Le modifiche della maggioranza al Prg

Le modifiche della maggioranza al Prg Le modifiche della maggioranza al Prg No al nuovo ponte sul Po Forse si farà un tunnel Polemico l'autore del Piano regolatore «Non c'è spirito di collaborazione» Sarà cancellato il ponte che avrebbe dovuto collegare i corsi San Maurizio e Casale. I gruppi di maggioranza non sono convinti dell'idea di aggiungere un altro attraversamento sul Po, temono di guastare l'identità della città storica, bella a vedersi con i tre ponti (Vittorio Emanuele I, Re Umberto I e Isabella) esistenti tra piazza Vittorio e corso Dante. Meglio un tunnel sotto l'acqua. Il ponte lo preferirebbero, più in là, fuori del perimetro centrale, tra le piazze Chiaves e Carrara. A cavallo del fiume si potrebbe disegnare una costruzione con attività, un percorso che unirebbe le realtà commerciali delle due sponde, oltre a offrire uno sfogo viario al traffico da e per San Mauro. Per ora l'emendamento di Riccio (pds), Viale (verde) e Rosental (Alleanza) cassa il disegno di un'isola sul Po davanti a piazza Chiaves. «Pensiamo a un concorso internazionale di idee per ridare vitalità al fiume» spiega Rosental. Dal nuovo piano regolatore sparirà anche la «manica» di piazza Castello. Aveva destato interesse la proposta contenuta nel preliminare del prg di continuare il porticato da piazzetta Reale a Palazzo Madama. Com'era una volta, nel diciassettesimo secolo. In futuro sarebbe servita a riorganizzare la circolazione, trasformando una parte della piazza in isola pedonale. Si cercherà di limitare l'uso dell'auto nel cuore della città, ma senza nuove costruzioni. Infine, le due «torri» in prossimità di Porta Susa: la cubatura su quel tratto di spina, in presenza dei nuovi uffici giudiziari, sarà ridotta così che i «grattacieli dei servizi» retrocederanno a palazzi di 10-12 piani. Sono, forse, questi i «tagli», annunciati dalla maggioranza, che hanno contrariato il progettista Augusto Cagnardi. Ieri, alla prima riunione della commissione per esaminare i 360 emendamenti proposti dai gruppi consiliari, l'architetto milanese non ha spiegato i motivi specifici del suo disappunto: «Troppe richieste di modifiche. Vero - afferma - che in gran parte sono dettagli che non incidono sull'impalcatura del piano, che ci sono anche contributi positivi, ma lo spirito collaborativo dovrebbe prevalere su antitesi». Quali? Smentisce riguardino indici di cubatura, parchi, collina, annuncia che «le dirò ai commissari al momento della discussione». Ieri, in commissione le opposizioni hanno nuovamente criticato le scelte procedurali della maggioranza. Il de Viotti ha chiesto garanzie sulla regolarità degli atti: mancano date, ci sono modifiche che mutano il piano presentato alle osservazioni dei cittadini. Ha insistito per un parere legale scritto sul fatto che non è necessaria la ripubblicazione del documento. Anche Tartaglia, per la Rete, ha sollevato dubbi sul rispetto della normativa: «Quando arriverà in Regione l'iter del piano rischia di fermarsi». Rispetto ai contenuti, Tartaglia e Ferrerò per Rifondazione, hanno criticato l'orientamento della maggioranza di apportare correzioni che estendono la possibilità di edificare. Obiezioni che hanno avuto la replica dei gruppi di maggioranza. L'assessore Coreico ha ribadito che gli emendamenti della giunta sono in risposta a osservazioni dei cittadini e non modificano la struttura del preliminare già pubblicato. Ha informato che i legali del Comune hanno dato un parere, verbale, positivo all'iter sin qui seguito. Anche la questione delle circoscrizioni è stata affrontata dalla conferenza dei capigruppo convocata dal presidente Carpanini: il sindaco, ieri, ha informato i presidenti dei dieci consigli dei 360 emendamenti. Una documentazione data per conoscenza, come prevede il regolamento sul decentramento, e su cui le circoscrizioni potranno pronunciarsi. Il loro parere, però, non sarà obbligatorio, come invece insiste la de. I lavori della commissione proseguono oggi. Luciano B&rghesan Piazza Castello resterà così: non è piaciuta ai gruppi di maggioranza la proposta dell'architetto Augusto Cagnardi di ricostruire la «manica» che nel 17° secolo univa Piazzetta Reale con Palazzo Madama

Luoghi citati: Casale, San Mauro