In bici addio regole

Indagine su ciclisti e sicurezza del traffico in Europa Indagine su ciclisti e sicurezza del traffico in Europa In bici addio regole Con le auto difficili rapporti COLONIA. Si parla spesso di traffico e bicicletta e, specialmente in Italia, si sta cercando negli ultimi tempi di favorire l'uso di questo mezzo a due ruote, agile e non inquinante e, quindi, validissimo nelle aree urbane. Ma come sono i rapporti tra i ciclisti e gli altri utenti della strada? E quanti, tra i primi, rimangono vittime di incidenti? Era questo stavolta il tema della ricerca sulla sicurezza e sul traffico che ogni anno viene svolta dalla società Uniroyal. Premesso che nessuno sa realmente quanti ciclisti ci siano nella Cee, dall'indagine, basata su dati raccolti nel '91 e su un'inchiesta condotta nelle città universitarie di Delft (Olanda), Mùnster (Germania), Padova e Strasburgo (Francia), è emerso che due anni fa in Europa, su 52.743 persone morte in sinistri stradali, 3000 erano in bici. In Italia gli incidenti in cui sono rimasti coinvolti ciclisti sono stati 8922 con un totale di 434 morti e 8464 feriti: rispettivamente, 415 e 8085 le vittime in bici. In maggioranza si trattava di uomini (80 e 64,6%;, più della metà superava i 60 anni. Il 20% dei feriti era formato da giovani e giovanissimi, con netto predo- minio di quelli di sesso maschile. Analoghe percentuali sono state registrate in Francia, Germania e Olanda. La controparte era costituita soprattutto da automobilisti. Il numero dei ciclisti morti in incidenti è altissimo-in Germania e in Olanda, ma non tanto per una particolare insicurezza del traffico in questi due Paesi quanto per il maggior uso che si fa della bicicletta (in Germania viene utilizzata da un tedesco su sei). Secondo l'indagine, i ciclisti italiani, rispetto a quelli delle altre nazioni della Cee, sono in proporzione maggiormente responsabili degli incidenti di cui sono vittime. Il 69% delle donne che hanno perso la vita (84) e il 56% degli uomini sono risultati causa del sinistro. Come sono i rapporti con gli automobilisti? Più del 60% dei ciclisti si sente minacciato dal traffico intenso e dalle vetture che li superano, specialmente di notte. Si temono in particolare l'apertura improvvisa di una porta di una macchina parcheggiata sulla destra (51% delle risposte) e l'affiancamento da parte di un camion (45%). Chi va in auto, dal canto suo, segnala (56%) la pericolosità di chi va in bicicletta senza luci e depreca (35%) l'abitudine di pedalare affiancati o di non usare, quando ci sono, le piste ciclabili. E cosa dicono i pedoni dei ciclisti? Quasi tutti si sentono più o meno minacciati e protestano per l'invasione dei marciapiedi o delle aree pedonali da parte di molti utenti delle due ruote (il che capita sovente a Padova: l'85% dei ciclisti presi in esame violava il divieto). L'opinione generale è che rispettino poco le norme del Codice stradale (a Strasburgo, ad esempio, il 90% ignora i semafori rossi). Il 90% si augura che le piste ciclabili siano estese e il 55% è favorevole all'introduzione dell'obbligatorietà del casco. La conclusione? Che dovrebbe nascere una maggior comprensione fra le varie categorie di utenti della strada e che tutti dovrebbero rispettare di più le norme della circolazione. [r. m.] CICLISTI MORTI E FERITI NEL 1991 714 U 364 | 415 LI 238 Germania Francia Italia Olanda