Una casa per i malati di mente di Maria Teresa Martinengo

Inaugurata dall'Usi 8. E' l'unica, la legge ne prevede 75 Inaugurata dall'Usi 8. E' l'unica, la legge ne prevede 75 Una casa per i malati di mente Comunità protetta accoglie 24 ospiti Un successo che sottolinea altre, troppe mancanze. La comunità «La nuvola bianca», un intero stabile trasformato in casa protetta per pazienti con disturbi mentali cronici, è stata inaugurata ieri mattina dall'assessore regionale alla Sanità Bianca Vetrino e da Annibale Crosignani, responsabile del Servizio Psichiatrico dell'Usi VIII-Molinette e «padre» dell'iniziativa. Da settembre vi abitano 24 persone (la maggioranza era alloggiata in locande): dieci in una comunità protetta, gli altri in cinque alloggi autonomi. In pratica, si sale di piano (e si recupera autonomia) con il progredire della riabilitazione. Si tratta dell'unica «struttura intermedia» per malati psichici esistente in Piemonte. La legge regionale 61 del 1989 ne prevede 75. «La comunità di via Ormea spiega il prof. Crosignani - interagisce con le altre strutture del servizio psichiatrico dell'Usi Vili, l'ambulatorio di via Monti, dove i malati frequentano varie attività di risocializzazione, e il repartino delle Molinette. Un mio progetto per far uscire i malati dalle pensioni-pareheggio ed inserirli in comunità è dell'88». Per anni c'è stata la disponibilità da parte dell'amministrazione dell'Usi, ma mancavano i locali. «Ce l'abbiamo fatta grazie a una collaborazione tra pubblico e privato. Una società ha offerto di venderci o affittarci l'edificio di via Ormea: abbiamo scelto la seconda ipotesi, più semplice ed economica. E in un anno, un tempo da record, è stato ristrutturato secondo le nostre indicazioni». Per superare l'ostacolo della mancanza di personale, l'Usi Vili ha firmato una convenzione con la cooperativa «Pier Giorgio Frassati» per i servizi di cucina, portierato 24 ore su 24, pulizia e lavanderia. Nell'ambulatorio sono presenti, per 4 e 8 ore, un medico (reperibile giorno e notte) e un infermiere. Questo cammino ha portato all'inaugurazione di ieri, con mezza psichiatria torinese presente. E soprattutto con gli ospiti della «Nuvola» - «un'immagine che si addice sia ai malati sia agli psichiatri» ha detto il prof. Crosignani - in festa, protagonisti di un'importante esperienza di «riapprendimento sociale e riabilitazione dopo anni di sradicamento, di abbandono». Unico rammarico, l'assenza di Castellani: «Quando è stato eletto si è dichiarato sindaco di tutta la città, con un'attenzione particolare alle fasce deboli. I malati lo aspettavano». Vittorio, Carlo, Arturo e gli altri ospiti ieri hanno ricordato il disagio del lungo, triste tempo trascorso nelle pensioni. «Otto anni, nel mio caso - ha detto Arturo -. Eravamo nelle mani dei gestori: sovente non ci davano quel che ci era dovuto, c'erano momenti di grande tensione. Ora siamo tranquilli, in una casa vera. E se occorre, abbiamo chi può aiutarci». Maria Teresa Martinengo Una delle camere della comunità in via Ormea l'unica «struttura intermedia» per malati psichici esistente in Piemonte Uno degli ospiti: «Ora siamo tranquilli in una casa

Persone citate: Annibale Crosignani, Bianca Vetrino, Castellani, Crosignani, Pier Giorgio Frassati

Luoghi citati: Piemonte