Il Pendolino punta all'Europa di Bruno Gianotti
Il Pendolino punta all'Europa Battesimo per l'Etr 460 della Fiat Ferroviaria, già venduti 37 esemplari Il Pendolino punta all'Europa Costa: Alta velocità, decidiamo entro aprile savigliano DAL NOSTRO INVIATO La Fiat Ferroviaria presenta il suo treno europeo, la terza versione del Pendolino destinata a superare le frontiere del rigido monopolio nazionale. Si chiama Etr 460, ultimo modello completamente rifatto, migliorato e potenziato: le Ferrovie italiane ne hanno già ordinati 10 esemplari che vanno ad aggiungersi ai 20 già iscritti nel parco veicoli italiano; altri 20 andranno alla Finlandia; 7, bicorrente, commissionati dalla neonata società italo-elvetica, svolgeranno tutti i collegamenti veloci da Milano a Berna, Ginevra e Zurigo. L'Europendolino ha una nuova linea disegnata da Giugiaro, motori potenziati: composizione standard di 9 elementi che possono trasportare 400 passeggeri (in prima e seconda classe), a 260 all'ora. Ieri, firmata l'intesa tra la Fiat ferroviaria e le Ferrovie spa, il primo viaggio ufficiale del prototipo: Savigliano-Cuneo-Mondovì e ritorno. A bordo, ospiti illustri: il ministro dei Trasporti Raffaele Costa e l'amministratore delegato delle Fs, Lorenzo Necci. L'occasione, per il ministro, di fare il punto sulla strategia che punta a dare più spazio al trasporto su rotaia: «Siamo alla svolta dice Costa - viaggiamo verso la privatizzazione delle Ferrovie. E' un processo difficile, da subordinare alle risorse economiche. Ma si parte con una serie di tagli e di razionalizzazioni, di programmazione sui 200 cantieri sparsi qua e là sulle tratte ferroviarie». Il programma partirà dall'Alta velocità. Costa pone subito una scadenza: «Entro il 28 aprile '94 dovrà esserci il parere della Conferenza dei servizi per la MilanoRoma. Inutile avere la Roma-Napoli se il resto è bloccato. La scadenza vale anche per la TorinoMilano: credo che aprile sia la scadenza naturale del governo Ciampi, quindi l'iter burocratico dovrà essere completo». Le altre tratte stanno incontrando resistenze minori: «Sei mesi fa - spiega Costa - tutti erano contro la Milano-Genova, ora sono le Regioni a chiedermi di andare avanti». Restano i problemi delle reti ferroviarie «a velocità normale», del trasporto locale, dei «rami secchi». «Per la rete ferroviaria commerciale - conclude Costa - abbiamo disponibili 5 mila miliardi: investiremo sulle linee, sulle infrastrutture e sul materiale. Ci resta il dramma di 2 mila chilometri di rami secchi che ci costerebbero mille miliardi l'anno: cerchiamo di recuperare dalle Regioni, dalla Finanziaria, dal costo del lavoro. Ogni miliardo recuperato servirà a tenere in vita 2 chilometri di linea. A marzo decideremo e i tagli maggiori riguarderanno Piemonte, Toscana e Campania». Bruno Gianotti Il ministro dei Trasporti Raffaele Costa
Persone citate: Ciampi, Giugiaro, Lorenzo Necci, Raffaele Costa
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