«La Lollo, che racchia» parola di Sartre

Il giudizio è in una lettera inedita scritta a Simone De Beauvoir negli Anni 50 Il giudizio è in una lettera inedita scritta a Simone De Beauvoir negli Anni 50 «la lollo, che rocchio», parola di Sartre L'attrice divertita lo perdona: il brutto era lui ROMA. Povera Bersagliera nazionale, duramente attaccata da un fantasma. Con un'acida accusa «post mortem» Jean Paul Sartre ha dato a Gina Lollobrigida, sex simbol tricolore da sempre, amata e desiderata da generazioni di italiani, un epiteto durissimo: «racchia». Come è successo? Il pesante giudizio del filosofo francese è scritto in una lettera, mai pubblicata, che è stata messa all'asta ieri a Parigi assieme ad altri manoscritti, disegni e quadri appartenenti all'archivio e alla collezione di Jean Cau, che fu l'assistente di Sartre negli anni d'oro dell'Esistenzialismo, dal 1947 al 1956. Una «racchia», proprio così: carta canta. E nella lettera che Sartre inviò da Roma alla sua compagna Simone De Beauvoir (che per la verità proprio bella non era... ) non ce n'è soltanto per la povera Gina. Nella stessa, scortese, missiva si parla anche di Alberto Moravia, definito senza mezzi termini «uno scrittore mediocre e un uomo insopportabile». Un po' di inchiostro, e via. In poche taglienti parole Jean Paul Sartre stroncava due delle «glorie» italiane, che aveva incontrato a Roma negli Anni Cinquanta, mentre nella stessa lettera confessava di essere stato colpito dalla straordinaria bellezza di alcune tele di Picasso esposte in quel periodo in Italia. «Ma io non ricordo di averlo conosciuto - si schermisce la Lollo -. Forse, può darsi. Non lo so». Meno evasiva, invece, l'attrice, quando si tratta di rispondere al perfido giudizio. «Beh, se uno pensa alla faccia che aveva Sartre - dice - viene in mente: "Ma lui non ce l'ave¬ va uno specchio?" Insomma, era davvero molto brutto. O forse è andata così: lo specchio ce l'aveva, si stava appunto guardando, e gli è venuto un momento di rabbia. Perché a volte la natura è davvero ingiusta...». A essere considerata brutta Gina Lollobrigida, famosa per la sua bellezza che non tramonta con l'età, non è abituata. «Alla notizia della lettera la prima reazione è stata di stupore - confessa ingenuamente -. Non mi era mai successo prima, anzi in genere accade il contrario. Ricevo tanti complimenti per il mio fascino, persino troppi. Dopo tutti questi anni la cosa è seccante e non mi lusinga». Racchia o meno, la Lollo non è vendicativa. «Non ce l'ho con Sartre e non gli toglierò certo la mia stima per così poco. Ho sempre pensato che fosse uno scrittore formidabile. E questa volta è riuscito persino a farmi ridere». Cristina Caccia Sopra: Gina Lollobrigida Nella foto qui sotto il filosofo Jean-Paul Sartre La compagna di Sarte Simone De Beauvoir

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