Un Piano d'assalto

Un Piano d'assalto Un Piano d'assalto Quindici anni per il nuovo Paradiso terrestre sperando che le invasioni sarmatiche siano finite mRenzo PI""|1 IMMAGINE della Berlino del fu" turo che si profila è un ingigantimento con il pantografo della i Berlino attuale: il sogno dell'ar Uchitetto Speer, che si suppone realizzato nel libro fantapolitico di Frank Harris, Fatherland, con una differenza essenziale. Là era l'onnipotente Stato nazista, prima dell'architetto, a creare l'unità: qui è l'architetto il deus ex machina che costruisce o ricostruisce l'enorme città. Si tratta di buoni nomi, primo quello di Benzo Piano, che offrono garanzie. Inoltre il modello sarà sì centralizzato, ma atto a ospitare non un unico Stato moloch, bensì una pleiade di centri direzionali di industrie oligopolistiche: Daimler-Benz, Sony ecc., speriamo anche Fiat per amor di patria. Un paradiso del pluralismo rallegrato da enormi parchi a cominciare dal vecchissimo Tiergarten. Berlino è una delle poche grandi città che si è sviluppata senza problemi di spazio come avamposto dell'Occidente in territorio slavo, e che per questo ha presto impressionato per le sue dimensioni urbanistiche. Oggi la pianura germano-sarmatica è una sola unità territoriale dominata dal capitalismo occidentale. Berlino no più che una cerniera diventerebbe un centro di irradiazione. Certo, si tratterebbe di rimuovere le macerie e di creare il nuovo paradiso terrestre. Ci vogliono quindici anni. Ma che cosa sono quindici anni di fronte all'eternità della nuova Berlino? Può darsi che in questi quindici anni si accumulino altrettante macerie e che Berlino man mano che la si costruisce venga distrutta da un profluvio di popoli sarmatici che spezzino tutte le barriere e non mostrino la pazienza necessaria per attendere i vantaggi del libero mercato. Ma noi la pazienza l'abbiamo. I tedeschi sono buoni organizzatori e porteranno via anche le seconde e le terze macerie con l'aiuto di altri barbari dell'Est. E poi che alternativa c'è? Se ogni volta che si fanno dei piani si pensasse a tutte le forze che possono ostacolarli, non ci sarebbero né la Sony, né la Fiat, né la DaimlerBenz. Forza ragazzi, rimbocchiamoci le maniche! O lasciamole rimboccare ai Gastarbeiter, nel qual caso sarà meglio che prendiamo le precauzioni già messe in atto nell'ultima guerra. Cesare Cases m Renzo Piano

Persone citate: Benzo, Cesare Cases, Frank Harris, Renzo Piano, Speer

Luoghi citati: Berlino