Ballottaggi scontro sugli appelli di Maurizio Tropeano

Gli intellettuali si schierano. Mons. Ruppi: «Scheda bianca moralmente lecita» Gli intellettuali si schierano. Mons. Ruppi: «Scheda bianca moralmente lecita» Ballottaggi, scontro sugli appelli Craxi: «Rutelli, ti voto». Il verde: «No grazie» Ore 12 e 24 minuti di ieri. L'agenzia Ansa annuncia: «Roma, Craxi: "Giusto impedire la vittoria del msi-dn"». L'ex segretario socialista, plurinquisito per Tangentopoli, si schiera a fianco di Rutelli e improvvisamente i tradizionali appelli con cui intellettuali, sindacalisti, uomini di cultura e di Chiesa scendono in campo per appoggiare questo o quel candidato si trasformano in roventi polemiche. La domanda è d'obbligo: «A chi giova l'appoggio di Bettino?». Che si tratti di una presa di posizione «ingombrante» lo dimostra la durissima reazione di Rutelli: «Craxi si è opposto con tutte le forze alla mia elezione a sindaco all'epoca della mia battaglia in Campidoglio, stavolta continua con più maliziosa perfidia dichiarandosi a favore. Respingo questa dichiarazione fatta anche per danneggiare tutte le forze del socialismo che vogliono il rinnovamento e mi sostengono in modo leale nella battaglia contro Fini». Certo i missini gongolano. Ecco Gianfranco Fini, in diretta da Mentana: «Capisco l'imbarazzo di Rutelli. Il suo è un tentativo patetico di arrampicarsi sugli specchi. La verità è che Craxi vuole tornare sulla scena e vuole un sindaco che non sia Fini perché si sente molto più garantito da Rutelli». E Rutelli s'arrabbia: «E già, magari domani arriva la dichiarazione di voto per me anche di Al Capone... Ripeto che io vorrei vedere Craxi prendersi il rancio nelle patrie galere. E' una polpetta avvelenata, ma i romani non sono polli, non si faranno fregare». Chissà. Comunque sfogliando tra le centinaia di pagine di appelli si scopre che anche Fini deve incassare alcune defezioni. Il filosofo «nero» Armando Plebe, collaboratore di Giorgio Abiurante, ha infatti annunciato che non voterà per Fini. Il motivo? «Una vittoria del segretario missino sarebbe fatale per la capitale, in quanto farebbe riesplodere la polemica ormai assurda tra fascismo e antifascismo, ingessando la vita amministrativa per anni». Plebe non voterà nemmeno per Rutelli, «avrei preferito Nicolini». E anche Giorgio Forattini ha «tradito» Fini. Ieri, infatti ha annunciato a Panorama: «Non ho mai detto che avrei votato Fini». Così alla fine Forattini ha preso una decisione: «Sono così distante politicamente dai due contendenti che, dopo aver votato per un'al- tra lista al primo turno, non andrò a votare al ballottaggio e domenica resterò a Milano». Plebe e Forattini sono i teorici della terza via: quella dell'astensione o della scheda bianca. Una scelta, questa che monsignor Cosmo Francesco Ruppi giudica «moralmente lecita». Ecco la sua tesi che comparirà sul settimanale de Discussione: «Fermo restando il diritto-dovere del voto che ogni cristiano, come ogni cittadino, deve esercitare nell'ambito della legge, la scelta della scheda bianca va attuata quando nessuno dei partiti o, come nel caso attuale, degli uomini riscuote il proprio consenso». Una sorta di «non expedit» che non vale solo per la Capitale: «Se infatti a Roma come a Napoli, a Genova come a Cerignola, nessuno dei due schieramenti in ballottaggio riscuote il consenso o l'approvazione dell'elettore cattolico, è questa la linea più corretta». Ma non tutti nel mondo catto¬ lico sono d'accordo. Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea, spiega: «Se ci fossero state le divisioni attuali anche Gesù sarebbe stato bollato come progressista, anche se non dell'estremismo degli zeloti, proprio perché si opponeva alla conservazione delle categorie superiori che strumentalizzavano Dio e il culto per garantire il proprio potere, dominando un popolo mantenuto in soggezione». Una tesi che farà discutere ma che, certamente, farà piacere a Rutelli. Ieri il candidato progressista di Roma ha incassato l'appoggio del de Paolo Cabras, di 164 personalità europee tra cui i registi Pedro Almodovar e Claude Lanzam, del sociologo Edgar Morin, dei premi nobel Rita Levi Montalcini e Adolfo Perez Esquivel. Ma anche Fini raccoglie consensi. Voteranno per lui Giulio Savelli, candidato sindaco di simpatie leghiste e Maria Fida Moro. A fianco di Fini, anche se in modo indiretto, è sceso in campo Vincenzo Muccioli, leader della comunità di San Patrignano: «Chi sostiene il diritto al "tutto lecito" e combatte magari giustamente contro l'inquinamento dell'ambiente senza però opporsi all'inquinamento che l'uomo arreca a se stesso con le sostanze stupefacenti non è, a mio avviso, un politico da votare. Per questo, a Roma, non voterei Rutelli». Maurizio Tropeano

Luoghi citati: Cerignola, Genova, Ivrea, Mentana, Milano, Napoli, Roma