Julia, ritorno a mille all'ora

Parla la Roberts che, dopo anni di assenza, ora è protagonista in ben 5 film Parla la Roberts che, dopo anni di assenza, ora è protagonista in ben 5 film Julia/ ritorno a mille ajFora «Ero un 'auto che non sapeva più fermarsi» NEW YORK. L'attrice più amata (e pagata) d'America, due nomine all'Oscar e un Golden Globe, dopo due anni e mezzo di «letargo», è pronta al gran ritorno, ampiamente pubblicizzato. Il volto di Julia Fiona Roberts, la ventiseienne «Pretty Woman» della Georgia, in questi giorni è ovunque. Enorme, a tutto manifesto, nelle stazioni del metrò per annunciare il nuovo film, «The Pelicari Bricf», di Alan Pakula, tratto dal thriller omonimo di John Grisham, un bestseller editoriale (apparirà negli Usa il 17 dicembre). L'attrice è sulle copertine delle maggiori riviste americane, mentre in televisione mostrano video amatoriali esclusivi, con abbracci e baci al marito, ii musicista Lyle Lovett. E tra pochi giorni, problemi legali permettendo, arriverà nelle librerie «Julia: The Untold Story of America's Pretty Woman». Si tratta di una biografia, ovviamente non autorizzata, con foto inedite e con uno sguardo ai suoi primi film dove appariva poco vestita. Ci saranno storie che andranno dall'infanzia al matrimonio mancato con Kiefer Sutherland, dalla «fuga» in Irlanda ai suoi tanti flirt, compresi quelli con Jason Patrie e Daniel Day-Lewis, fino al recente matrimonio. L'autrice è Joyce Wagner, una collaboratrice del settimanale «People», che si firma con lo pseudonimo Aileen Joyce. Prossimamente nei cinema avverrà l'«inondazione Roberts»: prima sarà reporter, accanto a Nick Nolte, in «I Love Trouble», girato a Chicago; poi cameriera del Dottor Jekyll nel film della TriStar «Mary Reilly» (le frutterà 15 miliardi di lire), in più la Fox già la corteggia per un remake de «Il fantasma e la signora Muir», assieme a Sean Connery (nell'originale del '42 c'erano Rex Harrison e Gene Tierney). Lei spera inoltre di recitare insieme con Susan Sarandon in «In A Country of Mothers», ed aspetta trepidante una sceneggiatura di «The Moviegoer» di Terranee Malick. Recentemente l'attrice ha avuto modo di «confessarsi»; con il mensile «Première»; e anche in un'altra interessante intervista concessa alla «regina» delle chiacchierate televisive, Barbara Walters. «Il mio ritiro di due anni è stato normalissimo, perché ero stanca, e volevo riposarmi. Mi godevo la vita di ogni giorno, niente di spettacolare comunque. Chi l'ha detto che non mi sono divertita? Ho trascorso parecchio tempo con le mie amiche, viaggiato, visto i miei familiari. «Non ero affatto stressata come molti pensavano o volevano che fossi. In un film dò tutta me stessa agli spettatori, nessuno escluso. Si pensa di dover sempre continuare senza mai fermarsi: un giorno ho detto a un amico che è come avere un'auto difettosa, la metti in moto e non la fermi più per paura che non riparta. Io mi son trovata con un'automobile che non andava, e l'ho fermata». Perché la vettura era guasta? «Continuavo a lavorare senza rendermi conto che non dovevo farlo». S'è lasciata scappare qualche film? «Avrei voluto essere in "Insonnia d'amore", quella parte è poi andata a Meg Ryan». Ci sarà un seguito di «Pretty Woman»? «Non penso succederà. Ricrearlo sarebbe quasi impossibile». E le voci di droghe sul set di «Hook»? «Mai preso droghe in vita mia, punto e basta. Ho fumato qualche spinello, tutto lì. Mi disturba parecchio sentir dire quelle brutte cose su di me: si parla di un party dove mi drogavo, e non sono mai stata a quella festa. So benissimo chi ha sparso tutte quelle menzo- gne, e perché». Veniamo a Steven Spielberg... «L'ho trovato molto confuso su come mi ha descritta. Non ho avuto alcun problema durante le riprese di "Hook": e poi so più io della sua vita privata, di quanto abbia detto lui sulla mia. Purtroppo l'ho trovato molto meno piacevole di quando lo conobbi anni fa; ma non ci siamo lasciati in malo modo». Cos'ha di speciale suo marito Lovett? «E' veramente perfetto, ogni volta scopro qualche suo particolare interessante; eh sì, mi piace il taglio di capelli, non è poi così voluminoso come dicono o scrivono, anni fa forse lo era, ora è abbastanza normale, è un uomo di bell'aspetto. Ci siamo incontrati attraverso un comune amico, ed ebbi immediatamente una forte reazione, più che con qualsiasi altro essere su questo pianeta». Su «Vanity Fair» affermava che l'ha sposato perché assomiglia ad Abraham Lincoln... «Non ho detto questo: mai ho pensato che assomigliasse a Lincoln. Feci però l'errore di spiegare che, da bambina, presi una vera cotta per Lincoln. Mi sposai alcune settimane dopo quell'intervista, e così mi richiamarono chiedendomi se, per l'aspetto regale e la gentilezza, Lyle non potesse essere paragonato a Lincoln. Risposi affermativamente, ma mente a che vedere coi capelli. Adesso Lyle è diventato quasi un cartoon, ed è imbarazzante, tutti pensano l'abbia escogitato io». Perché quel matrimonio in fretta e furia? «Effettivamente dovevamo sposarci più avanti. Un giorno stavo in cucina a Washington, e mentre lavoravo improvvisamente iniziai a pensare, vedevo i lupi avvicinarsi, e mi spaventai. I lupi sono la stampa e tutti quelli a caccia di pettegolezzi, così decisi di anticipare l'evento». Com'è avvenuta la rottura con Sutherland? «Ho letto d'averlo lasciato ore, giorni, settimane prima della cerimonia: certo, eravamo vicini al sì, ma non di poche ore. Entrambi, in modi diversi, arrivammo alla conclusione che non era una cosa giusta, ci sentivamo ancora bambini». Giuseppe Batlaris «Non mi drogo, solo mio marito mi elettrizza» msmm§m Grande ritorno ampiamente pubblicizzato per Julia (Fiona) Roberts l'attrice più amata e più pagata di tutta l'America Nella foto la sua interpretazione più famosa: «Pretty Woman»