Pellicciai-animalisti, la guerra arriva in tv
Al Teatro delle Vittorie una corona in memoria delle bestie uccise per farne capi d'abbigliamento Al Teatro delle Vittorie una corona in memoria delle bestie uccise per farne capi d'abbigliamento Pellicciai-animalisti, la guerra arriva in tv Protesta contro «Scommettiamo che...» sponsorizzata Conbipel ROMA. Mentre una delle dieci top-model più pagate del mondo, la bellissima Chrisly Turlinton, si spoglia a New York per manifestare contro l'industria della pelliccia e dichiara: «Meglio nuda che impellicciata», nel nostro Paese gli antivivisezionisti della Lav e l'Aip, associazione italiana pellicciai, sono ormai ai ferri corti. Anzi, cortissimi. I primi, mentre i secondi minacciavano di ricorrere a vie legali, sono direttamente passati ai fatti. ((Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati annuncia Walter Caporale, responsabile della Lav - di querelare quelli dell'Aip perché il loro comunicato è un cocktail di falsità e di bugie spudorate. Gli animalisti vengono accusati da costoro di aver danneggiato negozi e di aver aggredito per strada persone impellicciate. E' assurdo. Questo, è vero, accade all'estero. In Italia, all'inizio della nostra battaglia a difesa degli animali, c'è stato qualche isolato episodio di questo genere, ma non ha mai attecchito e soprattutto non fa parte dei metodi che noi adottiamo. La nostra è una lotta non violenta e le armi che usiamo sono di alto profilo legislativo e politico». Insieme con qualche dimostrazione «ad effetto». Come quella che gli aderenti alla Lav hanno in programma di organizzare sabato prossimo, in contemporanea allo svolgimento del programma «fiore all'occhiello» di Raiuno «Scommettiamo che...», presentato da Milly Carlucci e Fabrizio Frizzi, sponsorizzato dall'azienda di pellicce Conbipel, di Cocconato d'Asti. Verrà deposta, all'ingresso del Teatro delle Vittorie, una corona in memoria degli animali uccisi e trasformati in capi di abbigliamento. Perché questa protesta proprio contro la Rai? «La tv di Stato - risponde Caporale - non può permettersi di avallare il massacro di centinaia di migliaia di animali: non possiamo fare nulla per le tv commerciali, ma in questo caso daremo battaglia. Abbiamo ricevuto moltissime telefonate di persone indignate per il cattivo esempio fornito da Raiuno». Il comunicato dei pellicciai che ha fatto arrabbiare gli animalisti fa un preciso riferimento a presunte attività illecite. «Metteremo in atto - scrivono - ogni possibile contromisura contro coloro che tentano di criminalizzare gli oltre 7 milioni e mezzo di italiani che possiedono una pelliccia e di eliminare un mercato che dà lavoro a 70 mila addetti, con un giro d'affari superiore ai 4300 miliardi. Non riteniamo di poter ulteriormente subire questa offensiva». «Sono falsi anche i dati - risponde Walter Caporale -: gli addetti al settore sono in costante calo, perché la richiesta di pellicce lo è. Si parla di 55 mila lavoratori. Abbiamo proposto un disegno di legge al Parlamento sulla riconversione del settore e la riqualificazione del personale, per evitare di ritrovarsi con altri disoccupati». La Lav sta anche conducendo una battaglia in Parlamento per ottenere la chiusura di tutti gli allevamenti di animali da pelliccia esistenti sul territorio nazionale. E infuria la battaglia a colpi di carta bollata. [r. cri.] E a New York la top model Christy Turlinton si spoglia «Meglio nuda che impellicciata» I A destra Milly Carlucci insieme con Fabrizio Frizzi, conduttori del programma «Scommettiamo che...?»
Persone citate: Caporale, Fabrizio Frizzi, Milly Carlucci, Walter Caporale
Luoghi citati: Cocconato D'asti, Italia, New York, Roma
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