Fisco, uno sconto da 20 mila miliardi

ii ministro annuncia: l'anno prossimo via tutte le imposte «una tantum» introdotte nel '93 ii ministro annuncia: l'anno prossimo via tutte le imposte «una tantum» introdotte nel '93 Fisco, uno sconto da 20 mila miliardi Gallo promette: diventerà più semplice il modello 740 Cambiano anche il redditometro e le rendite catastali POTENZA. «L'avevo anticipato in luglio, presentando la legge finanziaria, e ora lo confermo: le entrate fiscali "una tantum" introdotte dall'esecutivo Amato per il '93 non verranno più riproposte per il '94. Erano "una tantum" sul serio, e tali restano». Il ministro delle Finanze Franco Gallo ha voluto chiudere un'altra settimana difficile per l'immagine dell'AziendaItalia - con la lira nella tempesta dell'incertezza elettorale regalando ai contribuenti una prospettiva rosea. «Il governo aveva garantito che avrebbe ridotto nel '94 le entrate fiscali di poco più di un punto percentuale rispetto al prodotto interno lordo - conferma Gallo a La Stampa - cioè di una somma pari a 20 mila miliardi di lire. E la nostra finanziaria attua questo impegno». Il ministro si trovava ieri a Potenza, in una delle tappe del suo «pellegrinaggio» presso gli uffici periferici dell'amministrazione finanziaria, ed ha ricevuto un invito da Alfredo Reichlin, responsabile economico del pds, e fare un intervento in un convegno organizzato in città dal partito della Quercia. I suoi annunci non si sono limitati alla conferma dell'abolizione delle «una tantum». «La prossima settimana - ha confermato infatti Gallo - il governo presenterà al consiglio dei ministri il decreto per la semplificazione del "740". E chiederà al presidente della Camera Giorgio Napolitano di discutere subito il provvedimento». L'anno venturo sarà più semplice, quindi, compilare il modello 740. Ma in cosa consisteranno le semplificazioni? «In varie innovazioni - ha spiegato Gallo -. Per esempio nella rimozione dell'obbligo di documentare, nella dichiarazione dei redditi, gli oneri deducibili, anche se - ha aggiunto - rimarrà l'obbligo della conservazione dei documenti. Di volta in volta, con un decreto sarà stabilito quali documentazioni di spesa bisognerà allegare». Oltre alla trasformazione delle detrazioni d'imposta in deduzioni (ne sarà mantenuta una soltanto, nella quota del 27%), Gallo ha annunciato no¬ vità per il «redditometro» (i riferimenti a questo strumento non figureranno nel prossimo 740) e per le rendite catastali. «Faremo in modo che i contribuenti non facciano lunghe code agli uffici erariali ma calcolino l'imposta su elementi che saranno resi noti fra gennaio e febbraio '94». «Un sistema fiscale più equo - ha spiegato Gallo - non si raggiunge da un giorno all'altro. La gente chiede che la pressione fiscale sia ridotta, ma oggi lo Stato non può farlo e da qui può venire la de- flagrazione del sistema. L'impegno del governo e del ministero delle Finanze - ha aggiunto - consiste nel continuare a semplificare il sistema ed è un disfattista chiunque fa una polemica non costruttiva sulle imposte». Gallo ha ricordato la restituzione del «fiscal drag» con le buste paga di dicembre ai lavoratori dipendenti, che costerà 2400 miliardi all'erario, e gli sgravi sulla prima casa, per altri 1000 miliardi: «Ai contribuenti - ha osservato Gallo questi 3400 miliardi sembreranno poca cosa, ma per lo Stato è un grosso impegno». Ma quali sono le «entrate una tantum» abolite dalla coppia Ciampi-Gallo? Innanzitutto i condoni tributari, nati sempre come misura «una tantum» e poi reiterati più volte. Un particolare prelievo «una tantum» deciso dal governo Amato, che sottolineò le gravissime difficoltà affrontate dal Paese sul piano finanziario, fu la patrimoniale del 6 per mille, applicata ai conti bancari e postali di tutti gli italiani. Dopo, è arrivata anche l'una tantum sui beni di lusso, che cercava di limitare il prelievo a beni non essenziali. Contro il ricorso alle «una tantum» s'era schierato il Fondo monetario internazionale. Ora, la linea del governo Ciampi e del ministro Gallo accoglie la sollecitazione. Al punto che recentemente il responsabile del dipartimento fiscale dell'organizzazione, Vito Tanzi, aveva riconosciuto che il governo Ciampi andava nella giusta direzione «di abbandonare il vecchio costume italiano del ricorso a misure una tantum». [r. e. s.]

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