Massoneria Conso individua 19 giudici

Il ministro ha chiesto l'azione disciplinare Il ministro ha chiesto l'azione disciplinare Massoneria, Conso individua 19 giudici ROMA. Conferma parziale, ma clamorosa, per l'inchiesta sulla massoneria condotta a Palmi dal procuratore Agostino Cordova. Il ministro di Grazia e Giustizia Conso ha infatti chiesto ieri l'azione disciplinare per 19 magistrati che avrebbero avuto legami massonici. Per uno di loro, e per altri due giudici, Conso ha chiesto anche il trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale perché «non in grado di continuare ad esercitare le delicate funzioni nelle condizioni richieste dal prestigio dell'ordine giudiziario». Per gli altri 53 nominativi emersi dagli elenchi forniti dalla procura della Repubblica di Palmi, il ministro ha chiesto «soluzioni liberatorie» non risultando accertati nei loro confronti, «allo stato degli atti», legami massonici. La parola passa ora al procuratore generale della Cassazione Sgroi, cui spetta attivare il Tribunale dei giudici del Consiglio per quanto concerne i 19 magistrati nei cui confronti Conso chiede l'azione disciplinare, nonché alla prima commissione referente del Csm per quanto riguarda i tre di cui viene chiesto il trasferimento d'ufficio. I 19 magistrati per i quali il ministro chiede al Csm l'adozione di provvedimenti disciplinari sono: Angelo Massimo Maestri (giudice del tribunale di La Spezia), Salvatore Di Blasi (giudice del tribunale Milano), Riccardo Romagnoli (giudice del tribunale di Roma), Massimo Vitali (pretore di Milano), Vincenzo Tessa (procuratore della Repubblica di Sanremo), Mauro Monti (sostituto procuratore di Bologna), David Monti (sostituto procuratore circondariale di Firenze), Stefano Scarafoni (giudice del tribunale di Tolmezzo), Vincenzo Serianni (presidente di sezione della corte d'appello di Torino), Nicolò Franciosi (consigliere della corte d'appello di Milano), Renato La Serra (pretore di Trani), Giuseppe Armani (consigliere di corte d'appello di Bologna), Alfredo Aiioti (sostituto procuratore generale a Perugia), Francesco Pinello (presidente del tribunale di sorveglianza di Palermo), Antonio Spina (pretore dirigente di Sciacca), Luciano D'Agostino (sostituto procuratore di Lamezia Terme), Fabio Mondello (giudice del tribunale di Roma), Salvatore Marino (presidente di sezione del tribunale di Mistretta) e Paolo Nannarone (presidente di sezione del tribunale di Perugia). Quest'ultimo è anche uno dei tre magistrati per i quali il ministro ha chiesto l'avvio di un procedimento per il trasferimento d'ufficio. Gli altri due magistrati che dovrebbero essere sottoposti a tale procedimento sono Antonino Giubilaro (giudice del tribunale di Pesaro) e Nicola Restivo (procuratore della Repubblica di Perugia). Una nota del Grande Oriente d'Italia afferma che i provvedimenti richiesti da Conso ri guardano esclusivamente ma gistrati risultati iscritti a «log ge coperte». «Viene pertanto confermata - afferma la nota l'assoluta estraneità di affilia ti al Grande Oriente d'Italia, dal momento che simili strut ture non solo sono bandite ma inesistenti nell'ambito della massoneria regolare di Palaz zo Giustiniani». «Le indagini prosegue la nota, a firma di Gustavo Raffi, grande oratore della massoneria di Palazzo Giustiniani - hanno quindi ri portato alle reali dimensioni un caso artatamente montato, anche allo scopo di confondere, mediante interessate gene ralizzazioni, il ruolo del Gran de Oriente d'Italia, invece rigi damente rispettoso delle leggi dello Stato». [r. i.] Il giudice Agostino Cordova ha condotto l'inchiesta sulla massoneria quando era procuratore a Palmi