«Una cornea costava 20 milioni» di Maria Corbi

Svolta al San Camillo, i carabinieri scoprono irregolarità e un «listino prezzi» Svolta al San Camillo, i carabinieri scoprono irregolarità e un «listino prezzi» «Una cornea costava 20 milioni» Traffico di organi, indagato il primario ROMA. Il sospetto degli espianti illegali di cornee al San Camillo si aggrava e rischia di travolgere sotto una valanga d'orrore l'ospedale della capitale. Ieri è partito il primo avviso di garanzia. Il destinatario è il professor Giovanni Mascioli, primario della clinica di anatomia istologica, indagato per omissione d'atti di ufficio e falso ideologico. Contrariamente a quanto stabilito, infatti, nei registri sequestrati lunedì dal magistrato non sarebbero stati riportati tutti i casi di espianto. Altre irregolarità - e qui ci sarebbe il falso ideologico - sarebbero state poi riscontrate nella registrazione di alcune procedure svolte nel corso delle autopsie. Nell'interrogatorio Mascioli, secondo quanto si è appreso, avrebbe detto al magistrato di non sapere nulla dell'espianto di bulbi oculari dai cadaveri eseguito dai medici del reparto. Intorno alla sala settoria dell'ospedale, avrebbe anche rivelato il primario, c'era un persistente traffico di persone non addette a quell'area. Nell'indagine compaiono ancora i nomi del primario del reparto di oculistica Giancarlo Falcinelli e del suo vice Gregorio Barogi. Su di loro i carabinieri del reparto operativo hanno presentato al magistrato Davide lori un rapporto e hanno chiesto accertamenti. Un tecnico dell'ospedale sarebbe già iscritto nel registro degli indagati. Sul «mercato» degb organi gli investigatori hanno iniziato a ricevere le prime segnalazioni: per il trapianto delle cornee sarebbe stato utilizzato addirittura un listino prezzi: 20 milioni di lire per ogni operazione. E nel dossier, che gli inquirenti hanno costruito grazie alle testimonianze di persone che hanno avuto esperienze dirette nel mondo dei trapianti, comparirebbero anche i nomi di altri ospedali romani, tra cui, pare, anche il San Giovanni. Il proseguire delle indagini fa venire fuori una realtà inquietante, fatta nella migliore delle ipotesi di omissioni e trascuratezza in un campo delicato come quello dei trapianti. Una situazione grave su cui interverrà anche il ministro della Sanità, Maria Pia Garavaglia. Dall'esame delle centocinquanta cartelle relative a trapianti di cornee prelevate da persone morte al San Camillo sarebbe emersa la totale assenza di indicazioni sulla provenienza degli organi stessi. Anche dai registri della camera mortuaria mancherebbero annotazioni relative agli espianti. Una circostanza che, unita alla notizia di ieri secondo cui solo due di questi espianti di cornea sarebbero stati autorizzati dalla persona poi deceduta o dai suoi familiari, avvelena di un macabro sospetto l'aria che si respira all'ospedale romano. Giovanni Acocella, direttore sanitario del San Camillo, ieri sera ancora non aveva parlato con il primario indagato. «Non so come lui si sia giustificato davanti ai giudici», ha detto Acocella. «Da parte mia credo di aver avuto con il magistrato un incontro molto positivo. Ho spiegato che ero all'oscuro di tutto». Il direttore sanitario dell'ospedale romano ha ammesso la possibilità di irregolarità nei registri del reparto di anatomia patologica. «Ci sono medici - ha spiegato che rifiutano quella dimensione un po' burocratica alla quale, per legge, sono richiamati dal loro ruolo». Maria Corbi Il ministro Maria Pia Garavaglia

Persone citate: Giancarlo Falcinelli, Giovanni Acocella, Giovanni Mascioli, Gregorio Barogi, Maria Pia Garavaglia, Mascioli

Luoghi citati: Roma