Felice d'esser vecchio di Oreste Del Buono

Dopo cent'anni torna la celebre operetta di Mantegazza Dopo cent'anni torna la celebre operetta di Mantegazza Felice d'esser vecchio «Se non lo sei è solo colpa tua» I~ O ho scritto questo libro per me e per tutti coloro che avendo più di sessantanni, più di cinque Imila lire di rendita, e una buona salute, non sono felici e non lo sono per la sola ragione di essere vecchi. Nella mia giovinezza, nell'età adulta ho sempre fatto le più grandi meraviglie, vedendo che gli uomini si auguravano a vicenda come sommo bene una lunga vita, e avutala, la maledivano. In questo paradosso doveva trovarsi nascosto, come bruco in un frutto, un grosso errore, che si doveva scoprire e distruggere...». Non si può davvero accusare di timidezza nel dichiarare le proprie idee Paolo Mantegazza, autore di quest'Elogio della vecchiaia che Franco Muzzio editore in Padova ha opportunamente strappato all'oblio, riproponendolo con l'attualità delle ultime discussioni sul prolungarsi della durata umana, grazie o per colpa della scienza. Il medico Paolo Mantegazza, nato a Monza nel 1831 e morto a San Terenzo in Liguria nel 1910, quando pubblicò questo libro nel 1895 aveva sessantaquattro anni e aveva già scritto un'infinità di libri e un'altra infinità ne avrebbe scritto in quanto gli restava di vita operosissima. Scriveva con grande facilità e pertinenza, a volte impertinenza. E aveva sempre troppe cose da narrare golosamente, dalla fisiologia del piacere alla vita degli indios nel Nord-Ovest argentino, dal bene e il male alle glorie e le gioie del lavoro, dall'igiene del sangue ai profili e paesaggi della Sardegna, dalla fisiologia dell'amore all'igiene dei sensi, da un viaggio in Lapponia al dizionario d'igiene per le famiglie, dall'etnologia dell'India alla fisiologia dell'odio, dalle estasi umane ai ricordi di Spagna, dai ricordi politici di un fantaccino del Parlamento italiano al libro delle malinconie, dalla Bibbia della speranza all'anima delle cose, eccetera. Le vite dei poligrafi sono addirittura universi, Paolo Mantegazza era uno dei più convinti e convincenti divulgatori delle teorie di Darwin, il maggiore che ci fosse in Italia, ma non poteva confinarsi nell'evoluzionismo, ne evadeva spesso e volentieri. Elogio della vecchiaia è uno dei suoi libri più sinceri. E' la lotta contro la depressione da consapevolezza di età. La lotta contro una contraddizione umana dolentemente vistosa: «Che tu possa campar cent'anni, che tu possa vedere la quarta generazione! E poi si dice che la vecchiaia è la miseria delle miserie, e i vecchi brontolano in coro: felici coloro che son morti giovani! Quanto è diverso l'augurio dalla cosa augurata! Dov'è il bruco nel frutto? Dov'è l'errore? Chi ha ragione dei due? Chi augura a sé e agli altri la vecchiaia o il vecchio che, avutala, la maledice? La vecchiaia non è che una fase della vita; e in una vita normale, fisiologica, perfetta, è necessaria come tutte le altre età. Non v'è giornata senza il crepuscolo della sera e non v'è vita perfetta senza vecchiaia...». Elogio della vecchiaia ha quasi cent'anni ed è stato scritto da un autore del secolo scorso, ma in un modo così diretto e colloquiale che riesce a toccarci ancora oggi, purché lo si legga come un autentico messaggio di un uomo che vuole effettivamente dirci qualcosa. Essendo divulgatore scientifico, Paolo Mantegazza non si fa illusioni né cerca di insufflarne agli altri. Se i vecchi nella maggior parte dei casi non so¬ no felici, non è colpa della vecchiaia, ma di loro stessi, allo stesso modo che abbiamo tanti infelici anche nelle altre età che pure capita di considerar migliori. Nella vecchiaia è inevitabile che si sommino tutti gli errori fatti nell'infanzia, nell'adolescenza, nella giovinezza, nella maturità, con l'aggiunta di quelli particolari dell'ultima età, perciò essere felici è più difficile. E, tuttavia, non conviene scoraggiarsi. La felicità, dopo tutto, non è una merce di largo consumo, è sempre qualcosa di raro, se non addirittura di improbabile, come la bellezza e il genio. Non tutti si è belli e non tutti si è ge¬ niali, ed è legge inconfutabile che le cose siano tanto più desiderabili quanto più sono difficili da conseguire. Sono piccoli pensieri che inducono a non cedere allo sconforto e fanno balenare la possibilità di non perdere miseramente la partita. Paolo Mantegazza si prova ad esortarci con maggior calore: «Per conto mio, il primo giorno in cui il lunario mi ebbe dichiarato vecchio, non stracciai il lunario, né tentai coi sofismi e gli artifizi di falsificare le date ma mi affacciai coraggioso alla vecchiaia, che mi guardava con ironia crudele. Ma tu mi vorresti fare infelice, tu vorresti vedermi piangere e brontolare? No e poi no! - Le cose difficili mi son sempre piaciute sopra ogni cosa e anche le impossibili mi hanno sempre affascinato. Tu non mi avrai fra le tue vittime. Io sarò felice malgrado le tue insidie e le tue percosse. Io voglio benedire la vita fino all'ultimo respiro, non voglio essere molesto né a me né agli altri. Accetto la canizie come una corona d'argento, non come un obbrobrio; accetto il riposo, non come una maledizione, ma come il premio di una lunga vita di lavoro e di lotta. Voglio essere felice, benché vecchio. La felicità può e deve mutar forma nelle diverse età della vita, ma non deve mai abbandonarci. In questa lotta con la vecchiaia fino ad ora sono rimasto vincitore: non so fino a quando mi sorriderà la vittoria. La desidero a me e a voi tutti, che da tanti anni leggete i miei libri...». Il messaggio si è alzato un poco di tono, ma la sua forza deriva dall'uso ripetuto del verbo accettare. Accettare e volere la vecchiaia, riconoscerne non l'inevitabilità, ma la necessità, non averne paura e insegnare agli altri come non averne, capire che non è la fine, ma il coronamento di tutta una vita è il massimo. Oreste del Buono «Gli uomini si augurano tra di loro lunga vita, ma quando ce l'hanno la maledicono». Perché? | Due immagini di anziani Il Paolo Mantegazza medico diceva: «Non esiste vita perfetta senza vecchiaia»

Persone citate: Franco Muzzio, Mantegazza, Paolo Mantegazza

Luoghi citati: India, Italia, Liguria, Monza, Padova, Sardegna, Spagna, Terenzo