La ricetta e un biglietto da visita

la ricetta e un biglietto da visita Il processo contro gli ortopedici che accettavano mazzette e regali la ricetta e un biglietto da visita Pubblicità per le aziende «gradite» ai medici «Ecco le mie prove». Parla l'accusa, al processo contro gli ortopedici. Sono rimasti in 17 dopo che lunedì scorso 37 dei 54 imputati avevano deciso di patteggiare la pena. Francesco Fassio, il pm, racconta ai giudici della quinta sezione del Tribunale le fasi che hanno segnato l'inchiesta, dall'esame dell'esposto del titolare della «Cellini-Cto», Annibale Solimando, all'incriminazione degli specialisti. Ricostruisce il blitz della Guardia di Finanza: «All'officina Zumaglini sorpresero il contabile mentre preparava le bu¬ ste, già intestate, con le mazzette. Pescava da un grosso recipiente biglietti da 10 e da 50 mila lire. Alla Vaudagnotto saltò fuori un quadernetto dal titolo significativo: "regalie"». La Procura, continua Fassio, ha interrogato circa mille testimoni. Molti infermieri hanno confermato le accuse di Solimando: in certi reparti erano ammesse solo le ditte indicate da un medico o dallo stesso primario. I pazienti hanno portato altre prove: per esempio fogli della prescrizione di un articolo ortopedico pinzati al biglietto da visita dell'officina «di fidu¬ cia» dello specialista. Per la parte civile, Vittoria Nizza, rappresentante della «Cellini-Cto», ha chiesto al Tribunale l'acquisizione di una serie di atti (sentenze, disposizioni, lettere) che a suo parere dimostrano come il sistema fosse generalizzato, e come l'inchiesta non abbia spezzato il circolo vizioso medici-ortopedie. Infine i difensori. I legali dei medici ortopedici hanno criticato la lista dei testi («troppo generica») e ribadito l'innocenza dei loro assistiti. Il processo riprende domani. [g. a. p.]

Persone citate: Annibale Solimando, Cellini, Fassio, Francesco Fassio, Solimando, Vaudagnotto, Vittoria Nizza