Vengono da tutto il mondo a provare queste piste da sogno
E se non bastano i tanti chilometri del Breuil è possibile scendere a Valtournenche o tuffarsi sulla svizzera Zermatt E se non bastano i tanti chilometri del Breuil è possibile scendere a Valtournenche o tuffarsi sulla svizzera Zermatt Vengono da tutto il mondo a provare queste piste da sogno Dalle abissali «nere» difondovalle ai tracciati panoramici oltre quota tremila Esistono località montane, dalle Alpi alle Montagne Rocciose, che offrono panorami mozzafiato. Altre che sono, per qualità e ampiezza dei terreni, vere «capitali» dello sci. E' alquanto raro però che una stazione turistica possieda entrambe queste caratteristiche che la fanno entrare nel novero delle «grandi». E Breuil Cervinia è una di queste pochissime privilegiate. Il successo di un «domaine skiable» è ovviamente in primo luogo decretato da bellezza, quantità e varietà delle piste: proviamo a percorrere i mille tracciati all'ombra del Cervino prendendoci due giorni di tempo, forzatamente molto intensi. Di buon mattino dai 2000 metri del Breuil saliamo ai 2600 di Pian Maison con la telecabina a sei posti e proseguiamo per Plateau Rosa con i due successivi tronchi di funivie. Ai 3500 metri di Plateau scendiamo sulla sinistra sul ghiacciaio fino al Colle del Theodulo e imbocchiamo gli amplissimi «panettoni» che prima con pendenza più accentuata (la zona del Bontadini) poi molto più dolce, arrivano fino a Pian Maison. Di qui vale la pena di provare le due seggiovie, Rocce Bianche e Rocce Nere, con piste divertenti e di medio impegno. Da Pian Maison scendiamo fino in paese con la facile pista numero 3 e risaliamo dal Campetto posto praticamente in mezzo alle case con gli skilifts e le seggiovie del Cretaz che portano in sequenza fin quasi sotto le pareti del Furggen: grandi possibilità di discese per tornare a Cervinia, con pendii piuttosto ripidi in alto e nella parte finale, molto più dolci in quella centrale. Ora saliamo ancora in telecabina a Pian Maison. Qui ci imbarchiamo sulla telecabina a dodici posti per i Laghi di Cime Bianche e proseguiamo con la gigantesca funivia da 140 posti che in un amen ci porta a Plateau Rosa. Questa volta scendiamo sulla destra lungo la pista del Ventina, che nella sua parte superiore è larghissima ma abbastanza impegnativa e, giunti al Colle Superiore di Cime Bianche, saltiamo lo spartiacque e scendiamo sul versante di Valtournenche. Il tempo più o meno abbondante a disposizione e la condizione di innevamento ci faranno decidere se fermarci a un certo punto e risalire oppure proseguire fino al capoluogo della vallata. Ritornati al Colle ci immettiamo nuovamente sulla pista del Ventina e la percorriamo fino al Breuil con una piacevole alternanza di brevi picchiate e tratti in falsopiano. La giornata non può terminare senza aver provato almeno una volta le tre seggiovie del «Carosello», Bardoney, Cieloalto e Lago Blu, affiancate da alcune «nere» veramente molto toste. Il mattino successivo, sempre di buon'ora, risaliamo a Plateau Rosa e scendiamo ancora sulla sinistra, ma invece di imboccare il Colle del Theodulo proseguiamo sui dolcissimi pendii glaciali (è la via più logica, infatti qalcuno a volte la imbocca erroneamente) che portano in Svizzera (bisogna aver acquistato lo skipass «internazionale» e avere naturalmente un documento di identità; anche qualche franco per i piccoli acquisti non guasta). Arriviamo ai 2900 metri di Trockener Steg e di qui abbiamo varie possibilità di scelta per raggiungere prima Furri e poi, se c'è neve, i 1600 metri di Zermatt: o tracciati panoramicissimi e alla portata di sciatori medi o, con partenza dallo Schwarzsee, le tre «nere» Aroleid, Tiefbach e Mamatt (le consigliamo vivamente ai bravissimi sciatori perché abissi simili in Italia è molto raro trovarli). Zermatt ha altre due zone sciistiche, quella di Sunnegga e quella del Gornergrat, ma, a parte che il nostro skipass lì non è valido, non c'è proprio il tempo per andarle a provare. Non si può però perdere l'oc casione di una passeggiata a piedi, con i taxi elettrici o le slit te a cavalli per un paese che ha una dotazione alberghiera e in frastrutture «mostruose» e pare un borgo antico, tanto è ben co struito. Non dopo le 14 è il caso di muoversi e salire prima con la telecabina poi con due mega funivie a Trockener Steg e infi ne ai 3800 metri del Piccolo Cer vino. Panorama senza confronti, fiato corto, spesso freddo po lare e via subito in direzione di Plateau Rosa lungo i pendii che ospitano lo sci estivo (in alto sono ripiducci). Ancora un Venti na fino al Breuil per concludere una giornata che resterà nei cuori.
Persone citate: Bontadini, Breuil Cervinia, Cretaz, Steg
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