Scuole al freddo, si occupa

Riesplode la protesta in sette istituti Riesplode la protesta in sette istituti Scuole al freddo, si occupa E quelli dell'Arnaldi bloccano via Genova Gli studenti si ribellano alle aule fredde, agli edifici scadenti, alla mancanza di fondi con autogestioni e occupazioni. Dibattono fra loro, sovente con i professori. Trattano i problemi specifici, ma anche quelli legati alla riforma. Chi vuole fa lezione senza essere disturbato. Unica contestazione, ieri fuori dalla scuola, quella del professionale Arnaldi. I ragazzi hanno organizzato un blocco stradale su via Genova per far sentire la loro voce. «Manca il materiale per i laboratori, non abbiamo ancora tutti i docenti stabili. Il laboratorio di chimica è inagibile, ma si usa ugualmente. Quello di informatica non possiamo toccarlo. L'orario prevede lezioni al mattino, ma alcune classi devono tornare il pomeriggio». Domani saranno ricevuti dal provveditore. Autogestione all'istituto tecnico per ragionieri Burgo (via Arnaldo da Brescia). I giovani contestano l'aumento dei contributi scolastici, il rifiuto di accorciare l'ora a 50 minuti. Preparano un documento sui presidi manager e sulla riforma. Anche i giovani dell'istituto industriale Primo Levi (corso Unione Sovietica) hanno iniziato un dibattito sulla riforma insieme ai docenti. Ma lamentano anche il gran freddo nelle aule: problema mai risolto in questa scuola di cemento e vetro. Contestano i tagli delle classi causati dal decreto Jervolino gli allievi del Carlo Levi (per ragionieri in via Sostegno) nel corso dell'autogestione scattata a cau¬ sa del freddo. A provocare il disagio è stata una centralina «saltata» all'improvviso. Aule gelide al Birago, istituto professionale in corso Novara. Martedì aveva scioperato una classe, ieri la scuola è rimasta semideserta. Gli studenti chiedono anche professori stabili, miglioramenti per i laboratori e per la palestra. Adesso usufruiscono di una palestra in via Leoncavallo a pochi minuti dalla scuola e di quella della contigua elementare Deledda. Quasi tutti sono tornati a lezione al Peano (corso Venezia) dopo l'autogestione della scorsa settimana. Ieri sono rimasti fuori dalle aule alcuni ragazzi del biennio perché delusi dalla soluzione proposta da Comune e Provincia per le palestre. Occupazione al professionale Zerboni (corso Venezia). Dicono i giovani: «La scuola è decadente. Ha i vetri rotti, gli impianti non a norma nei laboratori. Tut¬ to dovrebbe essere restaurato. Manca perfino la cassetta di pronto soccorso». Contestano anche le mamme dei 140 bimbi che frequentano l'elementare Carducci in corso Matteotti. Rifiutano il trasferimento (da settembre '94) alla Pacchiotti in via Bertola. Domani pomeriggio occuperanno la scuola, esporranno cartelli e striscioni alle finestre. Maria Valabrega Due momenti del blocco stradale di ieri mattina degli studenti del professionale Arnaldi in via Genova