Ovazione per Abbado Berlino chiede scusa di Emanuele Novazio

Ovazione per Abbado Berlino chiede scusa Pubblico contro critici, 25 minuti di applausi Ovazione per Abbado Berlino chiede scusa BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Il grande successo di sabato sera - quando la prima dell'opera «Boris Godunov» di Mussorgski in edizione «concertante», senza rappresentazione scenica, è stata festeggiata dal pubblico di Berlino con venticinque minuti di applausi e continue ovazioni per Claudio Abbado e la sua orchestra - ha rasserenato l'atmosfera alla Philarmonie. degli ultimi Claudio AbbadLe polemiche giorni, esplose dopo un duro articolo dello «Spiegel» che paragonava il direttore italiano a uno «spumante svaporato», sono ormai lontane. Sono «svaporate», per la verità, non appena le luci si sono spente nella grande sala circolare della Philarmonie completamente esaurita: «Claudio Abbado e i Berliner Philarmoniker puntavano tutto su una carta, per tener testa a quei critici che negli ultimi tempi avevano un po' scalfito l'immagine della Philarmonie», ha scritto ieri l'agenzia Dpa commentando la prima del «Boris Godunov». E' questo il solo intervento sulla serata finora registrabile, per via degli orari di chiusura dei giornali tedeschi, molto anticipata rispetto a quella dei quotidiani italiani. Quei critici sono stati messi a tacere dal fragore degli applausi, commenta l'agenzia: Claudio Abbado, che ha diretto a memoria, «per tre ore e mezzo ha dominato i contrasti musicali dell'opera di Mussorgsky, dai momenti di più vasto tessuto sonoro fino ai passaggi più lirici, con gesti trattenuti ma precisi». I cantanti, in abito da sera, si sono mossi su un piccolo palco tra l'orchestra e il coro guidato da Norbert Balac, direttore del coro del Festival di Bayreuth. Nella sala della Philarmonie dalla struttura singolare, dove il pubblico siede tutto intorno all'orchestra come sui petali di un gigantesco fiore - mancava qualsiasi forma di fondale e sono stati eseguiti soltanto giochi di luce. L'edizione del «Boris Godunov» presentata dal direttore italiano - e interpretata dal basso Anatoli Kotscherga, molto applaudito nel ruolo principale, da Serghei Larin in quello del falso Dimitri, dal soprano italiano Valentina Valente (Xenia), e dal mezzosoprano Olga Borodina (Marina) - è fedele alla strumentazione di Mussorgski e si allontana dunque dalla più popolare revisione di Rimsky-Korsakow. E' la stessa versione già presentata da Abbado al Covent Garden di Londra, a Chicago e alla Scala di Milano. La prossima primavera l'opera sarà eseguita a Salisburgo, e presto sarà disponibile sul mercato una registrazione in compact disc, realizzata proprio sabato sera a Berlino. Anche a questo si riferivano le critiche più velenose: Abbado, è stato scritto in sostanza, si arricchisce alle spalle e a spese del Senato di Berlino, che finanzia la Philarmonie e paga profumatamente il suo direttore. Da queste registrazioni, al contrario, ribatteva ieri il Berliner Morgenpost, «il Senato trae un forte profitto finanziario». Ma è l'insieme delle contestazioni, che i venticinque minuti di applausi hanno anche simbolicamente spazzato via. La prima risposta viene dalla sovrintendenza della Philarmonie: Claudio Abbado sarà senz'altro confermato alla guida di una delle più prestigiose orchestre del mondo anche dopo la scadenza del contratto, nel '97. Già si fanno progetti fino alla stagione del Duemila: «E' un segno di continuità che fa sperare al meglio», ha dichiarato l'Intendente Ulrich MeyerSchoellkopf. Emanuele Novazio Claudio Abbado

Luoghi citati: Berlino, Chicago, Londra, Milano, Salisburgo