Manette «morbide» in lista d'attesa

Torna alla Camera la legge che limita il potere d'arresto da parte del pm, per ora non passerà Torna alla Camera la legge che limita il potere d'arresto da parte del pm, per ora non passerà Manette «morbide» in lista d'attesa Eper la Finanziaria ilpds assicura il suo sì ROMA. Anche l'ultima barricata che intralciava la via verso le elezioni sta cedendo. Il disegno di legge per limitare il potere di arresto da parte del pubblico ministero è riuscito a tornare nell'aula di Montecitorio ma non ha speranze di essere approvato. Invano i deputati inquisiti per fatti di corruzione sono accorsi, ancora una volta, numerosi a Montecitorio. Pds, Lega, Rete, Msi, Rifondazione comunista, Verdi hanno sepolto il disegno di legge Gargani sotto un cumulo di 1200 emendamenti. Ci sarà una seduta notturna per discuterli, ma tutti si rendono conto che non si farà in tempo a votare entro giovedì, prima che le Camere chiudano per le elezioni. Anche perché ci sono decreti da approvare e la legge che farà svolgere già domenica notte gli scrutini del ballottaggio del 5 dicembre. Con molta probabilità toccherà alla prossima legislatura regolare meglio il potere dei magistrati di ordinare la «custodia cautelare» per i cittadini sui quali stanno indagando. Si sta preparando un ordine del giorno in commissione con questa raccomandazione. E per non umiliare la parte sconfitta ora non si insiste più sugli inquisiti che vorrebbero evitare il carcere. Si rinvia per «un problema di opportunità», ma il problema c'è, riconosce il pidiessino Mussi: «Nella loro opera meritoria i magistrati hanno fatto un qualche uso disinvolto della custodia cautelare. Una bella questione da affidare al prossimo Parlamento rinnovato». «Nella prossima legislatura via libera anche all'amnistia promette il leghista Maroni -. Magari, dopo due o tre anni. Meglio che questi facciano, prima, un po' di galera». Ora si tratta di vedere se i parlamentari di de e psi, delusi, boicotteranno la legge finanziaria, come avevamo minacciato la scorsa settimana. A vederli ieri, sembravano rassegnati. «Onestamente non so se questa legge possa essere ap¬ provata davvero», ammetteva il presentatore, il democristiano Gargani. «Ma sì, lasciamo perdere. Ridurremmo la discrezionalità dei magistrati solo dal 100 a 95 per cento a frontre di un danno maggiore per la impopolarità sicura», rifletteva il de Binetti. Ma il presidente della Repubblica vuole essere sicuro che non ci saranno sorprese in aula alla Camera, la prossima settimana. Scalfaro ha invitato al Quirinale il segretario del pds Occhetto e il capo dei deputati, D'Alema, ed ha ottenuto assicurazione che il pds è pronto a venire in soccorso al governo se ci saranno sabotatori nella sua in¬ sicura maggioranza. «Se fosse per noi e per il governo la legge Finanziaria sarebbe già approvata», ha garantito D'Alema. Insomma, il «soccorso rosso» ci sarà perché il pds ritiene che la cosa più importante è andare diritti alle elezioni. Si discute, ormai, solo sulla data: 13 o 27 marzo? Tra quindici giorni il governo approverà il decreto che istituisce i nuovi collegi elettorali e, nel frattempo, la legge Finanziaria sarà stata approvata. Rimane da chiarire se, dopo, Ciampi ha intenzione di dimettersi. «No. Il governo non rimetterà nessun mandato. Il governo, a quel punto, chiederà a chi deve decidere, sia il Parlamento, sia il Presidente della Repubblica, che cosa deva fare», ga spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Maccanico. Quindi, con l'approvazione della Finanziaria, Ciampi riterrà di avere esaurito il suo compito, si deduce con chiarezza dalle parole di Maccanico. «Gli obeittivi del governo erano sostanzialmente due: ani vare alla nuova legge elettorale, cosa che è stata fatta, e il cui iter terminerà nelle sue applicazioni tecniche entro il 21 dicembre; l'altro era quello di continuare l'opera di risanamento finanziario e mi pare che con questa Finanziaria anche questo obiettivo è stato raggiunto». [a. rap.] Il ministro Rosa Jervolino. Cgil Cisl UN hanno chiesto agli studenti di «passare ad una fase più costruttiva»

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