Londra ventimila in trappola nel metrò di Fabio Galvano

Londra, ventimila in trappola nel metrò GRAN BRETAGNA L'impianto elettrico è vecchio di 70 anni, tre giorni di guasti e nessuno sa come rimediare Londra, ventimila in trappola nel metrò Incubo per i pendolari, i convogli si bloccano dentro ai tunnel LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per fortuna c'è il weekend: è finita la settimana che tutti i londinesi vorrebbero dimenticare, la settimana in cui anche la loro indispensabile metropolitana è andata in tilt. Da mercoledì, quando si è verificato il primo guasto, Londra ha vissuto giornate di paralisi. Molti uffici ieri erano vuoti: meglio un lungo weekend, hanno ragionato molti, che restare intrappolati in un tunnel. In realtà ieri soltanto un centinaio di persone sono state protagoniste di quella sgradevole esperienza, che li ha costretti a una lunga marcia al buio - fra i binari senza corrente - alla ricerca della stazione più vicina, di una luce, di un po' d'aria fresca. Ma mercoledì, il «mercoledì nero» della London Underground, 20 mila persone erano rimaste bloccate in quel modo anche per due o tre ore, con vecchiette che si sentivano male e ambulanze in attesa ai tombini di accesso. Sarà anche stato un glorioso esempio per tutte le altre metropolitane nate in anni successivi, ma il «tube» londinese adesso soffre dei mali della vecchiaia. Un acciacco misterioso affligge infatti i cavi da 22 mila volt che dalla centrale elettrica di Greenwich, attraverso il tunnel di Blackwall che passa sotto il Tamigi, portano corrente alla Central Line. E' la più importante delle linee della metropolitana: con 400 mila passeggeri al giorno attraversa la City e il West End. Mercoledì quei cavi sono andati in corto circuito, paralizzando la Central Line e, di conseguenza, tutte le altre linee che l'intersecano: sei su un totale di undici, con 29 treni pieni di passeggeri nei lunghi tunnel che durante la guerra altri tempi - erano stati usati come rifugio antiaereo. Nessuno dei sistemi d'emergenza aveva funzionato. E il male misterioso, nonostante gli sforzi dei tecnici, ha continuato a perseguitare i pendolari che pulsano ogni giorno in quella grande arteria della metropoli. Pezzo per pezzo, l'impianto elettrico è stato passato sotto la lente degli ingegneri. Pezzo per pezzo è stato collaudato. E ieri all'alba, prima che si avviasse la fiumana, c'è stato il grande collaudo. E' partito un treno, poi un secondo, un terzo. Tutto bene, nei centri nevralgici della London Underground finalmente si sorrideva. Ma pochi minuti prima delle 7, mentre l'ottavo treno partiva vuoto dal capolinea nell'East End della città, i cavi - taluni hanno già compiuto 70 anni - hanno fatto nuovamente le bizze. Corto circuito, perché da qualche parte il sistema non accetta un'improvvisa richiesta di energia; ed è tutto da rifare. Per tutta la giornata, tra tentativi e speranze, interi convogli vuoti - tredici in tutto - hanno bloccato i binari della Central Line. E decine di migliaia di persone, anziché affrontare una terza giornata di ritardi e di claustrofobia, se ne sono tornate a casa. E' così finita che le decine di autobus a due piani, noleggiati per supplire al forfait del «tube» e fatti venire da numerose città nel Sud-Est dell'Inghilterra, sono rimasti vuoti. E il traffico stradale - caotico nei giorni scorsi - era più fluido del normale nonostante la pesante nebbia. Una débàcle. Con una ciliegina, mentre già qualcuno dubita che entro lunedì torni il sereno sull'Underground: anche un treno della Victoria Line, ieri, s'è bloccato in un tunnel. Ma si trattava, grazie al cielo, «soltanto» di un guasto meccanico. Fabio Galvano

Persone citate: London

Luoghi citati: Gran Bretagna, Greenwich, Inghilterra, Londra