Civitavecchia «in carcere i baby-stupratori»

Il giudice accoglie solo uno dei 10 mandati di cattura richiesti dal pm per violenza carnale Il giudice accoglie solo uno dei 10 mandati di cattura richiesti dal pm per violenza carnale Civitavecchia, «in carcere i baby-stupratori» Nell'elenco degli indagati anche il ragazzo torturato Il magistrato: «Le bambine non erano consenzienti» ROMA DALLA REDAZIONE Uno dei dieci ragazzi delia «banda di Civitavecchia» accusati di aver violentato alcune bambine di 11 e 12 anni è finito in carcere. Il giovane, di cui - in quanto minorenne si conoscono solo le iniziali, A.L., è da ieri sera nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma. Il gip del tribunale dei minori Nunzia Cappuccio ha firmato l'ordine di custodia cautelare, chiesto dal pubblico ministero Simonetta Matone. A.L. sarebbe quello che per primo - secondo il racconto della bambina che ha denunciato il caso ai genitori e alla polizia - abusò della piccola nel garage della sua abitazione. Ma altri arresti potrebbero esserci nelle prossime ore; il pm Matone aveva infatti sollecitato la cattura di tutti i dieci ragazzi indicati nel rapporto della polizia come gli organizzatori dello «scambio di fidanzatine» nel quale avevano coinvolto quattro o cinque bambine, ma per gli altri nove il gip si è riservato di compiere ulteriori accertamenti. Per adesso i nove sono soltanto indagati. L'elenco dei reati contestati ad AL. e agli altri ragazzi è impressionante: si va dalla violenza carnale agli atti di libidine, alla corruzione di minore, il tutto aggravato dalla continuazione. Inoltre, la richiesta di custodia cautelare sarebbe stata motivata anche dalla possibilità di un occultamento delle prove. Ora cominceranno gli interrogatori, ma prima il giudice ascolterà le vittime dei «giochi perversi» di Civitavecchia, le ragazzine che sarebbero state costrette a subire le violenze. Fra gli accusati c'è, naturalmente, anche A.E., il diciassettenne che qualche giorno fa è stato sodomizzato per vendetta dal padre della bambina di 11 anni che ha raccontato tutto. A.E. è stato convocato per domani al commissariato di Civitavecchia per un nuovo interrogatorio. Lui continua a dichiararsi innocente, come ha riferito il suo avvocato, Giuseppe Di Chirico: «A ragazzo è estremamente provato, ferito nell'anima più che nel corpo. E' umiliato per aver subito una punizione che ritiene ingiusta. A.E. non ha mai fatto del male alla figlia di G A (l'uomo che poi lo ha sodomizzato col ramo di un albero, ndr), né ritiene di averla mai in qualche modo offesa». Il giudice Matone però la pensa diversamente, tanto che aveva chiesto l'arresto anche per A.E. Infatti, secondo indiscrezioni, il pm avrebbe concluso che le bambine della comitiva hanno dovuto subire per mesi le violenze e le costrizioni dei loro dieci «amichetti» liceali. Dai lunghi interrogatori sarebbe emersa una realtà ben più drammatica di quella circolata nei giorni scorsi. Le bambine, secondo il racconto che una dopo l'altra avrebbero fatto agli investigatori, sarebbero state costrette a soddisfare i desideri via via più esigenti del gruppo di adolescenti. E a questa violenza, «subita per molto tempo», si è aggiunta negli ultimi giorni l'umiliazione di essere considerate adolescenti precoci, prive di qualunque inibizione sessuale. Due immagini del «covo» dell'Inter Club di Civitavecchia, abitualmente frequentato dalla banda di ragazzini accusati di aver abusato delle minorenni nei mesi scorsi

Persone citate: Giuseppe Di Chirico, Matone, Nunzia Cappuccio, Simonetta Matone

Luoghi citati: Civitavecchia, Roma