Vietato l'ingresso al calcio-delirio
Per il grande show, l'abito di tutti i giorni Per il grande show, l'abito di tutti i giorni Vietato l'ingresso al calcio-delirio G; LI specialisti in racconti di vigilie calcistiche folkloristico-filodrammatiche si imbatterebbero a Parma in spinosissimi guai. Questa città di provincia che è la meno provinciale d'Italia, attende i grandi avvenimenti in un signorile tiepidario, non si addice agli orafi della prosa sportiva, si nega agli effluvi dell'esaltazione che di solito accompagnano i sommi duelli. Posata su una storia sontuosa, che la fa colta e gentile, guarda, vaglia e discerné attenta a non trasformare le intime passioni in carnevale. La squadra guidata da Scala, giunta in pochi anni nei quartieri alti del campionato, si batte addirittura per lo scudetto, ospita i califfi della serie A, li sfida, consapevole di poterli sconfiggere, in una domenica che segna, allo stesso tempo, un fantastico traguardo e l'emozionante inizio di un viaggio che suggerisce un altrettanto fantastico approdo, e la città che fa, cade in estasi, si scompone, delira, prepara archi di trionfo? Macché. La città discute serena sull'ottima riuscita di un suo prodotto, considera le qualità di Asprilla e di Zola, di Crippa e di Brolin come considererebbe la qualità del culatello, il suo squisito prosciutto. «Qui ti lasciano lavorare, qui vinci, esci di casa, vai a fare la spesa con la famiglia e nessuno ti rompe le scatole. Qui perdi, esci, vai a passeggio in centro con tua moglie e nessuno di scoccia. Qui lavori tranquillo, qui puoi costruire». Quando Scala illustra la sua vicenda di allenatore a Parma, illustra una fortuna: la fortuna di vivere in pace. La pallavolo, il rugby, il baseball sono i luoghi di una geografia vasta, che ora si annette e fertilizza la terra del calcio: il pubblico di Parma è ricco di sport, dovrebbe forse ammattire perché arriva Baresi? Però, che strano. Il loggione del Teatro Regio si trasforma in un sisma alla stecca di un tenore, bolle nell'attesa che s'alzi il sipario e sempre di gente di Parma si tratta. Ma in quel Teatro sono passati i grandi e chi ha sentito i grandi s'infuria quando latrano i cani. Non è escluso che im giorno i tifosi gialloblù paragonando il passato con il presente, come accade a Milano o a Torino, s'infiammino. Ma ci vuole un grande passato per accendere i fuochi. Gianni Ranieri
Persone citate: Asprilla, Brolin, Crippa, Gianni Ranieri, Scala
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