«I condannati al patibolo ottime cavie» di Paolo Passarini

Rivela2ioni di Newsweek su Kevorkian, la polizia irrompe in casa sua ma non lo sorprende Rivela2ioni di Newsweek su Kevorkian, la polizia irrompe in casa sua ma non lo sorprende «I condannati al patibolo, ottime cavie» Il Dottor Morte chiese l'autorizzazione WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Michael Schwartz, uno degli avvocati di Jack Kevorkian, è \ inferocito. La polizia ha comI piuto, domenica sera, un'in| cursione nell'appartamento del «dottor Morte» senza alcun mandato e Schwartz ha presentato alla corte un esposto perché venga ordinato alle forze dell'ordine di cessare ogni «molestia» ai danni del suo assistito. «Sospettavano che stesse avendo luogo un suicidio assistito, la cosa più ridicola che abbia mai sentito», ha commentato l'avvocato. Non c'è nulla da ridere. L'incursione della polizia sarà stata illegittima, ma proprio la settimana scorsa Kevorkian aveva assistito il suo ventesimo suicida, il dottor Ali Khalili, proprio nell'appartamento dove abita. Quanto sta succedendo è il frutto evidente della tensione esistente tra il «dottor Morte» e la giustizia dello Stato del Michigan, che non ha gli strumenti giuridici per fermarlo. Intanto il settimanale «Newsweek» ha pubblicato un inquietante ritratto culturale di Kevorkian e della sua macabra ossessione per la morte. Molti considerano Kevorkian una specie di profeta o di santo. Non esistono tuttora strumenti legali che possano fermarlo, anche dopo che lo Stato del Michigan ha approvato una legge che considera il suicidio assistito un reato. Kevorkian può essere fermato, ma poi può ritornare libero dietro cauzione. Se, come è successo l'ultima volta, meno di un mese fa, Kevorkian si rifiuta di pagare e minaccia di lasciarsi morire in carcere con lo sciopero della fame, spunta qualche anonimo benefattore che paga la cauzione per lui. Così il pubblico ministero della Oakland County, Richard Thompson, ha cominciato a giocare con Kevorkian al gatto e al topo: cerca di prenderlo in flagrante. Tutte le volte che entra qualcuno nell'apparta¬ mento del medico, la polizia si tiene pronta a intervenire e quando sospetta il peggio fa irruzione. La settimana scorsa la polizia ha perquisito anche le case di alcuni amici di Kevorkian, cercando forniture di monossido di carbonio, la sostanza usata nella maschera della morte inventata dal medico. Tutta questa attività non ha portato finora a niente, an- che perché Kevorkian è molto protetto dai suoi seguaci. E qui entrano in gioco le rivelazioni di «Newsweek», volte chiaramente a distruggere il mito del «dottor Morte». L'uomo che vuole cambiare l'«American way of death», cioè lo stile di morte americano, cominciò a svolgere praticantato medico negli Anni 50, in un ospedale dell'università del Michigan. Visitava continuamente i malati terminali e li fissava negli occhi, cercando di cogliervi l'espressione del trapasso. «Non c'erano ragioni pratiche, solo curiosità», ha raccontato lui stesso. Nei suoi scritti, Kevorkian è diventato un sostenitore sempre più deciso dell'opportunità di fare esperimenti con i corpi dei condannati a morte. La con¬ danna a morte l'ha sempre affascinato ed è stato lui a imporre in alcuni Stati la pratica dell'esecuzione attraverso iniezione. Ma, soprattutto, l'ha sempre interessato l'idea di condurre esperimenti su corpi umani, anche vivi. Sostenne, per esempio, l'opportunità di autorizzare esperiménti su condannati a morte ancora vivi. Non sopportava tutto quello «spreco». Infine, pur dicendo di condannare il nazismo, trovò «non del tutto negativi» alcuni esperimenti compiuti nei campi di concentramento dai medici di Hitler. Paolo Passarini Ventesimo «suicidio assistito» Mezzi elogi per Mengele E se finisce in cella subito un ammiratore paga la cauzione Sopra Jack Kevorkian a sinistra uno dei suoi 20 suicidi assistiti

Luoghi citati: Michigan, Newsweek, Washington