Lega bianco-negra in Sud Africa

«Sì al federalismo, no al sistema multirazziale, finirebbe in guerra civile» «Sì al federalismo, no al sistema multirazziale, finirebbe in guerra civile» Lega bianco-negra in Sud Africa Marcia di ultra boeri e zulù per l'apartheid PRETORIA. Due gruppi di manifestanti, uno di estremisti bianchi sudafricani del «Movimento di difesa afrikaner» (Awb), guidato dal leader Eugene Terre Bianche, e un altro di sostenitori del partito conservatore nero «Inkhata» (che raggruppa gli zulù) hanno marciato per la prima volta insieme ieri nella città di Vereeniging, una roccaforte conservatrice vicino alla capitale Pretoria. Nel frattempo, il leader degli zulù e del partito Inkhata, Mangosuthu Buthelezi, ribadiva in un comizio nel Nord della provincia orientale del Natal la sua netta opposizione alle elezioni multirazziali fissate in Sud Africa per il 27 aprile del prossimo anno, ed ammoniva che potrebbe scoppiare una guerra civile se non verrà adottato un principio federalistico per il nuovo Sud Africa. Parlando a Vryheid a circa 4 mila sostenitori, tra i quali alcune decine di bianchi, che indossavano i tradizionali costumi, scudi, lance e mazze tipiche dei guerrieri zulù, Buthelezi ha anche detto che egli probabilmente lascerà a qualcun altro la guida del suo partito prima delle elezioni del prossimo anno. La manifestazione di Vereeniging è stata guidata da Terre Bianche a cavallo. Per le strade della cittadina sono sfilati circa 300 esponenti dell'Awb seguiti, a distanza, da 200 sostenitori dell'Inkhata di Buthelezi. Il leader del movimento estremista bianco, che tre giorni fa aveva preconizzto un clima da guerra civile dopo la scontata vittoria deli'African National Congress (Anc) di Mandela nel prossimo apri¬ le, ha sostenuto che gli afrikaner (discendenti dei primi coloni olandesi giunti in Sud Africa circa trecentocinquanta anni fa) e gli zulù «combatteranno insieme perché non vogliono essere dominati dai comunisti». L'Inkhata di Buthelezi fa parte, insieme al partito conservatore bianco e a movimenti di destra bianchi e neri, dell'Alleanza per la libertà, una formazione politica che si oppone alla teoria di un governo centralizzato per il nuovo Sud Africa, auspicato invece da Nelson Mandela e dal presidente sudafricano Frederick de Klerk. «Il federalismo è l'unico sistema politico per assicurare la pace in Sud Africa... E' la sola scelta per salvare il no¬ stro Paese dalla guerra civile che altrimenti scoppierà di sicuro», ha detto ieri Buthelezi ai suoi sostenitori in Natal. Il leader di 2 milioni di zulù ha ribadito che prendere parte alle elezioni del 27 aprile dell'anno prossimo «equivarrebbe ad accettare un sistema unitario che distruggerà qualsiasi tipo di autonomia e di federalismo». Nelson Mandela ha reagito alla marcia in comune degli ultra bianchi e dei conservatori dell'Inkhata e alle dichiarazioni di Buthelezi parlando di «sabotaggio del processo di riappacificazione in questo Paese». Già l'altro giorno, parlando vicino a Johannesburg durante un giro preelettorale, Mandela aveva affermato che «le forze democratiche annienteranno qualsiasi tentativo dell'estrema destra di trascinare il Sud Africa in una guerra civile». Un preoccupante segnale è venuto ieri dalle forze armate. Alcuni reparti dell'esercito sudafricano hanno visto cancellate tutte le licenze per questo fine settimana, ha fatto sapere a Pretoria il portavoce delle forze di difesa, colonnello John Rolt; l'ufficiale ha spiegato il provvedimento come risposta a «dichiarazioni aggressive fatte da più parti». [Ansa] Gli estremisti boeri sfilano con le bandiere e gli stemmi ispirati alla svastica [FOTOREUTER]