E'un Diavolo col mal di testa

Van Basten in bilico la caviglia gli duole: si attende con ansia il nuovo responso E capitan Baresi si è tolto il turbante: c'è bisogno di lui «««sa Milan alla prova del fuoco: otto partite in un mese, con mezza squadra ko l'un Diavolo col mal di tesili LAnderlecht e poi il Parma, per cominciare DAL NOSTRO INVIATO Emergenza assoluta. Al Milan ò tutto un calcolo. Si contano gli impegni (otto partite in trenta giorni), i superstiti, i rigori non dati, le ammonizioni erogate con uno zelo per lo meno sospetto. Può far sorridere che proprio i berlusconiani si abbandonino a discorsi del genere: Tokyo ò stato un regalo, potevano rifiutarlo, non se la sono sentita, e proprio il blitz giapponese li ha costretti a comprimere un calendario già compresso. Affari loro. E no, si ribella Galliani: c'è in ballo il prestigio del calcio italiano, non solo il nostro. L'Anderlecht domani e il Parma domenica, per cominciare. Due partitissime. Capitan Baresi si è tolto il turbante. Gli resta un cerotto da tre punti. A Bruxelles gioca. Per forza. Formazione obbligata: Rossi, poi Panucci, Costacurta, Baresi e Maldini; quindi Laudrup, Albertini, Donadoni e Orlando; infine la coppia Papin-Simone. Con Savicevic in panca. A macerarsi. Fabio Capello sgrana il rosario degli indisponibili: Van Basten, Lentini (ancora per poco?), Eranio (riprende giovedì), Tassotti (due settimane), Boban, Carbone più Desailly (tesserato fuori tempo massimo, si sapeva) e Raducioiu (sospeso dall'Uefa, storia vecchia). Al Tardini, domenica, altro giro: fuori Albertini, squalificato, e ri-dentro Desailly. A proposito. «Scandalosi»: ecco come la società ha bollato i cartellini gialli inflitti, fra derby e Napoli, al prode Albertini. Baldas lo ammonì per proteste, dopo avergli negato un rigore a dir poco solare; Bazzoli per un fallo, sostiene Capello, commesso da Costacurta. Evviva. Per tacere dei rigori: siamo sempre fermi a quello del 24 gennaio scorso (Milan-Genoa 1-0). Un cimelio, ormai. Il Dottore ha preso nota. E rilanciato il motto: più forti dell'ingiustizia, dell'invidia, della sfortuna. Che barba. Il gioco non incanta. Va a strappi. Spiegazione: le riserve non valgono i titolari e il turn over non viene più gestito dal tecnico, ma suggerito dalle circostanze. Prendete Donadoni. Da panchinaro ingrugnito a stakanovista sull'onda di una selezione quasi darwiniana: Portogallo, Napoli, Anderlecht, Parma. Di più. Capello, che di solito 10 impiega sulla fascia, sin da domani dovrà collocarlo al centro, come piace all'Arrigo: «Non ho alternative». Un Milan dal carattere di ferro, ma inquieto. Braccato dall'Anderlecht, atteso dal Panna, e con Van Basten sempre in bilico. Sembra una stravaganza del destino, l'intreccio odierno: la squadra a Bruxelles, il giocatore ad Anversa, dal professor Martens, per l'ennesimo consulto e l'ennesimo verdetto. La caviglia destra duole. L'olandese è giù. Paventa 11 peggio. Barcolla. «E' un momento terribile», sibila Costacurta. «La cosa che più mi preoccupa - aggiunge Capello - è la settimana de! Parma, addirittura una piuma se paragonata alla nostra». «Paradossalmente sorride Costacurta - dobbiamo ringraziare Bazzoli. Quel rigore negato ha fatto da molla. Se riusciamo a non vedere un complotto, un disegno contro di noi? Ci proviamo... Temo che le nostre esternazioni dopo i torti di Nicchi (Samp-Milan 3-2) siano state strumentalizzate». In so¬ cietà gongolano: siamo primi nonostante..., e giù la lista dei «sicari»: Nicchi, Baldas, Bazzoli. Lo zoccolo duro non molla. «E' un Milan in crescita», giura Papin. «Dicono che la punizione del 2-1 non ci fosse - se la ride Raducioiu -. Balle, Cannavaro mi ha squarciato una scarpa, il fallo c'era: e come». Capello si coccola i gol di Panucci e Albertini. Fortunosi, secondo Lippi. «Fortunosi un corno. Panucci ha mirato, Panucci è un talento». Su Albertini: «Se è vero che debuttò in serie A con Sacchi, fui però io ad andare personalmente sino a Padova per riportarlo a casa. Colautti, il suo allenatore, le tentò tutte: guarda che per me non è ancora pronto, mi disse. Per me invece sì, gli risposi prima di impacchettarlo». Panucci, Albertini: gli scarti e i ripensamenti dell'ultimo Arrigo. Capello non vuole infierire. Non gli risulta che abbiano imparato a Coverciano l'arte di mirare nel «sette» o di calibrare le punizioni. E Desailly? Marcel è contento del Milan, il Milan di lui. Racconta: «Capello mi diceva di stare indietro, di non essere troppo "coraggioso". A centrocampo si corre più che in difesa. Sono al 60-70 per cento della forma. Felice, felicissimo, di trovarmi qui». Capello è orgoglioso della reazione che la squadra ha sbandierato nel secondo tempo. E' un Milan da trincea: che spara a chi gli spara. Già tre le rimonte effettuate (Foggia, Juve, Napoli), a fronte di un'unica subita: quella, tempestosa, di Genova. Ma i ricchi non devono piangere. Sarebbe di cattivo gusto. Anche sull'orlo di un mese così. Roberto Beccantini Non è più Capello ma sono gli infortuni a gestire il turn over Van Basten in bilico la caviglia gli duole: si attende con ansia il nuovo responso E capitan Baresi si è tolto il turbante: c'è bisogno di lui «««sa LA SERIE 24-11 CHAMPIONS LEAGUE ANDERLECHT-MILAN 28-11 CAMPIONATO PARMA-MILAN 1-12 CHAMPIONS LEAGUE MILAN-PORTO [ANTICIPO] 5-12 CAMPIONATO MILAN-TORINO 12-12 INTERCONTINENTALE SAN PAOLO-MILAN 15-12 COPPA ITALIA PIACENZA-MILAN 19-12 CAMPIONATO MILAN-CAGLIARI 23-12 CAMPIONATO UOINESE-MILAN [RECUPERO] CINQUE GIORNATE DI SORPASSI v0 SAMP MILAN PARMA JUVE INTER Van Basten (sopra) sarà ad Anversa dal prof. Martens mentre il Milan giocherà con i belgi. Sotto Capello