L'allarme di Scalfaro «Attenti al fascismo »

Duello nella de, Rosy Bindi sfida i moderati Duello nella de, Rosy Bindi sfida i moderati L'allarme di Scalfaro «Attenti al fascismo » DESTRA E SINISTRA IN ITALIA "1 Conservatori o progressisti? ROMA. Il presidente Scalfaro interviene a un convegno sul ruolo delle donne per ricordare il 50° anniversario della Resistenza e indica nell'esempio delle partigiane «un richiamo solenne per tutti gli italiani perché ritornino vivi e vissuti» i valori dell'antifascismo. A una settimana dal ballottaggio per i sindaci, quella di Scalfaro appare come una scelta di campo, sia pure indiretta. Non hanno scelto, invece, i vescovi ausiliari di Roma: per gli elettori cattolici, «libertà di coscienza». Gran movimento intanto nella de. Destra e sinistra del partito sono tornate a scontrarsi. A Padova, Rosy Bindi ha fatto nascere ieri il Partito Popolare del Veneto, che guarda a sinistra. A Modena invece si sono riuniti i de di centro destra, i vari Casini, D'Onofrio, Mastella che cercano il dialogo con Bossi e Fini piuttosto che con Occhetto e che guardano con favore all'iniziativa di Berlusconi. Da Modena arrivano anche pressioni sul segretario: serve un congresso non un'assembleina». RICOSSA EGSOLITTI ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ALL'IMPROVVISO, dalle macerie di Tangentopoli riemerge la politica. Sembrava travolta dal clamore degli scandali, sconfitta insieme con la partitocrazia che ha perso il trono dopo averlo usurpato. Invece, si scopre finalmente che nemmeno l'Italia può vivere troppo a lungo senza politica. E il suo ritorno (con l'audience impazzita per le trasmissioni televisive dei duelli tra i candidati a sindaco di Roma e di Napoli) è il primo segnale concreto di una ricostruzione possibile, in un Paese ipnotizzato dalla sua stessa capacità di demolire. Com'era inevitabile, la politica torna diversa da prima del diluvio: cambiata, alleggerita, semplificata, addirittura primitiva. E' come un ritorno all'anima, all'essenza, al principio: la destra e la sinistra. Se questo è vero, non è solo morto il centro, che negava i poli, l'alternanza, la radicalizzazione e il ricambio. E' morta davvero - e in largo anticipo sui suoi funerali ufficiali e costituzionali - la Prima Repubblica che aveva tradotto quella cultura in prassi, norme e tabù. Non resta che adeguarsi, riprendendo le misure e aggiornando le distanze, dopo aver cambiato il nome alle cose che hanno mutato natura. Vivere con una destra e una sinistra è normale negli altri Paesi occidentali. Per l'Italia è una novità a cui non siamo abituati. La sinistra ha avuto per decenni il problema di una presenza comunista dominante, con collegamenti ideologici e internazionali che la rendevano inagibile per il governo di un Paese occidentale. La destra ha tuttora il campo ingombrato da un partito neofascista che con la sua presenza politica, culturale e simbolica ha impedito la crescita e la legittimazione di un'area moderata e conservatrice. Que- Chi sono i conservatori? E chi i progressisti? C'è spazio in Italia per un polo moderato? Sergio Ricossa, leader dei liberisti italiani, e Antonio Giolitti, ex ministro della Programmazione nel primo centro sinistra, rispondono alle domande. Scrivendo anche il decalogo del «conservatore» e del progressista». ^<pro J gproA^<pro PAG >AoJ Anselmo e Papuzzi A PAG >Ao A. di Robilant, A. Minzollni eG. Marchesini A PAGINA 2