CASCHI INTEGRALI D'AUTORE

CASCHI INTEGRALI D'AUTORE CASCHI INTEGRALI D'AUTORE Al Museo dell'Auto, dal 18 per aiutare i «meninos de rua» CHE BAMBOLE! Una preziosa vetrina a Torre Pellice LM1DEA non poteva che venire ad un motociclista. Vezio Tomasinelli, un giovane medico dentista, infatti, è più che un semplice appassionato di moto, essendosi classificato 3° al campionato italiano '76, classe 125. Su quel casco, che amava così spesso indossare in ossequio alla sua passione, Vezio, che è anche un cultore di arte moderna, ha pensato che mai mano d'artista si era soffermata. Lo spunto per concretizzare quella che appariva semplicemente un'eccentricità, è stato dato da una seconda considerazione: gli artisti avrebbero potuto esprimersi sui caschi in favore dì un'iniziativa «degna». Esempio, la campagna «Salviamone centomila» lanciata dal Sermig e da Ernesto Olivero, per recuperare altrettanti «meninos de rua» del Brasile. 16 EBUTTA venerdì 19 novembre in piazza d'Armi con la serata di gala alle 21,15 il circo «Moira più... Circo di Mosca». Allo show della celeberrima Moira Orfei sono stati aggiunti quest'anno i migliori numeri del circo di Mosca: ne è scaturito uno spettacolo che fonda due scuole circensi tradizionali quali la sovietica e l'italiana. In scena cinquanta artisti per circa due ore e mezzo di divertimento: spiccano le esibizioni di Moira con le colombe ammaestrate e gli elefanti indiani, la performance con le tigri (anche sul trapezio) del giovane domatore Stefano Orfei Nones, i trasformisti a tempo di valzer Anatoli e Lioubov Soudarchikov, i cosacchi del Don Merdenov impegnati sui cavalli da corsa, i momenti comici dei clown Rina, Margoulian e Balaev Valeri, l'anomalo ballo con tutto il corpo di Moukhtar Gusseingadjev. In pista anche un gruppo di dieci ballerine del Bolshoj. Da un mese in tournée, la compagnia rimarrà nella nostra città sino al 12 dicembre prima di proseguire il tour italiano a Milano. Orario degli spettacoli: martedì, mercoledì e giovedì con inizio alle 21 ; venerdì e sabato alle 16,15 e 21; domenica alle 15 e 19. Giorno di riposo: lunedì. Prezzi dei biglietti: 36 mila lire (18 mila i ridotti) per le poltronissime, 28 mila (14 mila i ridotti) per la poltrona e 20 mila (10 mila) per la tribuna. A tutti gli spettacoli i bambini fino a 10 anni pagano metà prezzo. Prevendite tutti i giorni in piazza d'Armi (telefono 319.89.94). Il moderno tendone è, naturalmente, riscaldato. E' inoltre prevista la visita allo zoo tutti i giorni dalle 10 alle 14, ingresso a 3 mila lire. [d. ca.] Scaturisce da queste premesse la mostra «Art is life» che si apre giovedì 18, alle 18,30 al Museo dell'Auto (fino al 23 gennaio): 150 caschi affrescati «gratis» da altrettanti artisti famosi di ogni parte del mondo (Pomodoro, Wegman, Kriki, Antonakos, Barclay, Hassan, Sweetlove, Mosset, ecc.). Per realizzare il suo progetto, Tomasinelli si è procurato il sostegno di numerosi sponsor. Tra i più importanti, è ovvio, l'azienda che ha fornito i caschi (la AGV), ma il più significativo, è la Sotheby di Londra, che rinunciando ai suoi diritti, batterà i caschi all'asta in favore del Sermig a Palazzo Broggi di Milano, nell'ottobre '94. Appena, cioè, «Art is life» avrà terminato la sua tournée espositiva in giro per l'Europa (Gand, Lussemburgo, Londra, estenda). ad un passo dalla città, sta nascendo Immerso nella quiete e nel verde il IL Museo della Bambola incomincia a gennaio la sua nuova vita itinerante: da Torre Pellice (via Paschietto 7) si sposterà a Parigi dove verrà accolto in una struttura permanente creata da varie associazioni di appassionati. E certo passerà del tempo, forse addirittura anni, prima che questi piccoli «gioielli» ritornino in Italia. Sarebbe dunque un peccato lasciarsi sfuggire la possibilità di un'ultima visita (fino al 16 gennaio) alla ricca collezione di bambole francesi, dal 1860 fino agli inizi del Novecento. Fondato nel dicembre del '91 da Guido e Samy Odin, il museo ospita un'esposizione di circa 100 pezzi: dalla «Poupée parisienne», realizzata ad immagine della figura femminile, ai «bebé» vestiti in stile fine Ottocento. Nata come giocattolo, la bambola diventa prodotto industriale nel 1850; i modelli francesi si contesero lo scettro Massimo Boccaletti del mercato alla Germania, affermandosi soprattutto nell'ambito del collezionismo. Di grande pregio, gli occhi «vivaci e profondi» di smalto e cristallo e gli abiti sontuosi in tessuti damascati. Fino al 30 novembre, poi, la rassegna ospita anche una serie di bambole d'artista realizzate appositamente per il museo e messe in vendita a 400 mila cadauna; 51 pezzi unici con testa e arti in biscuit e mise in feltro (tipo panno lenci), libere interpretazioni di fiori e funghi. «Più che un addio - spiega Samy Odin - sarà comunque un arrivederci. In questi giorni stiamo trattanto con alcuni enti privati intenzionati a provvedere per una nuova sede torinese dove sarà possibile esporre l'intera nostra raccolta composta da circa 500 esemplari finora rimasti nei cassetti». Orario: 10-12 e 14,30-18,30. Ingresso, lire 5 mila, ridotti 3 mila.