Rimborsi spese, pugno di ferro alla Rai
In arrivo nuove regole per le trasferte all'estero, «così si lavora meglio e in tranquillità» In arrivo nuove regole per le trasferte all'estero, «così si lavora meglio e in tranquillità» Rimborsi spese, pugno di ferro alla Rai Tirata d'orecchie ai giornalisti che hanno contestato le accuse Ricevute <fasulle» per la Maglie? Lei smentisce: tutte frottole UN DECALOGO PER GLI INVIATI ROMA ORFAIT, producer e sopralluoghi. La Rai promette per Natale nuove regole alle trasferte all'estero degli inviati. E tira le orecchie agli inviati che hanno pubblicamente contestato le accuse di abusi nelle note spese. Ma intanto gli 007 che ha sguinzagliato in giro per il mondo tornano con un bottino di contestazioni che riapre il caso della fatture false. E innesca un nuovo round di polemiche fra la tv pubblica e i giornalisti finiti nel mirino. Le nuove regole «per lavorare meglio e in tranquillità» le sta preparando Enrico Celli, il direttore del personale che la «nuova» Rai ha ribattezzato pomposamente Direttore delle Risorse Umane, Organizzazione e Sistemi Informativi. Tre i punti chiave. Saranno aboliti i rimborsi «a pie di lista» che consentivano ricevute multiple e fantasiose senza praticamente limiti. Non solo. Nelle trasferte più lunghe, giornalista e troupe tecnica saranno affiancati - come da sempre le tv estere - da un producer che si ac- collera fatiche logistiche e organizzative (e relativi pagamenti). E prima della missione producer o giornalista compiranno dei sopralluoghi per verificare i bisogni reali della squadra. Salvo imprevisti, naturalmente. 116 provvedimenti annunciati sono per ora sospesi. E nel frattempo la Rai «non intende rendere ài dominio pubblico le gravi irregolarità riscontrate», fa sape¬ re una nota, che se la prende con le interviste concesse dai diretti interessati. Ma intanto il prossimo numero dell'Espresso anticipa piccanti dettagli sulle presunte scorrettezze riscontrate dagli ispettori Rai. La corrispondente del Tg2 Maria Giovanna Maghe viene inchiodata da fatture da 120.000 dollari spesi in filmati acquistati per la lunga serie di «Pegaso America» dalla Modem Communication Services, 885 Second Avenue, New York. Solo tre filmati, «Europe», «Democratic Convention», «Iraq» sono costati 10.450 dollari. E andrebbe ancora bene. Se gli 007 della Rai non scoprissero che la società in queU'indirizzo non esiste. Ce n'è una a Millwood, in periferia, ma non ha mai lavorato con la Rai. Non basta. Gli agenti Rai mandati in Somalia a controllare hanno fatto le pulci anche alle note presentate dai 16 inviati finiti sotto inchiesta e «licenziandi». Fra i quali erano stati fatti i nomi di Massimo De Angelis, Donato Bendicenti e Paolo Di Giannantonio. Fatture «gonfiate» per 200 milioni, a quanto pare. Il Red Sea Hotel dove avrebbe alloggiato Di Giannantonio non esisterebbe affatto. La «Shirkadda Farsamada» che compare in una nota di De Angelis non sarebbe una famiglia ospitale, come ha dichiarato De Angelis, ma un deposito di rottami abbandonato. E le prestazioni dell'Ebu (European Broadcasting Union)? Gli italiani sarebbero stati gli unici a pagare in contanti invece che per addebito all'emittente, esibendo poi ricevute che l'Ebu non rilascia mai. Per non dire degli alberghi di Mogadiscio a 300 dollari al giorno. Sembra costino 100 dollari la mezza pensione. I tre inviati questa volta ribattono con un comunicato congiunto. Dove spiegano che non intendono proseguire sul terreno sterile delle continue smentite e controsmentite. «Attendiamo fiduciosi che gli accertamenti in corso riconoscano la nostra buona fede», si limitano a dire. Serena e piena di fiducia verso Celli e Demattè si dichiara anche Giovanna Maghe, che pur minaccia «guai» contro chi mette in giro «ignobili fandonie» che vanno a infangare la sua reputazione. «La Modem Communications Services ha solo cambiato indirizzo, bastava guardare l'elenco telefonico - ribatte indignata al telefono -. E i prezzi da me pagati sono inferiori a quelli di mercato che oscillano sui 700-1000 dollari al minuto». Maria Grazia Bruzzone Maria Giovanna Maglie inviato del Tg2 al centro delle polemiche per le presunte note spese «gonfiate»
Luoghi citati: Iraq, Mogadiscio, New York, Roma, Somalia
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