Il Tg3 attacca il Cavaliere e Fede s'arrabbia col pds di Maurizio Tropeano

Il Tg3 attacca il Cavaliere e Fede s'arrabbia col pds Il Tg3 attacca il Cavaliere e Fede s'arrabbia col pds Il PRIMI SCONTRI CONTRO Berlusconi viva il canone. Tg3 delle 19 di domenica 28 novembre, il direttore Andrea Giubilo e la sua squadra hanno scelto le 148 mila lire all'anno che i cittadini pagano alla Rai per sparare sulla Fininvest e per difendere «una televisione libera». Ma qual è la colpa di Canale 5, Italia 1 e Retequattro? Secondo i giornalisti di Rai3 «le reti Fininvest» hanno trasmesso «tutte e tre e per intero la conferenza stampa in cui il cavalier Berlusconi spiegava il suo ingresso in politica. L'hanno fatto non dentro i telegiornali, ma in prossimità dei telegiornali, salvando così capra e cavoli, l'autonomia di Mentana, Fede e Liguori e i diritti della proprietà». E qui parte l'attacco, duro e diretto, che prefigura scenari tipici di 1984, il libro di Orwell: «Se in Paesi come il Brasile i soldi e le televisioni possono imporre un presidente, da noi in Italia solo il Presidente della Repubblica, eletto democraticamente, ha in casi eccezionali il diritto di parlarci a reti unificate. E allora teniamoci il canone, perché pagando quell'imposta la televisione è un po' di tutti». Come dire: meglio 148 mila lire che il «Grande Fratello». La difesa Fininvest? Nessun problema, c'è lo zapping. Retequattro, ore 19, parla Emilio Fede. Il direttore del Tg4 prima critica alcuni giornali: «Da sempre, una certa stampa con in testa "Espresso" e "Repubblica", ma anche altri giornali, attaccano Berlusconi, dove e comunque, e spesso senza una precisa ragione» e soprattutto senza «mai una parola di cortesia». Poi attacca i comitati Bo.Bi (boicottiamo il Biscione): «Giudico questa iniziativa la più stalinista che si possa immaginare. Dire vergognosa e pericolosa è dire poco. Mi attendo che gli opinionisti illustri e meno illustri che si sono esibiti in que- sti giorni sui giornali più e meno autorevoli esprimano domani il loro netto dissenso da iniziative come queste». Rai-Fininvest pari e patta, allora? No, la battaglia continua. Nel corso del Tg4 Fede infatti ha un duro scontro con Vincenzo Vita, responsabile dell'informazione del pds, il partito nel mirino del Presidente. Fede accusa Vita di «voler negare il diritto di tra¬ smettere le opinioni di Berlusconi». Pronta la risposta: «Il problema è che c'è una coincidenza diretta tra il proprietario di reti tv, giornali, pubblicità ed il protagonista diretto o indiretto della scena politica. Berlusconi di giorno in giorno chiarisce il suo rapporto con la politica. Questo pone un problema democratico». E qui il dibattito si scalda. La palla torna a Fede: «Lei ha visto la conferenza stampa?». Vita: «Certo». E allora Fede pone una questione di democrazia: «E perché gli altri cittadini non avrebbero dovuto avere la sua stessa curiosità?». Vita: «Ma il problema è che un editore non può scendere sul campo politico. Berlusconi si sta facendo alfiere di uno schieramento della politica. Ciò rende difficile il mantenimento di una dialettica dell'in¬ formazione, del pluralismo dell'informazione. Differente sarebbe se non avesse reti televisive. Negli Stati Uniti vi è un sistema di regole che impedisce ad un imprenditore di entrare in politica. Se questo avviene deve lasciare l'editoria». Fede: «Ma questo Berlusconi l'ha detto». Vita: «Noi ci battiamo anche per tutelare la vostra autonomia». Apriti cielo. Fede parte in quarta: «La nostra autonomia è tutelatissima». Poi sfodera l'arma segreta: «Ora devo raccontare una cosa. Oggi c'è un pds che ha idee diverse. Quando ero direttore pro-tempore del Tgl, Adalberto Minucci, portavoce di Berlinguer, mi invitò a colazione al ristorante Piperno e mi chiese di spostare il Tgl a sinistra se volevo rimanere alla direzione della testata». E' il colpo del ko? No, Vita si difende con l'ironia: «Forse godevi di qualche stima nella sinistra». Poi attacca: «Voi siete artefici della violazione di un metodo democratico. Sto parlando di un certo modo di intendere la televisione ed il potere sulla televisione». Maurizio Tropeano In alto: Emilio Fede A destra: Vincenzo Vita

Luoghi citati: Brasile, Fede, Italia, Mentana, Stati Uniti