lettura. Breton riserva il fiele per le ultime righe. Dapprincipio troviamo solo elogi (o quasi) per il Sagittario Eluard. «Amichevolezza, concordia, equità». Analogie: «verde, diamante, venerdì...». Ritratto fisico, «Naso piccolo, capelli lunghi e fini». Anche il carattere inerita elogi. «Portato alla bontà, commiserevole, intuitivo, equo. Amore per la musica e la pittura». Poi cominciano gli strali: «L'originario della prima decade evidenzia una natura intelligente ma debole, con accessi di stravaganza». Seguono i rilievi sulla lascivia e le frequentazioni al bordello (Breton ne fu, possiamo crederlo, testimone). Non manca il cattivo gusto o comunque un'ambiguità feroce. Alla voce salute, indica pericoli di natura respiratoria sin troppo facili da prevedere: diciassettenne, Eluard abbandonò gli studi per entrare in sanatorio e la malattia non smise mai di angosciarlo. Per Breton non era un mistero. I due si conobbero nel primo dopoguerra, quando ancora Eluard aveva al suo fianco Gala, che nel 1929 lo abbandonerà per Salvador Dall'. La loro amicizia doveva prolungarsi per quasi un venten¬ nio. Proprio il 1938 - l'anno cui risale il nostro testo - doveva far maturare una prima rottura. In gennaio Eluard e Breton organizzano insieme 1 «Esposizione internazionale del Surrealismo», ma alcuni mesi dopo giungerà l'epilogo del sodalizio. Breton si ostina a voler preservare il Surrealismo «da ogni preoccupazione estetica o morale». Eluard sceglierà invece un impegno politico più rigoroso, a fianco del pc malgrado i non pochi fraintendimenti reciproci (prese la tessera nel '26, fu espulso, si riavvicinò, quindi conobbe un nuovo disincanto ma senza nulla rinnegare, come dimostrano le sue battaglie per la Spagna Repubblicana e fra i maquis). Gli aprì la via, Louis Aragon, di cui • oltre alle oscenità Drouot propone una lettera chiavi; in data 14 marzo '33. Destinatario, André Gide. Aragon j;li scrive da Mosca, su carta dell'«Unione internazionale scrittori rivoluzionari». Desidera sottoporgli un piano ambizioso. Vorrebbe affidare a Bunuel una riduzione cinematografica da «Les caves du Vaticani), tuttavia Mosca non gli concede i mezzi finanziari indispensabili per. l'impresa. Breton non indulse mai a idee simili, troppo ribelle per cercarsi uno sponsor di regime. Preferiva gli oroscopi, anche se impietosi. Enrico Benedetto Vena battuto anche un rarissimo libro di Louis Aragon: copertina in pelliccia «come sesso femminile» Il poeta André Breton

Luoghi citati: Mosca, Parigi, Salvador, Spagna