«Sì al sangue a rischio ma solo nei casi gravi»

Assessore alla Sanità scrive al ministro Assessore alla Sanità scrive al ministro «Sì al sangue a rischio ma solo nei casi gravi» E con il consenso dei famigliari Riconoscimenti ai volontari dell'Avis Nel timore di una eventuale futura carenza di emoderivati l'assessore regionale alla Sanità, Bianca Vetrino, ha scritto al ministro Garavaglia proponendo una serie di interventi urgenti. In sintesi ha chiesto che le ditte farmaceutiche produttrici di emoderivati privilegino le commesse provenienti da Usi e presidi ospedalieri pubblici; che si consenta alle Usi di importare emoderivati con procedure semplificate «purché a norma delle leggi vigenti»; che sia permessa la somministrazione di emoderivati non testati HCV in caso di estrema gravità. Su quest'ultimo punto, che «potrebbe essere frainteso e scatenare altre polemiche», la Regione assicura che «ogni timore sarebbe infondato. L'uso è infatti strettamente legato a un'eventuale emergenza e comunque previa un'attenta valutazione del rapporto rischiobeneficio e con il consenso del paziente o dei familiari opportunamente informati». L'iniziativa dell'assessore Vetrino giunge in concomitanza con l'annuale giornata del volontario dell'Avis di Torino che si è tenuta domenica scorsa al teatro Alfieri. La cerimonia è stata l'occasione per fare bilanci, prevedere e sollecitare interventi, proporre nuovi programmi di lavoro. Così dopo l'assegnazione della «Croce d'oro» a chi ha raggiunto le cento donazioni e l'inaugurazione di un'unità mobile attrezzata si è parlato dei problemi legati al sangue. In primo luogo è stata resa giustizia ai circa trenta mila volontari periodici. Dicono all'Avis: «Sono persone benemerite che hanno consapevol¬ mente accolto l'invito a donare periodicamente sangue, plasma o piastrine per mantenere efficienti scorte nelle emoteche cittadine. I continui controlli sanitari a cui volontariamente si sottopongono e la loro coscienza trasfusionale li fa autoescludere dalle donazioni ogni qualvolta il loro comportamento sessuale, il viaggio in zone endemiche o la semplice presenza nella cerchia familiare di affetti da epatiti virali, possono farli considerare, anche solo teoricamente, soggetti a rischio». Inoltre l'associazione ha ripetuto l'appello alla Giunta regionale perché dia corso al «Piano sangue e plasma» approvato sin dal 1988. C'era da era stabilire il criterio d'invito delle ditte che dovranno garantire la produzione di emoderivati. Ora, superati i vari ostacoli, ne sono state individuate due e domani è prevista in Regione una riunione di esperti che dovrebbe rimettere in moto la macchina burocratica. Nel frattempo l'assessore alla Sanità, Bianca Vetrino, ha chiesto alle Usi di indicare l'entità delle giacenze di emoderivati e precisare le prevedibili necessità. Infine ha invitato gli amministratori a rendere disponibili i prodotti «compatibilmente con le necessità interne» alle strutture pubbliche che ne facciano richiesta in caso di urgenza. II polverone sollevato nei giorni scorsi sul possibile contagio con sangue (in realtà emoderivati) infetto, pare dissolto. Adriano Provera

Persone citate: Adriano Provera, Bianca Vetrino, Garavaglia, Vetrino

Luoghi citati: Torino