Vietato scrivere del maniaco di Franco Pantarelli

Portavano a Toronto giornali con articoli sulla coppia che uccise due ragazze Portavano a Toronto giornali con articoli sulla coppia che uccise due ragazze Vietato scrivere del maniaco Sul confine Canada-Usa arrestati 61 lettori NEW YORK NOSTRO SERVIZIO L'atmosfera è quella che chiunque si sia trovato ad attraversare una frontiera con i Paesi dell'Est europeo, quando ancora esistevano i regimi comunisti, conosce fin troppo bene: controllo doganale strettissimo, particolare attenzione da parte dei poliziotti alle pubblicazioni, arresto immediato nel caso che quelle pubblicazioni risultino «proibite». Ma la cosa strana è che la frontiera in questione è quella fra gli Stati Uniti e il Canada e che le pubblicazioni che i poliziotti cercano non sono «samizdat» ma normali giornali quotidiani. Ieri le persone arrestate sono state 61 e i giornali sequestrati, tutte copie del Buffalo News, sono state 187. La colpa? Quella di contenere un articolo riguardante un caso di cronaca accaduto di recente a St. Catharine, nell'Ontario, su cui si sta istruendo il processo. Il caso è agghiacciante: un uomo di 29 anni, Paul Teale, è accusato di avere rapito due ragazzine di 14 anni, di averle sottoposte ad ogni sorta di violenza sessuale e di averle poi uccise, aiutato dalla moglie Karla Homolka di 22 anni. Una delle due ragazze. Lesile Mohaffy, è stata smembrata, gettata in una colata di cemento e poi lanciata in un lago; l'altra, Kristen Franch, è stata fatta a pezzi e i suoi resti sono stati sepolti in un bosco. I due coniugi diabolici sono stati arrestati l'estate scorsa, e la prima a cedere sotto l'interrogatorio della polizia e a raccontare tutto è stata Karla Homolka. Anzi, grazie alla pratica del patteggiamento lei si è assicurata una condanna relativamente mite, dodici anni di prigione, a condizione che in tribunale racconti tutto per filo e per segno. Al processo, il cui svolgimento è previsto fra qualche mese, lei sarà dunque la principale accusatrice del marito. E qui arriva l'iniziativa del giudice Fancis Kovacs, incaricato per l'appunto di preparare il processo. E' un caso scabroso, decisamente in¬ solito da queste parti, sembra più una roba da Stati Uniti, si è detto il giudice, pensando probabilmente al famoso divario fra Detroit e Toronto, due città a poche decine di miglia di distanza, con un numero di abitanti e una composizione sociale più o meno uguali ma con un tasso di criminalità che le rende lontanissime: in im giorno ci sono a Detroit più morti ammazzati che in un anno a Toronto. Non sarà che la furia bestiale dei maniaci sta arrivando anche qui, portata dal gran parlarne da parte dei «media»?, si è detto ancora il giudice Kovacs. Così ha deciso serenamente di proibire ai giornali canadesi di parlare di questa storia. Gli editori hanno protestato, sono ricorsi a loro volta alla magistratura, ma in attesa di una pronuncia si sono astenuti dal pubblicare notizie riguardanti Karla Homolka e Paul Teale. Per alcuni mesi nessun particolare agghiacciante delle loro gesta è andato a turbare i tranquilli lettori dell'Ontario, protetti dal giudice Kovacs. Ma martedì scorso ecco il Washington Post pubblicare un articolo che racconta tutto: di come Paul ha «convinto» Karla ad aiutarlo, di come i due hanno adescato le ragazze, di come lui ha martirizzato le sventurate per sfogare le sue voglie e di come i corpi delle due giovani sono stati poi smembrati. Il Washington Post in Canada non è distribuito, ne arrivano solo alcune copie in qualche edicola specializzata. A rigore, la sua decisione di pubblicare quell'articolo non cade sotto la scure tesa dal giudice Kovacs e sul momento, quindi, non succede nulla. Ma l'altro ieri si viene a sapere che il Detroit News ha acquistato quell'articolo dal Washington Post e ha deciso di riprodurlo sulle proprie pagine. La giustizia canadese decide che il Detroit News rientra perfettamente sotto le sue leggi, visto che a Toronto vende oltre 20.000 copie, e diffida i distributori. Quelli si adeguano e tolgono dalle copie del giornale la sezione con l'articolo incriminato. Ma al primo attacco dal confine Ovest segue il secondo dal confine Est. Anche il Buffalo News, si scopre, ha deciso di pubblicare l'articolo. Il timore è che molta gente decida di attraversare la frontiera per procurarsene una copia (e magari più d'una per venderla a una sorta di «borsa nera»), e così la magistratura si produce in un'altra direttiva «sovietica»: quella di segnalare alla polizia che qualcuno proveniente da Buffalo, ieri, aveva l'dntenzione» di compiere un reato. Di qui i controlli attentissimi, i sequestri e gli arresti. Franco Pantarelli

Persone citate: Karla Homolka, Kovacs, Kristen Franch, Paul Teale

Luoghi citati: Canada, Detroit, New York, Stati Uniti